Nonostante la crisi, l’amministrazione non taglia le imposte comunali

Di 17 Marzo, 2021 0 0
Tempo di lettura: 4 Minuti

E siamo giunti al penultimo bilancio di previsione dell’attuale amministrazione.

Nonostante un 2020 disastroso sotto tutti gli aspetti, con incredibile sorpresa “l’amministrazione per l’anno 2021 ha ritenuto e deciso di confermare gli scaglioni, le aliquote, le tariffe, le detrazioni e le agevolazioni già in vigore per l’anno 2020 riguardo i seguenti tributi:

  • IMU
  • TARI
  • Addizionale comunale IRPEF”.

Ebbene si, avete letto bene. Nonostante l’anno orribile del 2020 e un incerto 2021, l’amministrazione non ha alcuna intenzione di ridurre il prelievo fiscale che è il più alto di sempre. Un vecchio proverbio racconta “Sta bene Rocco, sta bene tutta la rocca”.

L’IMU al 9,6‰, la TARI prevede una riduzione complessiva di soli 10.858,36 € riduzione pari al 2,3% del costo complessivo visto che la TARI ammonta a 480 mila euro (e pensare che lo Stato ha rimborsato il Comune per le mancate entrate TARI per oltre 33 mila euro e complessivamente per 132 mila euro), con costi del servizio rifiuti che nel 2020 sono cresciuti di 6 mila euro e quest’anno si riparte dallo stesso importo del 2020 a causa della scelta di non proporre al mercato il servizio alla ricerca di quella concorrenza (reale) che avrebbe abbattuto i costi di almeno il 15% (per puro esempio chi paga 300 € avrebbe potuto pagare poco più di 250 €), il tutto contornato dall’aliquota IRPEF allo 0,6%, la più alta di sempre.

Vorrei ricordare che l’anno scorso c’erano oltre 200 mila euro di risorse utilizzabili che hanno deciso di non utilizzare respingendo con sarcasmo tutte le mie proposte.

Ci riprovo anche quest’anno chiedendo di smuovere circa 140 mila euro perché è un dovere soprattutto morale correggere queste sconsideratezze.

Ovviamente le nuove proposte vengono in parte da quelle precedenti che con tanta superficialità, io direi incompetenza, qualcuno ha contestato con la solita verve che li contraddistingue (tante parole prive di significato ma utili a confondere i cittadini che meritano chiarezza e rispetto).

Basta prendere le variazioni al bilancio apportate nel corso del 2020 per dimostrare che quelle richieste erano più che legittime:

  • avevo richiesto la riduzione di 25.000 € per le spese del personale (quelle che loro avevano contestato perché in parte riferite anche al segretario, previste tra l’altro nelle proposte di variazione al milleproroghe ma poi non autorizzato) – la riduzione effettiva è stata di 61.500 €;
  • avevo richiesto la riduzione di 20.000 € per le spese di trasporto (qui la contestazione è stata sui contratti in essere, peccato che erano scaduti) – la riduzione effettiva è stata di 25.000 €;
  • avevo richiesto la riduzione di 15.000 € per le spese della mensala riduzione effettiva è stata di 21.000 €;
  • avevo chiesto il diverso utilizzo degli oneri di urbanizzazione per un importo di 15.000 €ne hanno incassati ben oltre 20.000 €;
  • avevo chiesto di riprendere una parte degli accantonamenti delle partecipate (utili e riserve per 26 mila euro accantonate negli ultimi 20 anni di attività,1.300 € annui) visto che così come è un obbligo accantonare risorse per coprire le perdite delle partecipate che non vuoi dismettere, è altrettanto importante recuperare gli utili in momenti di bisogno – ma mai toccare una parte dei soldi che la Segen ci ha saccheggiato negli anni !!!
  • avevo chiesto la riduzione delle spese per il riscaldamento per 10.000 € — ma evidentemente non è stato possibile !!!
  • infine avevo chiesto di presentare richiesta per la sospensione della restituzione della quota capitale dei mutui, operazione già autorizzata per altri comuni (ad esempio Civitella Roveto) che avrebbe portato al diverso utilizzo di 89 mila euro oltre a consistenti risparmi sugli interessi, richiesta che invece non è stata presa in considerazione anche se il sindaco, nella foga di respingerla, ha ammesso di aver preso informazioni dalla ragioneria e incoscientemente ha voluto sottolineare che il risparmio era di “appena 20 mila euro”. Peccato che non abbia compreso la differenza tra quota capitale e quota interessi, visto che quei 20 mila euro era evidentemente il risparmio della quota interessi negli anni successivi, da applicare dal 2021 al 2044, mentre la quota capitale era quella che avresti potuto rinviare nel 2020 e spalmare dal 2021 al 2044. A proposito è da 8 mesi che il sindaco aveva dichiarato che avrebbe inviato una copia della proposta della CdP, proposta che evidentemente ha preferito tenere nascosta anche dopo una richiesta esplicita ma come sapete l’ordine da 2 anni è “al consigliere Pea nessun documento”. Riuscirà a tenerla nascosta almeno fino a quando non avrò accesso al protocollo (ed è questione di mesi oramai) e potrò prendere i documenti di cui ho bisogno per espletare il mandato che i cittadini mi hanno conferito (o almeno si tratterà di aspettare altri mesi).

Comunque tutte le risorse risparmiate nel corso del 2020 sono servite per alimentare nuove spese invece di aiutare chi è in seria difficoltà. Vorrei ricordare che anche i buoni spesa non sono una “gentile concessione dell’amministrazione comunale” ma un obbligo imposto dallo Stato visto che hanno una destinazione vincolata.

L’unica cosa che oggi cambierei della proposta 2020 sono i destinatari degli sconti (come giustamente corretto nella proposta 2021) visto che li applicherei solo alle categorie colpite e non indistintamente a tutti perché ci sono categorie che la crisi l’hanno vista da lontano (dipendenti pubblici, pensionati etc etc).

Qui trovate una copia della proposta.

Sicuramente non verrà presa in considerazione ma mi sento obbligato a presentarla.

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 15.03.2021 alle 07:45.

Nessun Commento Presente.

Rispondi