Un ultimo consiglio dell’anno davvero surreale (ultima parte)

Di 6 Gennaio, 2021 0 0
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Continua dalla prima parte. E ancora le dichiarazioni del sindaco:

Sa benissimo che la scadenza è il 31 dicembre … come fa a chiederci di rinviare questo consiglio al 2 di gennaio … perché glielo dicevo precedentemente se ci troviamo qua il 31 dicembre ci saranno state delle motivazioni importanti tra cui quelle che ha detto l’assessorenon è stato facile in questo periodo per 45 giorni portare avanti l’attività amministrativaio ho lavorato tantissimo da remoto come lo ha fatto anche il vicesindaco e dobbiamo ringraziare tutti per la presenza assidua del consigliere Antonini … … perché a lei di questo non importa assolutamente nulla, perché a lei piace prendere le carte e andare in procura, corte dei conti e al TARquesto è il suo ruoloe non è il ruolo di consigliere comunale e non l’ha mai capito questo

Domande:

  • potrei sapere quale è il ruolo di un consigliere di minoranza secondo il sindaco?
  • chiudere gli occhi e girarsi dall’altra parte come fanno tutti gli altri senza avere un briciolo di moralità?

Risposta dell’amministrazione (trasparenza amministrativa) … (in attesa) …

Voglio ricordare che un consigliere è un “pubblico ufficiale” e come tale ha l’obbligo di denunciare un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni.

Per poi il segretario che concludere l’intervento

Il consiglio comunale è stato convocato nei termini … l’urgenza è che è l’ultimo dell’annonon è il 31 oggi? O ho sbagliato giorno? … devo andare a prendere la firma digitale per il vice sindaco

Mi domando se per il segretario sia il suo primo consiglio comunale perché se per lui l’urgenza è che è il 31 dicembre allora dovrebbe riscrivere le leggi e i regolamenti o è l’ennesima dimostrazione che evidentemente non conosce la normativa.

Fatte queste premesse chiarisco.

Tutti all’interno di quel consiglio comunale sanno di quella scadenza, come conoscono le altre scadenze che hanno violato senza alcuna conseguenza, scadenze di sicuro molto molto più importanti tanto da essere sanzionabili o da portare allo scioglimento del consiglio. Nonostante ciò non si sono mai sognati di scrivere “urgente” ma li hanno semplicemente approvati con molto ritardo.

Comunque sono stati chiari “hanno lavorato molto anche da casa in remoto, visti i giorni di quarantena obbligatoria del sindaco, tanto da smentire il fatto di non aver avuto il tempo di preparare gli atti (anche se gli atti li preparano i responsabili e non gli amministratori, ma questo è un altro discorso che segna la confusione che regna), dimostrando quindi che loro hanno avuto il tempo di leggerli con calma ma al contempo non hanno avuto imbarazzo di mettere a disposizione gli stessi identici documenti meno di 24 ore prima e poi scoperti chiedere “comprensione umana” per la situazione che loro stessi hanno ben studiato pur di non rinviare lo stesso consiglio di 2 soli giorni.

Mi preme però sottolineare ancora una volta che i documenti per il consiglio comunale non li preparano né il sindaco, né il vicesindaco, né gli assessori e né i consiglieri comunali ma i responsabili del servizio e il segretario comunale mentre al presidente compete la sola convocazione e agli amministratori la discussione, quindi non ci sono scusanti sui ritardi se non mettere in difficoltà chi dovrebbe vigilare sulla correttezza degli atti e sulla legalità degli stessi senza dimenticare che i termini per l’invio dei dati per il PEF 2020 erano aperti dal 3 luglio 2020.

Quindi potrebbe spiegare dove era l’urgenza?

Io sono convinto che l’urgenza è sempre ragionata per non avere un’opposizione informata (e lo dimostrano le quasi nulle se non nulle risposte agli accessi agli atti e il diniego nell’accesso al protocollo) impedendo a quest’ultimo di evidenziare e sollevare le molteplici problematiche se non violazioni che loro stessi compiono.

Comunque ho avuto modo di ascoltare il residuo del consiglio comunale ed è imbarazzante che un sindaco che ha fortemente voluto tenere il bilancio, che un segretario comunale (che l’ultimo dell’anno sbraitava dopo la sospensione lungo le scale del municipio in presenza di altre persone) che copre il ruolo di responsabile del servizio finanziario e che tra l’altro ha presieduto un concorso per il sottoscritto poco trasparente per l’assunzione di istruttore contabile, che un presidente del consiglio in graduatoria utile per un concorso per istruttore contabile non sappiano la regola base della ratifica delle variazioni di bilancio e pensano sinceramente che queste possano essere portate semplicemente entro il 31 dicembre indipendentemente dalla data della delibera di giunta senza alcuna conseguenza.

A questo punto mi domando cosa significa “salvo ratifica, a pena di decadenza, da parte dell’organo consiliare entro i sessanta giorni seguenti”, o cosa significa “in caso di mancata o parziale ratifica del provvedimento di variazione adottato dalla giunta, il consiglio è tenuto ad adottare nei successivi trenta giorni i provvedimenti ritenuti necessari nei riguardi dei rapporti eventualmente sorti sulla base della deliberazione non ratificata, o ratificata solo parzialmente”, o ancora cosa significa “e comunque entro il 31 dicembre dell’anno in corso, qualora a tale data non sia scaduto il predetto termine”?

Bene, da oggi sappiamo che per l’amministrazione comunale non succede assolutamente nulla. Imbarazzante è a dir poco.

Comunque io non mi preoccuperei del ritardo per la razionalizzazione delle partecipate ma più per le promesse da pinocchio del sindaco, per quanto valgono, fatte negli anni 2017, 2018 e inizio 2019, ovvero quelle di dismetterle se non crescevano. Ora siamo nel 2020 e le società non crescono nonostante la AST sia ormai diventata un’azienda boschiva che prenderà direttamente i boschi dai comuni di buon cuore (pur senza dipendenti) e che secondo il sindaco sta mantenendo il livello di crescita previsto nel 2017.

Poi prendi la prima razionalizzazione del 2017, tra l’altro fatta con oltre 6 mesi di ritardo e trovi scritto “prevede di raggiungere i livelli previsti di fatturato”.

Per chi non lo sapesse il fatturato obiettivo è di 1 milione di euro ogni anno e secondo il sindaco è stato raggiunto visto che si è passato dai 16 mila euro di fatturato agli attuali 27 mila euro (grazie al comune di Sante Marie che invece di dare la pulizia alle cooperative sociali, come prevede la legge in via prioritaria, ha deciso di darla alla AST che non ha alcun dipendente tanto da girare il lavoro alla stessa Segen in attesa di assumere qualcuno) ma in diminuzione rispetto al 2018 quando registrava 40 mila euro. Ci vorrebbe onestà intellettuale per ammetterlo ma non è per tutti.

Voglio far presente al sindaco che non corrispondono al vero le asserzioni che queste società non costano nulla ai cittadini di Balsorano perché in verità queste società sono alimentate dalla Segen S.p.A. tramite trasferimenti infra-societari (parliamo di cifre cospicue vicine ai 450 mila euro ma evidentemente meglio girarsi dall’altra parte e non ammetterlo) ovvero dai soldi della tariffa rifiuti che voglio ricordare, assumendomi tutte le responsabilità del caso, sono inevitabilmente una parte dei 50 mila euro che il nostro comune spende di più rispetto al mercato come ammesso dai dirigenti Segen in più occasioni e in presenza di più persone. Poi onestamente è ancora tutta da dimostrare la relazione tra le 3 centrali idroelettriche da realizzare nel Comune di Morino (che tra l’altro la Regione continua a respingere) con il nostro comune, così come le altre 2 centrali che sono state individuate secondo l’ultima relazione anche se non si sa dove verranno realizzate.

A proposito di Regione Abruzzo, a cui il sindaco ormai è fortemente legata soprattutto in ambito sanitario senza alcun imbarazzo, tramite l’assessore Liris ha fatto un piano di razionalizzazione https://www.ilcapoluogo.it/2020/12/23/regione-abruzzo-dismesse-18-partecipate/ che ha ridotto le 108 partecipate a 9, avete letto bene, 9:

  • 18 già dismesse negli anni precedenti;
  • 61 cessione/alienazione delle quote (vendita);
  • 1 fusione;
  • 19 società in liquidazione (chiusura);
  • 4 contenimento dei costi;
  • 5 in mantenimento senza interventi.

Noi ne abbiamo 3 (Segen S.p.A., Segen Holding e AST) e tutte e 3 mantenute senza interventi di cui 2 da dismettere per legge tra l’altro infarcite di clientelismo politico violando quella trasparenza che dovrebbe essere alla base dell’azione amministrativa, società che non sono in grado di reggersi autonomamente se non dietro ingenti trasferimenti dalla Segen S.p.A. e qualche contentino dei sindaci che inevitabilmente andranno a creare danni alle aziende private del loro stesso territorio o che potranno derogare qualche normativa.

Il sindaco dovrebbe sapere che è un obbligo la razionalizzazione (non intesa come mantenimento senza motivi o irrazionalmente dietro a falsi sogni di crescita) che può portare, secondo le regole generali, alla segnalazione di un’ipotesi di responsabilità amministrativa, con conseguente comunicazione della delibera di accertamento alla competente Procura regionale della Corte dei conti (art. 52 del d.lgs. 174/2016).

Ma oramai è chiaro che la legge e i regolamenti per l’amministrazioni sono estremamente flessibili. Quando danno fastidio, semplicemente non esistono. Quando servono invece sono inviolabili.

Vi aspetto al prossimo articolo.

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 06.01.2021 alle ore 7:45

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