Più tutele a sindaci, assessori e consiglieri locali. La Camera dei deputati ha approvato ieri in via definitiva le norme che ampliano la portata del delitto di minaccia o violenza a un corpo politico. Ecco, in sintesi, le principali novità.
Più tutele a singoli amministratori. Viene estesa ai singoli componenti l’attuale fattispecie che punisce, con la reclusione da uno a sette anni, ogni violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. La formulazione allargata, in pratica, tutela i singoli amministratori locali in quanto tali, anche quando operano al di fuori dell’organismo collegiale. Nei confronti delle intimidazioni si procede d’ufficio e si può far ricorso alle intercettazioni. L’arresto in flagranza diventa obbligatorio ed è applicabile la custodia cautelare in carcere. La pena, inoltre, è aumentata fino a un terzo se la violenza o la minaccia è commessa con armi, da più persone o persona a viso coperto, da associazioni segrete o in forma anonima.
Stop minacce interdittive. Rischia da uno a sette anni anche chi minaccia o usa violenza per ottenere o impedire l’adozione di un provvedimento (anche legislativo) o a causa della sua adozione.
Aggravante da ritorsione. Scatta l’aggravante quando alcuni specifici delitti (lesioni, violenza privata, minaccia o danneggiamento) costituiscono atti intimidatori ritorsivi per un atto compiuto nell’adempimento del mandato o delle funzioni. In questo caso la pena aumenta da un terzo alla metà. L’aggravante non si applica perà se a causare l’intimidazione e’ stato lo stesso amministratore eccedendo in modo arbitrario i limiti delle sue attribuzioni.
Atti intimidatori contro candidati. Intimidire un aspirante consigliere comunale costerà il carcere. Sarà punito infatti col carcere da 2 a 5 anni chi ostacola, con minacce o atti di violenza, la partecipazione a elezioni comunali o regionali.
Vengono definiti funzionamento e composizione dell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che ha il compito di monitorare il fenomeno intimidatorio e promuovere iniziative di formazione e a favore della legalità.
La legge prevede infine l’emanazione di un decreto per definire la composizione e le modalità di funzionamento dell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, osservatorio già istituito con il decreto ministeriale 2 luglio 2015. Tra i suoi compiti spicca il monitoraggio del fenomeno, gli episodi accertati verranno registrati in una banca dati dedicata.
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La critica politica, se è vero che può essere di parte, è utile per “esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i risultati della loro attività per scegliere, selezionare, distinguere il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello o dal brutto, il buono dal cattivo o dal meno buono”. Un critico è qualcuno che da’ il meglio di sé quando qualcun’altro ha dato il proprio peggio.
Corte di Cassazione, Sentenza n. 13148: il cittadino che si mette in strada sotto una forte nevicata, cosciente della situazione di pericolo in atto, non ha diritto al risarcimento in caso di sinistro.
I fatti: in periodo natalizio, sotto una forte e pericolosa nevicata e di fronte a una evidente situazione di rischio, l’automobilista decideva comunque di mettersi in strada per
Scriviamo questo articolo in anticipo rispetto a quanto stabilito (dopo il primo consiglio comunale) per rispondere a qualche quesito che qualcuno ci pone esplicitamente.
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