Ho letto l’articolo sul Centro di ieri 21 novembre 2024, dal titolo “Viabilità nella Valle Roveto: il dibattito. Troppi incidenti sulla superstrada. Cicchinelli: servono più autovelox”. Ho pensato, ma si può essere più sfrontati del sindaco di Civita D’Antino? Non credo.
Ho estrapolato quindi alcune frasi “simpatiche”.
“Ricordo che al mio insediamento, tre mandati fa, la conta degli incassi derivanti dalle multe era imponente. Questo non era altro che il riflesso del comportamento contrario al codice della strada degli automobilisti che transitavano lungo il rettilineo che ricade sul tratto di nostra competenza. Oggi, a distanza di quasi quindici anni, le sanzioni si sono ridotte del 50 per cento. È il sintomo di una maggiore consapevolezza dell’utenza della strada, che sa dove è necessario rallentare”.
Oh, capisco perfettamente. Il primo pensiero è stato sulla riduzione degli introiti rispetto agli anni d’oro mettendo a confronto il 2009 con il 2023. Eppure la risposta se l’era data da sola: “l’utenza della strada, che sa dove è necessario rallentare”, quindi non tanto perché le persone guidano in modo più sicuro, ma perché ormai sanno, da quasi 15 anni, esattamente dove aspettarsi “la trappola”. Peccato che abbia dimenticato che qualche volta è stato l’autovelox stesso a “causare” gli incidenti. Dai, sinceramente, chi non ama una frenata improvvisa per evitare una multa?
E continua senza citare alcuna fonte “ovviamente il dato si traduce in un calo drastico di incidenti sul tratto in cui viene installato l’autovelox“ … “altro dato interessante è quello delle inversioni ad U, pratica frequente, causa in passato di tragedie. Ebbene, abbiamo registrato una considerevole diminuzione anche di questa particolare trasgressione al codice della strada“.
Ah, naturale, perché l’autovelox è una sorta di bacchetta magica che non solo riduce gli incidenti, ma impedisce anche le inversioni a U! Come dire: un autovelox, mille soluzioni. Poi sarei curioso di capire dove abbia preso questo dato sulla riduzione del numero di “svolte ad U”. Forse uno dei vigili sarà stato incaricato anche al conteggio? Una moderna dimostrazione del significato di multitasking.
Ma già li vedo, il buon vecchio Rosco P. Coltrane e il suo assistente Enos, intenti ad osservare da lontano mentre fanno un picnic, dentro la loro auto di servizio, parcheggiata su un terreno privato dietro un guard rail che li separa dalla strada, pronti a scattare se c’è una inversione a U … e poi … versarsi le bevande sui pantaloni. Un vero e proprio action movie in diretta dal rettilineo!
Per poi concludere. Il sindaco, “visto l’effetto prodotto dai dispositivi di controllo” – aggiungerei: soprattutto sulle casse comunali – “ha recentemente fatto richiesta alla prefettura di presidi fissi. Eppure dall’osservatorio provinciale non è mai arrivato il via libera”. Strano direi. Ma forse perché, senza sottovalutarla, non è la strada più pericolosa o non risolverebbe nessuno dei problemi considerando l’intera arteria. Infatti l’ISTAT certifica che in Abruzzo “l’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: in particolare la SS16, la SS17, la SS5 e la SS260”.
Ma non paga continua “La mia volontà era riferita ai benefici che ne derivano in materia di sicurezza stradale”. Direi praticamente nulli visti i dati dell’ISTAT. “Poco mi interessa di fare cassa con le sanzioni rivolte agli automobilisti”. Peccato che era stato il primo pensiero che si era fatto (riduzione del 50% degli introiti).
E conclude … “Parliamo di un’arteria pericolosissima, che va regolata con ogni mezzo a disposizione. Mi auguro che i miei colleghi valutino la possibilità di intervenire con ulteriori installazioni”.
Forse l’ultimo pensiero sarà andato alle povere società noleggiatrici. In fondo dobbiamo assicurarci che non vadano in crisi, vero? Soprattutto oggi che hanno dismesso quello di Balsorano, che evidentemente non è più il tratto più pericoloso al mondo visti gli ingenti investimenti in sicurezza dirottati su quel tratto di strada grazie all’autovelox.
Ah no, che sbadato, quelli sono finiti altrove.
Ma quello che è più ironico è imporre il rispetto del codice della strada con uno strumento che, a conti fatti, non lo rispetta nemmeno lui. L’ironia sta nel fatto che per provare un reato, si finisce per commetterne un altro.
Tornando seri, più del sindaco. Ho voluto prendere i dati statistici dell’ISTAT, li trovate nel piccolo riquadro nell’immagine soprastante, anche se è bene precisare che, se non globalmente, non fa distinzioni tra le tipologie di strade (non distingue tra superstrada e strada urbana), né per cause (velocità, sorpassi, imprudenza, maltempo, distrazione, imprevisti, etc.).
Sotto l’aspetto dell’incidentalità, il territorio con meno incidenti è Morino. Civita D’Antino è il territorio con valori costanti più elevati nonostante la presenza fissa dell’autovelox. San Vincenzo V.R., Civitella Roveto e Capistrello non registrano variazioni significative e registrano ogni anno almeno un incidente. Balsorano non registra evidenti differenze tra il periodo pre-autovelox (2017-2019) e il periodo autovelox (2020-2023).
Sotto l’aspetto della lesività, si conferma statisticamente più sicura la viabilità nel territorio di Morino. San Vincenzo V.R. e Civitella Roveto registrano valori migliori dal 2020 in poi. Il contrario lo fa Civita D’Antino, nonostante l’autovelox visto che dal 2018 al 2023 registra valori molto elevati, più elevati rispetto al periodo precedente al 2017, così come Canistro, che ha nettamente peggiorato i propri indici dal 2018 in poi, pur alternandosi con periodi privi di incidenti. Balsorano si alterna tra periodi neri e periodi più tranquilli. Nel 2017 e 2019 non si registrano incidenti (pre-autovelox), così come nel 2022 (con autovelox). Capistrello si conferma il tratto più pericoloso.
Nessun territorio è rimasto immune agli incidenti mortali, anche se statisticamente avvengono una o due volte ogni dieci anni per territorio comunale. Il periodo con il maggior numero di morti è stato il 2021, quando se sono stati registrati su 3 territori, nonostante i 2 autovelox attivi.
Concludo dicendo che non sono contrario agli autovelox, ma sono contrario a questo tipo di autovelox. La mia idea è, visto che è di tutta evidenza che non sussistono ragioni per un autovelox fisso, di usate un telelaser, spostandovi da un’area di sosta ad un’altra come da sempre fa la Polizia Stradale, anche acquistato in convenzione con altri enti che potranno utilizzarlo a loro volta (previa segnalazione temporanea e non fissa), quindi procedere ad una multa immediata e non comodamente seduti in macchina, o mettete un tutor che possa monitorare il tratto “più pericoloso” che va da Civita D’Antino a Capistrello, sempre se sussistono gli estremi ovviamente.
Tutto il resto è solo una presa in giro e un riempirsi le tasche. Tema che torna prepotente in questo periodo 😉 .
Articolo scritto da Giuseppe Pea, 22.11.2024
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