Vergognoso supporto del Comune di Balsorano contro l’Autorità Nazionale Anticorruzione

Di 12 Ottobre, 2024 0 0
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Il TAR Lazio lo scorso 6 giugno ha emesso la sentenza n. 2369/2024, relativa a un ricorso presentato da ASMEL insieme a 153 (su oltre 4.000) comuni contro la delibera n. 195/2024 dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). La delibera prevedeva la sospensione della qualificazione ottenuta da ASMEL, la cancellazione dall’elenco delle stazioni appaltanti qualificate e una sanzione di 93.000 euro. Una sanzione estremamente grave a causa di violazioni commesse dalla stessa ASMEL altrettanto gravi.

All’ASMEL partecipano un numero elevatissimo di enti che detengono un controllo sempre più diluito. Le medesime persone che avevano costituito e gestito l’ASMEL hanno continuato ad amministrare la società indipendentemente dalle modifiche richieste dall’ANAC. Nessun comune socio ha l’effettivo controllo sull’ASMEL. La stessa era stata soggetta a controllo da parte della Guardia di Finanza che aveva rilevato gravi irregolarità. Alle assemblee i 2/3 di soci erano delegati stipendiati dalla stessa ASMEL. L’ASMEL ha fatto “regali” ad alcuni sindaci. A questo si ribadiva l’illegittimità dell’agio a carico delle società vincitrici, ovvero un obolo pari all’1% dell’importo messo a gara, in quanto illegittimo e contra legem visto che le piattaforme per lo svolgimento delle gare devono essere gratuite alle imprese. Accuse gravi e sempre confermate dai vari tribunali.

In sostanza l’intera attività di ASMEL è stata considerata dall’ANAC senza dubbio illegittima ed è finalizzata ad eludere gli obblighi previsti dalla normativa vigente.

Sorprendentemente, il Comune di Balsorano ha deciso di schierarsi contro l’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, difendendo l’ASMEL ovvero una società commerciale privata, solo formalmente in mano pubblica, più e più volte richiamata dall’ANAC forte di numerose e quasi totalitarie sentenze di condanna, fatto che inevitabilmente suscita una serie di riflessioni critiche.

Secondo la normativa, anche in caso di sospensione della qualificazione, le procedure in corso devono essere completate, ed è questo il principio a cui si era appellata l’ASMEL, forte dell’appoggio del 3% dei comuni soci (tra i quali, sorprendentemente il Comune di Balsorano). Della sospensione ai danni dell’Asmel, ne avevo parlato qui, ma anche in numerosi altri precedenti articoli, e anche in un consiglio comunale.

Con il ricorso inoltre l’ASMEL chiede l’annullamento della delibera n. 195/2024 con la quale il Consiglio dell’Autorità aveva sospeso la qualificazione ottenuta da ASMEL, disponendo altresì la cancellazione della stessa dall’elenco delle stazioni appaltanti qualificate ed irrogando una sanzione pecuniaria di Euro 93.000,00, in applicazione dell’art. 63, comma 11, d.lgs. 36/2023 e dell’art. 12 dell’All.II.4 al Codice dei contratti pubblici.

Nel ricorso l’Asmel, spalleggiata da pochissimi comuni, aveva chiesto l’annullamento della delibera per “periculum in mora” in considerazione dell’avvio delle procedure di gara.

Ora direte, almeno il Comune, schierandosi vergognosamente contro l’ANAC a favore dell’ASMEL, ha ottenuto la sospensiva e la possibilità di continuare la sua procedura di gara?

Assolutamente no. Nonostante la norma preveda che anche in caso di sospensione della qualificazione, le procedure in corso devono essere completate, il TAR, diversamente, ha stabilito che le 142 procedure di gara avviate dai vari comuni, tra i quali probabilmente anche il nostro (ad eccezione delle 21 procedure PNRR, nessuna avviata dal nostro comune), devono continuare su piattaforme alternative, autorizzate e legalmente valide. Un ricorso sostanzialmente inutile e a difesa di un’istituzione sostanzialmente privata, pur formalmente pubblica, contro un organo dello Stato, quello delegato alle funzioni di regolazione in materia di anticorruzione e trasparenza (e forse non è un caso se il nostro Comune si sia schierato nettamente contro).

La decisione di Balsorano di appoggiare ASMEL contro l’ANAC per il sottoscritto, è semplicemente vergognosa, soprattutto considerando i numerosi problemi sollevati dall’ANAC riguardo a questo consorzio.

In un contesto in cui la trasparenza e la legalità dovrebbero essere al primo posto, il supporto del Comune di Balsorano a una struttura così controversa rappresenta un grave passo indietro. Appoggiare un consorzio che non rispetta le norme e agisce in modo opaco va contro gli interessi dei cittadini e delle imprese e mina la fiducia nelle istituzioni pubbliche.

Mai mi sarei aspettato che il mio Comune si schierasse conto l’ANAC, l’organo statale che ha il compito di vigilare e garantire la correttezza delle procedure di appalto pubblico, e ostacolare il suo operato significa compromettere l’integrità e la trasparenza amministrativa.

Spero almeno che il ricorso non sia costato un solo centesimo alle casse comunali per difendere interessi sostanzialmente privati, cosa che non ci è dato sapere per la mancanza totale di trasparenza, il principale nemico del nostro ente pubblico con gestione privata.

Infatti non bisogna dimenticare che per schierarsi contro l’ANAC, il Comune di Balsorano dovrebbe aver dovuto approvare un’apposita delibera di giunta, mai resa pubblicata. Forse si vergognavano di aver difeso una società privata, illegittimata come centrale di committenza (piattaforma per svolgere le gare), nonostante lo stesso ente possa utilizzarne altre anche totalmente gratuite.

Sarebbe indispensabile un cambiamento di rotta che metta al centro la legalità, la trasparenza e il rispetto delle norme a tutela del bene pubblico.

Ma mi rendo conto che con questi personaggi, non sarà mai possibile.

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 12.10.2024.

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