Il disastro nella gestione del “fondone” covid

Di 8 Febbraio, 2024 0 0
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  Un buon amministratore è quello che sa sfruttare tutte le occasioni, possibilmente senza indebbitarsi, per “arricchire” il proprio comune.

Sinceramente non so quante volte ho fatto presente a questa amministrazione, sia su questo blog, sia in Consiglio Comunale (e fatto mettere a verbale), che i fondi Covid andavano spesi per tempo altrimenti lo Stato se li sarebbe ripresi. Basta leggersi questo articolo del 2021, che trovate qui.

Infatti con la Legge di Bilancio 2024 lo Stato rendiconta il cd “Fondone Covid” e si scopre l’ennesimo fallimento di un’amministrazione totalmente incompetente.

L’articolo 13, comma 1, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2022, n. 25, ha previsto che “Le risorse del fondo di cui all’articolo 1, comma 822, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, sono vincolate alla finalità di ristorare l’eventuale perdita di gettito e le maggiori spese, al netto delle minori spese, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 anche nell’anno 2022 e le risorse assegnate …. possono essere utilizzate anche nell’anno 2022 per le finalità cui sono state assegnate. Le risorse di cui al primo periodo non utilizzate alla fine dell’esercizio 2022 confluiscono nella quota vincolata del risultato di amministrazione e non possono essere svincolate …. Le eventuali risorse ricevute in eccesso sono versate all’entrata del bilancio dello Stato

La prima fase ha riguardato tutti i comuni, le unioni di comuni e le comunità montane ed è stata volta a verificare l’adeguatezza delle risorse erogate rispetto ai fabbisogni certificati dagli enti per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Nel dettaglio lo Stato ha versato nel biennio 2020-2021 5,5 miliardi di euro ai comuni e alle comunità montane. Oltre il 94%, pari a 5,2 miliardi di euro, è stato speso nel biennio di riferimento.

Balsorano ha rivevuto complessivamente 141.875,00 euro nel biennio 2020-2021, dimostrandosi, ancora una volta, incapace di spenderli.

Ma quale è la situazione nei comuni della Valle?

Balsorano chiuderà il 31.12.2021 senza deficit (ovvero non registra spese o minori entrate superiori al fondone), ma in surplus per 127.334,00 euro.

Cosa vuol dire?

Che in piena pandemia, quando lo Stato versa agli enti fondi per coprire le mancate entrate e le maggiori spese, il Comune di Balsorano è uno dei pochi che non utilizza i soldi stanziati. Di fatti registra un utilizzo ridottissimo del 10,25%, contro il 94,17% degli altri comuni.

Peggio di Balsorano, che registra il 10,25% del fondo speso nei primi 2 anni, c’è Capistrello, capace di spendere appena il 3,75% del fondo, e forse non è un caso che è il Comune con il quale dividiamo il Segretario Comunale, evidentemente simbolo di inefficienza, tenuto conto che a Balsorano era il deus ex machina essendo stato, oltre il segretario comunale, anche il responsabile del servizio finanziario e il responsabile del servizio welfare/demografico.

Ebbene di 141.875,00 euro versati dallo Stato nelle casse comunali, l’ente spenderà appena 14.541,00 euro, appunto il 10,25%, sotto forma di agevolazione TARI concesse a tutte le attività commerciali, danneggiate dalle chiusure forzate, imposizione obbligata da parte dello Stato, ma riesce con l’incredulità di alcuni consiglieri, ad applicare lo sconto anche a quelle attività che hanno visto crescere il loro fatturato (ad es. gli alimentari), decisione che ovviamente non hanno voluto modificare in consiglio, perché si sa le pecore seguono il gregge.

Come detto l’unico comune che riesce a far peggio di Balsorano è Capistrello, capace di spendere 7.503,00 euro a fronte dei 200.064,00 euro stanziati (il 3,75%). A seguire Morino con il 32%, San Vincenzo V.R. con il 66,7%, Avezzano come riferimento di un ente di maggior dimensione all’83,5%, e 3 Comuni che hanno dichiarato perdite di incasso superiori al fondo (Civitella Roveto al 141,8%, Canistro al 158% e Civita D’Antino al 174,6%). Questi 3 comuni hanno subito un tracollo a causa delle mancate entrate previste per l’acquedotto, Civitella e Canistro, e per l’autovelox Civita D’Antino.

La seconda fase, invece, ha interessato i soli enti che, sulla base delle risultanze di cui alla prima fase, risultavano disporre al 31 dicembre 2021 delle risorse del “Fondone” e/o dei ristori di spesa assegnati, allo scopo di valutarne lo smaltimento nel corso dell’esercizio 2022 e quantificare le eventuali risorse ricevute in eccesso da acquisire all’entrata del Bilancio dello Stato. Al 31 dicembre 2021 gli enti avevano risorse non ancora utilizzate derivanti dal “Fondone” e/o dai risposti specifici di spesa e in ogni caso, nei limiti delle risorse assegnate e non utilizzate, qualcosa come 834 milioni di residui, per le stesse finalità nel 2022.

Al 31 dicembre 2021, infatti, risultano 3.076 enti in deficit, per un totale complessivo di 511 milioni di euro e 5.229 enti in surplus, per un totale complessivo di 834 milioni di euro.

Il Governo quindi ricalcola il fabbisogno 2022 per gli enti in surplus al 31 dicembre 2021. Per gli enti in surplus di cui al 1° step si è provveduto a valutare lo smaltimento o meno di tali risorse alla luce delle minori entrate e/o delle maggiori spese emerse con la certificazione 2022

E indovinate chi resta in surplus, ovvero non spende tutte le risorse assegnate?

Ma ovviamente Balsorano e Capistrello.

Da premetere che se non ci fosse stata questa seconda chance, il Comune di Balsorano avrebbe utilizzato, del fondone, solo il 10% ovvero poco più di 14 mila euro sui quasi 142 versati dalla Stato, obbligandone la restituzione di oltre 127 mila euro. Sarebbe stato un disastro senza precedenti. Comunque è stato altrettanto grave il non aver utilizzato questi fondi in piena pandemia, nel 2020-2021, ma solo quando lo Stato ha paventato il rischio di riprenderseli (cosa che ha in parte fatto).

Comunque il nostro comune inizia il 2022 con un “fondone” residuo di ben 127.334,00 euro (dagli originari 141.875,00 euro) e ne utilizza, nel corso del 2022, 59.625,00 euro, applicando uno sconto del 20% sulla tassa rifiuti a tutti, privati e attività.

Ricordo ancora quel giorno perché dissi che era il caso di utilizzare il residuo anche per coprire altre minori entrate e presentai anche un emendamento, che il sindaco lo respinse dicendo che avevano in programma di usare il residuo per altre finalità (ma forse la verità è che aveva già programmato di restituirli).

Arriviamo quindi al 31 dicembre 2022 con gli unici due comuni con un avanzo del fondone, Balsorano che ha 67.709,00 euro di residuo e Capistrello che registra un residuo di 107.418,00 euro.

Cosa significa questo avanzo?

Che nonostante le belle parole del sindaco, che nel rifiutare le mie proposte prometteva di usare il residuo per altre finalità, il comune non userà un solo centesimo di questo residuo per coprire eventuali minori entrate e ad esempio abbattere ulteriormente qualche tributo locale.

E si arriva così al terzo ed ultimo step.

Con il 3° step vengono apportati i correttivi che hanno riflessi sulle risultanze finali (3° step) sia per gli enti in deficit di risorse (1° step), riducendo il relativo importo, sia sugli enti in surplus di risorse (2° step), aumentando il relativo importo.

In definitiva, gli enti che presentano un maggior fabbisogno complessivo risultano 2.789 per un importo di circa 137 milioni di euro, mentre gli enti che presentano un surplus di risorse sono 2.789 per un ammontare complessivo di 251 milioni di euro.

L’uso delle tabelle aiuta a comprendere quello che è successo (o da una lettura abbastanza realistica).

Come si legge questa ultima tabella.

Si parte ovviamente dal surplus (avanzo) e dal deficit (disavanzo) al 31.12.2022 e si vedono, oltre a quei comuni che hanno necessità di ulteriori fondi, anche i comuni che ancora non hanno speso tutti i fondi che sono Balsorano e Capistrello, con rispettivamente 67.709 e 107.418,00 euro da utilizzare.

Tuttavia non può non saltare all’occhio che l’unico valore negativo presente nella tabella “rettifiche minori entrate” è del Comune di Balsorano.

Direte, come si spiega?

Le possibili spiegazioni, non avendo davanti il rendiconto di chiusura, possono essere due, o hanno provato a spendere il fondone dove non si poteva (ipotesi meno probabile) o sono stati in realtà l’unico comune che ha registrato non una diminuzione della spesa, ma un suo incremento di spesa che può dipendere da una maggiore tassazione locale o dalla riduzione del FCDE, entrambi capaci di liberare risorse in bilancio da poter essere utilizzate per coprire nuove spese (entrambi infatti provocano una maggiore capacità di spesa).

Ricordo che il FCDE è un fondo che serve a coprire le entrate inesigibili (come la TARI, ma ne parlerò più avanti), un fondo che è oscillato negli anni tra i 6 mila e i 470 mila euro, giusto quel tanto per non registrare un disavanzo di bilancio.

Questa anomalia, visto che siamo l’unico comune forse in Italia che è riuscito a falsificare più di una volta questo fondo, ha permesso al nostro comune di registrare un unico disavanzo, nel 2017, nonostante per il sottoscritto siano almeno 4, ridotti a 2 dalla Corte dei Conti che ovviamente ha preferito chiudere gli occhi di fronte ad un numero così elevato di bilanci falsi. Questo trattamento di favore non è stato riproposto in altri comuni. Ad esempio è utile ricordare il bilancio del vicino Comune di San Vincenzo che, costretta dalla Corte dei Conti (a differenza del nostro comune dove non ha applicato lo stesso metro di giudizio), ha chiuso il bilancio 2021 a -347.565 euro (chiedendo un piano di riequilibrio triennale approvato dalla stessa Corte dei Conti) ed è ancora in disavanzo anche nel 2022, anno che ha chiuso a -90.100 euro.

Che dire, i famosi due pesi e due misure che avevo ben descritto a gennaio dello scorso anno e che potete rileggere qui.

L’ultima tabella, da l’idea del disastro dalla quale è facile ricavare i due campioni in inefficienza.

NB la colonna “risorse impegnate” e “%” sono state aggiunte

Infatti oltre al nostro Comune, che con i suoi magheggi di bilancio e la spasmodica voglia di spendere non solo lo spendibile ma anche quello che non sarebbe spendibile, si nota un ulteriore valore “anomalo”, ovvero i 107.418 euro del surplus finale del Comune di Capistrello.

Questo vuol dire che è riuscito nell’arduo compito di inserire in bilancio l’intero fondone, ma non lo ha speso nonostante non fosse poi così complicato, visto che tutti i comuni, escluso ovviamente Balsorano, sono riusciti a spendere il fondone nella sua interezza ed anche oltre. Ora ovviamente è chiamato a restituirli allo Stato.

Basta infatti vedere l’ultima colonna che dimostra che, ad esclusione dei due comuni Balsorano e Capistrello, che sono riusciti a spendere circa la metà del fondone, rispettivamente il 52,3% e il 46,3%, tutti gli altri comuni sono riusciti a spendere più del fondone, con la vetta raggiunta dal Comune di Civita seguito a breve distanza da Canistro, che hanno impegnato ed utilizzato il doppio di quanto stanziato.

Praticamente gli unici 2 comuni che non sono riusciti a coprire le minori entrate o le maggiori spese dovute dalla pandemia, sono i super campioni di giornata, Capistrello e Balsorano.

Comunque nonostante Capistrello sia riuscito a fare peggio, anche se per poco, rispetto a Balsorano, almeno se ci limitiamo a queste tabelle, la coppa l’assegnerei a Balsorano non per altro, ma per averli avvisati in tutte le maniere possibili ed immaginabili e che pur avendo un unico compito, lo spendere il fondone, sono riusciti a restituirne la metà.

In realtà è strameritata la coppa perché il sindaco ha mantenuto fede alla sua parola, “non è interessata affinché i cittadini di Balsorano risparmino sulle tasse comunali.

E per questo gli faccio di nuovo i miei complimenti, a lei e a tutta l’amministrazione.

Chi sa’ se porterà queste indubbie capacità in Regione?

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea, il 07.02.2024 alle 07:45

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