“Il futuro appartiene a coloro che si preparano per esso oggi”.
Ho voluto iniziare questo articolo con la splendida citazione di Malcom X per parlare del futuro che hanno in serbo gli auto-referenziati amministratori comunali.
Sinceramente non volevo nemmeno commentare la notizia pubblicata sulla pagina del Comune, ma qualche giorno fa mi hanno letto un post di un assessore comunale, e ieri mi ritrovo la stessa segnalazione da altre persone.
Parlo ovviamente sempre dell’assessore comunale o meglio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato sui social tanto da spingersi nel dichiarare di voler continuare la precedente discussione nelle “sedi opportune”, che scritto così può sottintendere una miriade di luoghi, da una sede istituzionale, come il consiglio comunale, ad una sede meno istituzionale come una piazza, ma forse è la frase di chi, non avendo argomenti validi, cerca di interrompere qualsiasi discussione.
Ma veniamo al post in questione e andiamo a vedere questo “grande risultato” raggiunto dagli attuali amministratori, perché è una scelta che inevitabilmente avrà un riflesso nel futuro di tutti.
In primo luogo è bene precisare l’ammontare degli interventi relativi ad asili nido e scuola dell’infanzia finanziati con le risorse europee Next Generation EU, stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le risorse messe a disposizione sono ingenti e sommano i 3 miliardi provenienti dal PNRR ai 108 milioni integrati dal Ministero dell’Istruzione, per un totale di 3.108.496.490,50 euro che andranno a finanziare 2.190 interventi: 333 per scuole dell’infanzia e 1.857 per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni.
Le linee di intervento e di finanziamento sono molteplici ma gli amministratori decidono di partecipare per la fascia di età 3-5 anni, dove le risorse sono ripartite su base regionale, con almeno il 40% destinato alle regioni del Mezzogiorno.
Ora vediamo quali sono gli interventi finanziabili:
- nuova costruzione di edifici da destinare ad asili nido e scuole di infanzia;
- demolizione e ricostruzione di edifici già destinati ad asilo nido e scuole di infanzia o da destinare ad asili e/o scuole di infanzia;
- riconversione di edifici pubblici da destinare ad asili e scuole di infanzia;
- ampliamenti di edifici scolastici esistenti e finalizzati alla realizzazione di asili nido e scuola di infanzia.
Anche chi non è del paese, sapendo della reale situazione degli immobili comunali, quale intervento avrebbe scelto e su quale immobile?
Ovvio, non può che essere “demolizione e ricostruzione di edifici … da destinare ad asili e/o scuole di infanzia” visto che di edifici da demolire/ricostruire ne abbiamo molti, tanto per citarne alcuni, l’ex scuola media di via Madonna dell’Orto e l’ex palestra mai entrata in servizio.
Un’occasione quindi da non perdere, ma che l’amministrazione ha incredibilmente perso.
Infatti Balsorano partecipa sì per la “demolizione e ricostruzione di edifici da destinare …” ma chiede che l’intervento sia realizzato sulla parte “nuova” dell’ex scuola elementare, ormai completamente abbandonata a se stessa, e chiede in tutto “appena” 600 mila euro essendo un intervento molto limitato e circoscritto.
Infatti può sembrare tanto ma è la cifra tra le più basse richieste per questo tipo di intervento (vedi graduatoria Regione Abruzzo). Basta pensare che San Benedetto dei Marsi, paese di 3.758 abitanti, ha chiesto e ottenuto un finanziamento di 2,5 milioni di euro.
Anche comuni già pesantemente finanziati a livello scolastico perché davanti a noi in una graduatoria ferma dal 2018 per volontà degli attuali amministratori, hanno ottenuto altri milioni di euro per lo stesso tipo di intervento, e parlo di Tagliacozzo che ha chiesto e ottenuto un finanziamento di 1.440.000 di euro con questo nuovo bando dopo averne ottenuti 6.176.850 euro dai precedenti, e di Celano che ne ha chiesto 2.750.000 di euro dopo averne ottenuti 3.550.000 di euro dai precedenti relativi al piano triennale di edilizia scolastica regionale 2018-2020.
In quel piano noi, con la riqualificazione e messa in sicurezza dell’ex scuola elementare, eravamo quinti nel 2018 con 90 punti (Tagliacozzo 1° con 126,167 punti e prendere altri 37 punti non era così complicato e gli è stato più volte segnalato) e quinti siamo rimasti dopo 4 anni, semplicemente perché si è cercato più di evitare che di ricevere questo finanziamento, visto che avrebbe sicuramente riacceso la polemica sul trasferimento della scuola a San Vincenzo V.R.
Ma sia chiaro, la mia non è la solita voce critica. Semplicemente per me quello che loro descrivono come un “grande risultato“, in fondo in termini di numeri e di opportunità non lo è affatto.
In primo luogo perché era possibile partecipare anche per più interventi. Ad esempio il Comune di Raiano, più o meno grande come San Vincenzo V.R., ha partecipato sia per gli interventi per una “nuova costruzione di edifici da destinare ad asili nido e scuole di infanzia”, chiedendo 1 milione di euro, sia per la “riconversione di edifici pubblici da destinare ad asili e scuole di infanzia” dove ha preso 923.998,00 euro. Quindi un comune di 2.603 abitanti è stato più lungimirante di altri chiedendo quasi 2 milioni di euro.
Ma il punto dove “casca l’asino” è un altro.
Se tu avevi un intervento già finanziato per l’adeguamento sismico e impiantistico della scuola elementare per 1 milione di euro (e se non ricordo male la parte nuova era strutturalmente solida ad eccezione delle scale come via di fuga e per tanto erano previsti interventi marginali), anche se eri in attesa ma in graduatoria utile, e sapendo che si potevano convertire, previa demolizione, edifici da destinare ad asili e scuole di infanzia, e che non c’erano grossi limiti di spesa, perché non hai convertito l’ex scuola media di via Madonna dell’orto o la cattedrale nel deserto dell’ex palestra?
Un bravo e sincero amministratore, che è stato eletto per fare delle scelte, possibilmente logiche e soprattutto le migliori possibili, dovrebbe rispondere a questa semplice domanda e non incipriarsi facendo attenzione a nascondere il fatto che ha ottenuto uno tra finanziamenti più piccoli (a parità di popolazione scolastica) e sull’edificio sbagliato.
Un bravo amministratore avrebbe cercato un edificio abbandonato a se stesso, non più finanziabile per vie tradizionali, per demolirlo e ricostruirlo, e non rompere il paniere di un plesso scolastico che è semplicemente in attesa di un finanziamento ormai certo, non per altro per lo scorrimento della graduatoria, senza aver avuto però la volontà di migliorarlo/integrarlo o di scalare la stessa graduatoria per anticipare i tempi.
Ma passatemi questa.
Io credo sinceramente che l’ex scuola media abbia un’unica destinazione secondo gli amministratori, ovvero il “polo sanitario” del sindaco, scelta che continua a mietere vittime (i soldi) anno dopo anno, visto che dopo aver perso più volte 1 milione di euro negli anni precedenti, oggi se ne perdono molti di più non inserendolo nel progetto per gli asili nido.
Per non parlare della forse unica occasione per demolire l’ex palestra mai entrata in funzione.
Quindi non penso sia il caso di complimentarsi con chi continua a vivere una realtà tutta sua, continua a rifiutare 1 milione di euro per riattivare l’ex scuola elementare, uno degli edifici più belli e caratteristici di Balsorano, decide di demolire una struttura solida per realizzarne una nuova accanto ad una pericolante visto lo stato di abbandono, e riesce a perdere l’ennesima occasione d’oro di veder demolire l’ex scuola media o l’ex palestra per realizzare nuove strutture.
No, cari amministratori, non parlerei di “un grande risultato”, ma dell’ennesima occasione d’oro sprecata.
Ho il forte dubbio che, per loro limiti, vivono (e ci fanno vivere) alla giornata, senza idee, ma con tanta presunzione e poca visione del futuro.
Se avete bisogno, la prossima volta avvisate prima di fare la solita scelta infelice.
Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea il 23/08/2022 alle 7:15.
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