Per me non ci stanno a capì niente

Di 30 Giugno, 2021 0 0
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Mi era parsa surreale la Delibera di Giunta n. 7 del 11.02.2021 con la quale l’Amministrazione affidava l’incarico a due Avv.ti sconosciuti, per il recupero delle somme dovute dai concessionari delle centrali idroelettriche e gli impianti di presa delle acque, nonché delle centrali di distribuzione insistenti nel territorio comunale a titolo di tributi (IMU, Tasi, Tosap).

In primo luogo perché si faceva riferimento alla normativa prevista dal R.D. del 1.12.1933 n. 1775 e s.m. ed int.

Scritta così uno potrebbe non capire di cosa si tratta ed è ovviamente cosa voluta e non casuale.

Ma uno che invece sa, non può far finta di non sapere (in realtà credo che passare da ignorante è sempre un ottimo metodo per giustificarsi in futuro) che la normativa faccia riferimento al BIM. Quindi ricapitolando, fino al 2019 il BIM era destinato e utilizzato dall’ente. A gennaio del 2020 viene dato mandato al Comune di Morino di recuperare i canoni non versati, trovarne di nuovi e incassarli per conto terzi. A dicembre dello stesso anno gli amministratori aderiscono al Consorzio BIM Fiume Liri-Garigliano anche questo autorizzato ad incassare per conto dell’ente sempre con la promessa di incassi plurimilionari abbastanza surreali.

Poi solo 2 mesi dopo arriva la Delibera di Giunta 7 del 2021 con la quale si conferisce ai due legali, praticamente sconosciuti, il mandato per verificare le somme dovute per il BIM.

Per me non ci stanno a capì niente. Prima incarichi il Comune di Morino, poi entri nel Consorzio BIM, quello praticamente inaugurato quasi ogni anno (201520172019 e 2020), e infine ti affidi ad altre professionalità esterne tutti accumunati dallo stesso identico motivo, la riscossione dei canoni BIM. Inoltre si dimostra evidentemente che l’entrata nel Consorzio BIM non è per il recupero delle somme, visto che a questo punto lo hai tolto al Consorzio e affidato al primo sconosciuto, ma perché vuoi che i soldi che ti spettano di diritto siano gestiti da altri e in parte lasciati per pagare le spese di gestione dello stesso Consorzio. O potrei anche pensare che ci sia un certo malcontento all’interno del Consorzio stesso visto che non sono nuove scelte fatte solo per spirito vendicativo.

Comunque i primi risultati di questo affidamento sembrano vedersi con la Determina n. 33 del 10 giugno con la quale il Responsabile del Servizio Tributi, il Segretario Falcone, chiede all’Enel Green Power il pagamento dei tributi IMU 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 e TASI 2016, 2017, 2018 e 2019, o meglio annulla la precedente richiesta.

Peccato che, forse per la foga di richiedere questi soldi, non abbia verificato se l’Enel Green Power abbia già pagato questi tributi.

Ebbene dopo opportuna verifica il Segretario ha dovuto annullare in autotutela tutta la procedura, semplicemente perché l’Enel Green Power ha già versato questi tributi.

Eppure non era tanto difficile visto che ci sono i programmi che ti dicono chi ha pagato e chi no.

Mi vengono i brividi solo a pensare a chi è stata data la responsabilità di un ufficio così importate che comunque si avvale da decenni in piena continuità di una società specializzata nella gestione dei tributi e di un’altra, la ICT, che ufficialmente dovrebbe fare assistenza ai programmi di contabilità e che in realtà fa il lavoro che faceva chi è andato in pensione, anche oggi che è stata sostituita.

Comunque la professionalità si vede anche in questo.

N.B. Spero che almeno non abbiano pagato le consulenze di questi 2 avvocati.

Articolo pubblicato da Giuseppe Pea in data 30.06.2021 alle ore 07:45 – Versione 1

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