Il 17 luglio scorso il Segretario Comunale Falcone, da 2 anni in servizio a Balsorano, con la Sentenza n. 60 della Corte dei Conti dell’Aquila venne condannato a risarcire al Comune di Rocca di Botte 65.115,26 euro, al Comune di Sante Marie 8.765,00 euro e al Comune di Pereto 369,90 euro, per una somma complessiva di 75.562,67 oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese di giustizia.
Pesanti erano state, nella sentenza, le parole dei Magistrati giudicanti “l’illecito amministrativo-contabile in questione è connotato da dolo (quanto meno nella forma del dolo eventuale o contrattuale) o, anche a volerne dubitare (del dolo quindi della volontà ndr), da una colpa di tale gravità da sfiorare il dolo medesimo. Occorre rimarcare, in proposito, che la fattispecie illecita non si sostanzia soltanto nell’erogazione di somme non spettanti, ma si articola nella impropria richiesta (e nella arbitraria proposta di liquidazione) da parte dello stesso Segretario Comunale, cioè proprio di colui il quale per qualificazione, funzione e posizione rivestita avrebbe dovuto invece garantire la legalità dell’azione amministrativa degli enti di servizio.”
E continuano “… È impensabile che il convenuto non possa essersi minimamente preoccupato del fatto che lui stesso stava richiedendo (ed incassando) rimborsi spese privi di qualsivoglia giustificazione, sul piano non solo giuridico, ma addirittura cartolare e documentale, talvolta in palese violazione del quadro normativo ricostruito in citazione, perfino con liquidazioni “forfettarie” e fantasiose di importo non trascurabile che nessun funzionario di minima diligenza avrebbe potuto ammettere, a prescindere dal contesto normativo.”
È bene ricorderete anche le parole del Segretario rilasciate agli organi di stampa qualche giorno dopo la pubblicazione della notizia “… È tutto in regola, lo stabilisce anche una sentenza del tribunale civile sugli stessi fatti” e ancora “… tiene a precisare come per lo stesso fatto il Tribunale Civile di Avezzano con Sentenza n. 159/20 depositata il 14.07.2020 (quindi il giorno prima della decisione della Corte dei Conti) «ha emesso una decisione completamente opposta a quella della Corte dei Conti», rigettando la domanda del Comune di Sante Marie e condannandolo a rifondere anche le spese legali” … “Il segretario conclude affermando che «la vicenda è tutt’altro che definita dovendo attendere le fasi dei successivi gradi e dovendo tutelare la dignità propria e della categoria alla quale appartiene»”.
Nel frattempo il 9 gennaio lo stesso Segretario Comunale Falcone, per una vicenda relativa all’assunzione della moglie dell’ex primo cittadino di Ovindoli, Pino Angelosante, veniva prosciolto dall’accusa di abuso d’ufficio in concorso perché il reato “è estinto per intervenuta prescrizione”. La vicenda interessava anche il Segretario in riferimento ad uno scorrimento di una graduatoria per l’assunzione di un vigile dove al primo posto c’era proprio la moglie dell’ex primo cittadino. Preme sottolineare che la prescrizione non è un’assoluzione.
È notizia di oggi che quella Sentenza del Tribunale Civile di Avezzano, citata dallo stesso Segretario a tutela della propria immagine duramente compromessa dalla condanna della Corte dei Conti, nel frattempo appellata dal Comune di Sante Marie, è stata completamente ribaltata dalla Corte di Appello dell’Aquila che ha condannato il Segretario Comunale Falcone a risarcire circa 13 mila euro (8 mila di risarcimento oltre interessi e spese legali) al Comune di Sante Marie. A questa sentenza il Segretario, come egli stesso ha voluto sottolineare, ricorrerà in Cassazione fiducioso che la situazione si possa risolvere a suo favore.
Per legge nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio ma nell’ente pubblico esiste un principio, non dico di moralità perché quella non c’è, ma di prudenza che dovrebbe far dubitare di chi si è scelto per gestire sostanzialmente tutti gli uffici comunali, dalla segreteria alla ragioneria passando per l’ufficio anagrafe. Dubito infatti che non sappiano chi sia il Segretario Falcone. Semplicemente fa comodo un personaggio del genere al di là delle conseguenze che una scelta del genere può comportare.
Da parte mia auguro un lieto fine per i Comuni coinvolti sperando che, qualora confermata la condanna in Cassazione, possano recuperare le somme illecitamente incassate dal Segretario per essere spese per finalità sociali verso i più bisognosi (dal tono della prima sentenza sembra difficile ribaltarla) perché al di la dell’astio (io direi più odio) che il segretario ha riversato nei miei confronti in questi due anni, ho sempre dubitato del suo operato seguendo il mio istinto che me lo ha sempre posto in cattiva luce, dal primo approccio (abbastanza rivelatore) agli atti prodotti nel tempo che non hanno fatto altro che confermare i miei cattivi presagi.
Mi piace ricordare che quando il Segretario è entrato in Comune io ricoprivo temporaneamente il ruolo di Responsabile del Servizio Finanziario e per tale incarico sono stato, qualche mese dopo le dimissioni, denunciato dallo stesso Segretario Comunale (peccato che di quella denuncia se ne siano perse le tracce visto che mi sarebbe piaciuto assistere all’auto denuncia del Sindaco).
Quel periodo rimane fermo nei ricordi a seguito delle richieste pretestuose del Segretario Falcone tra le quali quella più deplorevole con la quale chiedeva di ricevere dal sottoscritto il doppio dello stipendio che legalmente gli era riconosciuto, quel compenso che lui stesso diceva gli era stato tra l’altro già riconosciuto nel Comune di Bisegna (dove anche lì ricopre il ruolo di responsabile del servizio finanziario), ovvero il 50% di quanto percepiva a Capistrello (65.536,77 euro lordi) comune per il quale ricopriva ufficialmente il ruolo di segretario, mentre la normativa per le reggenze di lunga durata prevede un compenso massimo del 25% (parliamo di qualcosa come 2.520,64 euro lordi mensili richiesti dal Segretario contro i 1.260,32 euro lordi previsti, che ovviamente si aggiungono a quelli già percepiti a Capistrello, per svolgere qualche ora due volte a settimana). Fatto che ovviamente all’epoca riferii ai miei ex colleghi di maggioranza per sottolineare la pericolosità di un tale atteggiamento. Ricordo che al rientro del ragioniere il Segretario procedeva alla stessa identica richiesta, ricevendo ovviamente un ennesimo rifiuto (almeno da quanto riferito dalla stessa ragioneria).
Mi preme fare questo rimando per sottolineare chi oggi gestisce l’ufficio demografico/welfare e l’ufficio di tesoreria/ragioneria (almeno sulle carte visto che qualcuno sembra non sia mai andato in pensione), che tra l’altro presiede le commissioni per i concorsi dimostrando invero in più occasioni di non aver ben chiaro le regole che sovraintendono l’ente pubblico come sottolineato dalla stessa Corte dei Conti quando sottolinea la presenza di illeciti amministrativi e contabili da parte di chi dovrebbe garantire la legalità dell’azione amministrativa.
Comunque la Cassazione metterà la parola fine a questa vicenda che non riguarda direttamente il Comune di Balsorano ma che di certo lo metterà ancora di più in cattiva luce qualora si confermi la condanna (anche se dubito che possa esserci un ravvedimento per qualcuno).
Scommetto però che non sarà l’unica vicenda che coinvolgerà il Segretario Falcone.
Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 26.03.2021 alle ore 20:00.
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