Ho voluto fare la somma delle opere pubbliche inserite nell’ultimo elenco triennale dei lavori pubblici del Comune di Balsorano (che trovate qui), che risulta “leggermente” maggiorato pur considerando i miliardi di euro previsti nel PNRR per i comuni (finanziamenti più facili da prendere che perdere), e sono arrivato alla stratosferica cifra di 17.027.684,17 euro. Giusto per farvi un’idea, Avezzano ha un Piano Triennale per il 2023 di “soli” 21 milioni di euro, di cui 1,4 da contrazione per mutuo, 1 milione da stanziamento di bilancio e 1,3 milioni da vendita degli immobili.
Voi direte, cosa c’è di anomalo oltre al fatto che abbiamo opere in programma, o meglio solo su carta, pari ad un comune 13 volte più grande?
La totale mancanza di coperture finanziarie. Sono cioè tutte opere inserite nella programmazione pur senza avere un euro a disposizione, il che sarebbe ovviamente vietato.
Già nel piano triennale 2021-2023 (che trovate qui), l’elenco delle opere ammontavano ad una cifra di molto superiore a quella registrata in bilancio e pari a 7.743.959,75, spese assurdamente previste solo per il primo anno, ma con una copertura finanziaria pari a soli 2.741.294,48 ovvero il 35% (2 milioni da trasferimenti statali, 131 mila da mutui, e poco meno di 577.750,42 da risorse di bilancio). Spulciando queste risorse comunali si scopre inoltre che i 577 mila erano: 5 milioni di euro restavano ovviamente senza alcuna copertura tra cui 999.000 per l’adeguamento sismico dell’ex scuola media da destinare all’ormai fantomatico polo sanitario, 1,26 milioni per l’adeguamento sismico della sede comunale, 1,4 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’ex scuola elementare (ma per alcuni è meglio che non arrivano) e 2,2 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio. Ma quale è l’anomalia? Che queste opere, se non finanziate non vanno inserite nel piano triennale a meno che espressamente previsto da una norma in deroga al principio generale. Esiste tutt’ora un unico bando nazionale che deroga queste coperture ma questo si limita ad un unico intervento pari ad 1 milione per i comuni sotto i 5.000 abitanti, a scelta tra 3 diverse tipologie di intervento che in ordine di prevalenza sono messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici. Quindi l’amministrazione poteva inserire o l’intervento per la messa in sicurezza del territorio per 2,2 milioni anche se finanziabili solo 1 milione, o la messa in sicurezza dell’edificio comunale per 1,26 milioni di euro o la messa in sicurezza dell’ex scuola media pari a 999.000 euro. Bisogna ricordare che l’intervento per l’ex scuola elementare è sempre in graduatoria costante dal 2018, ma privo di risorse in attesa dello scorrimento della graduatoria, finanziamento che l’amministrazione cerca di evitare come la peste per non innescare la polemica sulla necessità di dividere le scuole tra Balsorano e San Vincenzo V.R.. A questo è seguito il piano triennale 2022/2024 (che trovate qui) nel quale è stato inserito il finanziamento di 1,35 milioni di euro per l’adeguamento del campo da calcio tramite una contrazione di un mutuo di pari importo, finanziamento che nessun altro comune nella valle ha richiesto ad eccezione di San Vincenzo che si è limitato a 150 mila euro, Capistrello che ne ha contratti 800 mila euro (ma che ha 1 milione di euro di avanzo) e Avezzano fermo ad 1 milione di euro contratti. Allo stesso piano sono state recentemente inserite due voci (lo trovate qui), i 500 mila euro stanziati dalla Regione Abruzzo a “compensazione” della perdita del finanziamento di 1 milione di euro per l’errata richiesta di finanziamento (già prevista e indicata in più occasioni su questo blog), e 120 mila euro, ovviamente senza indicazione della copertura finanziaria, per il completamento dei lavori del nuovo asilo nido con demolizione e ricostruzione (peccato che il finanziamento PNRR era un assegno in bianco, senza limite nell’importo finanziato, con l’assoluta certezza di ottenimento e con il quale si poteva mettere in sicurezza l’intero edificio scolastico, vedi precedente articolo). Ora non si sa da dove vengono questi 120 mila euro, ma sicuramente usciranno dall’ennesimo bilancio “ritoccato” (ricordo che siamo l’unico comune a non avere rendiconti certificati dell’intera regione, sintomo che qualcosa non torna).
Ma veniamo all’incredibile piano triennale del prossimo anno 2023-2025, che si concentra nel solo 2023.
Ebbene troviamo questi importi:
- 830.000 euro (differenza tra 1,33 milioni e i 500 mila messi in campo dalla Regione) per messa in sicurezza frana Collepiano – copertura inesistente;
- 660.000 euro messa in sicurezza Frana Case Alfonsi – copertura inesistente;
- 850.000 euro messa in sicurezza strada Ridotti/ Balsorano Vecchio – copertura inesistente;
- 180.000 euro ampliamento sezione del tratto interrato del torrente Bonomo – copertura non indicata;
- 5.614.493,91 € messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico – copertura inesistente;
- 1.764.883,07 € lavori di adeguamento sismico e funzionale ex scuola elementare – in lista dal 2018 ma non finanziato per volontà della stessa amministrazione – copertura non ancora formalizzata ma viene alla luce un nuovo cofinanziamento comunale nell’ordine dei 500 mila euro che ovviamente non si capisce da dove si prendono;
- 1.350.744,00 € lavori di adeguamento sismico e funzionale ex scuola media per la fantomatica casa della salute – copertura inesistente;
- 209.881,99 € lavori di illuminazione pubblica tra Balsorano e Balsorano vecchio – copertura non indicata a meno che non si decida nella solita regalia alla Engie;
- 2.833.536,38 € lavori di riqualificazione del centro storico a Balsorano Vecchio – copertura inesistente;
- e 2.544.114,84 € lavori di riqualificazione urbana architettonica Ridotti – copertura inesistente.
Prendiamo la calcolatrice e tiriamo le somme.
A fronte di 17.027.684,17 euro inseriti nel programma triennale, annualità 2023 (specifico solo il 2023), ben 16.837.684,19 (il 98,88%) non hanno copertura (assente o non indicata) e non hanno la ragione giuridica per essere inseriti nel piano triennale.
L’unica entrata certa è l’ampliamento del cimitero di Ridotti da 190.000 euro perché finanziato con la vendita dei loculi mentre l’unico bando che prevede espressa deroga alla copertura finanziaria si limita ad un unico progetto da 1 milione di euro (programma ripetuto dal 2018 ininterrottamente).
Quindi anche nella migliore delle ipotesi resterebbero senza copertura 15.837.684,19 milioni di euro (93%) su 17 milioni di euro, con l’eventuale finanziamento dell’ex scuola elementare se mai volessero ottenerlo, al quale eventualmente aggiungere quello della pubblica illuminazione se si è deciso di fare un altro regalo alla Engie.
E non bisogna dimenticare che mancano 120.000 euro per il progetto dell’asilo nido visto che il finanziamento incredibilmente non copre l’intera spesa (ed è assurdo visto che il bando non aveva un tetto di spesa). Soldi che dovranno uscire dal bilancio, ma conoscendo chi lo redige, non sarà difficile trovare la copertura falsando il bilancio.
Si ricorda tra l’altro che le opere già avviate sono ancora in parte incomplete e sono:
- realizzazione impianti sportivi per un importo di € 957.139,54 (finanziamento ottenuto nel 2019 e secondo il piano delle opere pubbliche già completato);
- recupero e riqualificazione edifici ERP per un importo di € 96.276,78 (finanziamento ottenuto nel 2019);
- lavori bonifica discarica Ricoppo per un importo di € 293.180,34 (finanziamento ottenuto nel 2019)
- lavori centro raccolta per un importo di € 285.714,28 (finanziamento ottenuto nel 2016 e secondo il piano delle opere pubbliche già completato).
Il resto è solo su carta.
Ma immaginate ora se tutti i comuni inserissero nella propria programmazione tutti quei progetti che hanno redatto, indipendentemente dal livello e dalla capacità di finanziamento, e ci troveremo difronte a documenti privi di valore, come è quello prodotto dall’amministrazione comunale, spinta dalla volontà di ingannare i propri cittadini fingendo di poter realizzare nel 2023 una miriade di opere pubbliche senza aver indicato le fonti di finanziamento.
Comunque una cosa si vede a distanza. Il lavoro enorme che fa il tecnico comunale, che deve sottostare ai diktat di un’amministrazione che non comprende nemmeno le basi legali dei documenti che lei stessa produce, guidata solo dalla mania di apparire più bravi di tutti.
Ma se tenete in considerazione che ad oggi molte opere iniziate nel 2018/2019 non sono ancora terminate, e che il piano triennale è ben più del famoso “libro dei sogni”, e vi accorgerete che vi stanno solo prendendo in giro gettandovi fumo negli occhi nonostante un periodo dove i finanziamenti cadono a pioggia e che ci vuole un certo impegno per riuscire a mancarli e loro ci stanno mettendo un certo impegno per non prenderli.
Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 02.11.2022 alle ore 07:15.
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