Incentivi con il trucco: quando il Comune scrive le regole e poi le calpesta

Di 12 Luglio, 2025 0 0
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Nel Comune di Balsorano, esiste un regolamento chiaro e deliberato dalla stessa Giunta comunale: disciplina la ripartizione degli incentivi tecnici per il personale interno impegnato nella gestione degli appalti di lavori, servizi e forniture. Una normativa dettagliata, precisa nelle percentuali massime erogabili per ciascuna attività, con tetti rigidi soprattutto per quelle che più facilmente possono essere gonfiate a piacimento, come la collaborazione al RUP, che non può superare, o almeno non dovrebbe, il 20% dell’incentivo massimo.

Eppure, basta leggere le ultime determinazioni di liquidazione degli incentivi, 64, 65, 75 e 76, per scoprire che quel regolamento viene ignorato sistematicamente, trasformando uno strumento pensato per premiare l’efficienza in una vera e propria rendita interna. Le cifre non sono stratosferiche, ma il principio violato è enorme.

La tabella del regolamento per i servizi e forniture prevede chiaramente:

  • RUP: max 45%
  • Collaboratori RUP: max 20%
  • Predisposizione atti di gara: max 5%
  • Altre voci (programmazione, redazione relazione, regolare esecuzione): max 30%, ma solo se dimostrabili.
Attività% massima
Programmazione della spesa per investimenti4%
RUP45%
Collaborazione all’attività del RUP (uffici tecnici, ragioneria, ecc.)20%
Redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica5%
Redazione del progetto esecutivo2%
Coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione2%
Verifica del progetto ai fini della sua validazione5%
Predisposizione dei documenti di gara5%
Direzione dei lavori2%
Ufficio di direzione dei lavori (direttore operativo, ispettore di cantiere)/
Coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione2%
Direzione dell’esecuzione/
Collaboratori del direttore dell’esecuzione/
Collaudo tecnico-amministrativo2%
Regolare esecuzione2%
Verifica di conformità/
Collaudo statico o certificato di regolare esecuzione2%

La tabella del regolamento per i servizi e le forniture prevede chiaramente dei massimali per ogni attività. Ma l’analisi delle liquidazioni mostra che queste soglie sono state sistematicamente superate o applicate a funzioni non svolte o non documentate.

Nella gara per il servizio di trasporto scolastico e assistenza (imponibile: € 202.891,78), l’incentivo massimo teoricamente disponibile è pari al 2%, ovvero € 4.057,84. Tuttavia, la ripartizione delle somme ai funzionari avviene come se il 2% fosse un diritto acquisito, non un limite massimo vincolato alle attività realmente svolte.

Attività%Importo (€)Compatibilità con appalto trasporto
Programmazione della spesa per investimenti4%€ 162,31⚠️ Dubbia (se non formalizzata)
RUP45%€ 1.825,03✅ Sì
Collaborazione al RUP (uffici)20%€ 811,57✅ Sì
Redazione progetto di fattibilità tecnica ed economica5%€ 202,89⚠️ Dubbia (di solito assente nei servizi)
Redazione progetto esecutivo2%€ 81,16❌ No
Coordinamento sicurezza in fase di progettazione2%€ 81,16❌ No
Verifica del progetto5%€ 202,89❌ No
Predisposizione documenti di gara5%€ 202,89✅ Sì
Direzione lavori2%€ 81,16❌ No
Coordinamento sicurezza in fase di esecuzione2%€ 81,16❌ No
Collaudo tecnico-amministrativo2%€ 81,16❌ No
Regolare esecuzione2%€ 81,16⚠️ Dubbia (se svolta con tracciabilità)
Collaudo statico / Certificato regolare esecuzione2%€ 81,16❌ No

Riepilogando

Categoria%Importo (€)Note
✅ Giustificabili70%€ 2.839,38RUP, collaboratori, documenti di gara
⚠️ Dubbie13%€ 528,52programmazione, progetto di fattibilità, regolare esecuzione
❌ Ingiustificabili17%€ 689,94progettazione, sicurezza, collaudo, direzione lavori

Tuttavia considerando che le liquidazioni sono state erogate per l’attività di RUP e collaborazione al RUP, gli incentivi erogabili sono inferiori a quelli erogati

Attività% ammessaImporto massimoLiquidato o attribuitoDifferenza “oltre soglia”
RUP (Tullio)45%€ 1.825,03€ 2.556,45€ 731,42
Collaborazione/supporto RUP (Lancia + Di Rocco)20%€ 811,57€ 1.460,08€ 648,51
Totale liquidato oltre soglie regolamentari€ 1.379,93

Nella gara per il servizio relativo alla mensa scolastica (imponibile: € 155.654,66), l’incentivo massimo teoricamente disponibile è pari al 2%, ovvero € 3.113,09. Tuttavia, la ripartizione delle somme ai funzionari avviene come se il 2% fosse un diritto acquisito, non un limite massimo vincolato alle attività realmente svolte.

Attività%Importo (€)Compatibilità con appalto trasporto
Programmazione della spesa per investimenti4%€ 124,52⚠️ Dubbia (se non formalizzata)
RUP45%€ 1.400,90✅ Sì
Collaborazione al RUP (uffici)20%€ 622,62✅ Sì
Redazione progetto di fattibilità tecnica ed economica5%€ 155,65❌ No
Redazione progetto esecutivo2%€ 62,26❌ No
Coordinamento sicurezza in fase di progettazione2%€ 62,26❌ No
Verifica del progetto5%€ 155,65❌ No
Predisposizione documenti di gara5%€ 155,65✅ Sì
Direzione lavori2%€ 62,26❌ No
Coordinamento sicurezza in fase di esecuzione2%€ 62,26❌ No
Collaudo tecnico-amministrativo2%€ 62,26❌ No
Regolare esecuzione2%€ 62,26⚠️ Dubbia (se svolta con tracciabilità)
Collaudo statico / Certificato regolare esecuzione2%€ 62,26❌ No

Riepilogando

Categoria%Importo (€)Note
✅ Giustificabili70%€ 2.179,15RUP (45%), collaboratori (20%), documenti di gara (5%)
⚠️ Dubbie6%€ 186,78programmazione, progetto di fattibilità, regolare esecuzione
❌ Ingiustificabili24%€ 747,51progettazione, sicurezza, collaudo, direzione lavori

Tuttavia considerando che le liquidazioni sono state erogate per l’attività di RUP e collaborazione al RUP, gli incentivi erogabili sono inferiori a quelli erogati

Attività% ammessaImporto massimoLiquidato o attribuitoDifferenza “oltre soglia”
RUP (Tullio)45%€ 1.400,90€ 2.179,15€ 778,25
Collaborazione/supporto RUP (Bianchi + De Blasis)20%€ 622,60€ 1.245,20€ 622,60
Totale liquidato oltre soglie regolamentari€ 1.400,85

Cioè non è sufficiente rinominare l’attività da “collaborazione” a “supporto” per avere diritto ad ulteriori 20% degli incentivi, cosa che evidentemente è stata fatta per cercare di nascondere la furbata.

E qui va fatta una precisazione importante: con il nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023), il regolamento non è più obbligatorio in senso formale, secondo quanto chiarito dal MIT e in parte dall’ANAC. Tuttavia, la sua presenza resta fondamentale per garantire la legittimità, la trasparenza e la tracciabilità delle erogazioni. In assenza di un regolamento aggiornato, le liquidazioni possono essere considerate illegittime, e non è possibile erogare incentivi senza un atto generale o criteri documentati, definiti preventivamente.

Dal Parere Corte dei Conti Piemonte n. 145/2024 “Il nuovo quadro normativo non impone più l’adozione di un apposito regolamento e la costituzione di un apposito fondo, quale condizione essenziale ai fini del riparto degli incentivi, ma dispone che le amministrazioni si regolino, in tale ambito, secondo i propri ordinamenti”, concludendo condivisibilmente nel senso che “rimane, comunque, ferma la necessità che la definizione dei criteri sia fatta mediante un atto a valenza generale …. la Sezione ritiene che in sede municipale la fonte idonea possa anche essere individuata nel regolamento (vista l’autonomia regolamentare conferita all’ente ex articolo 7 del D. Lgs n. 267/2000), che andrà aggiornato in recepimento dei contenuti del nuovo codice dei contratti pubblici.”

Eppure cosa troviamo nei documenti di liquidazione? Oltre al raddoppio dei compensi per le collaborazioni/supporto del RUP che incassano il 40% dell’incentivo complessivo, e all’arrotondamento del compenso del RUP dal 45% al 60%, nessuna traccia di atti a supporto, nessuna motivazione stringente, nessuna verifica ex post. Come se la voce “collaborazione” o “supporto” fosse un pozzo da cui attingere liberamente. Inoltre per entrambe le gare, troviamo percentuali assegnate a funzioni non compatibili con il tipo di appalto, senza alcuna traccia documentale a supporto. Una violazione chiara e arrogante del regolamento.

Ma lo hanno adottato in quanto obbligatorio. Lo conoscono. E lo stanno sistematicamente violando.

Ma la questione è ancora più delicata: secondo la normativa vigente (art. 45 del D.Lgs. 36/2023), e le indicazioni di ANAC e Corte dei Conti, la quota non giustificata da attività effettivamente svolte non può essere redistribuita ad altri soggetti o funzioni. Quella somma deve confluire nella riserva del 20% prevista dalla legge, destinata a formazione, digitalizzazione, assicurazioni.

👉 Redistribuire quelle somme è una violazione della legge, e può configurare responsabilità amministrativa e danno erariale.

Ma qui abbiamo che gli importi assegnati corrispondono esattamente alla somma piena del 2%, come se ogni voce fosse stata legittimamente attivata. La simulazione fittizia di una attività mai resa è la forma più pericolosa di uso distorto del denaro pubblico.

Non parliamo di incarichi esterni, né di figure precarie o saltuarie. I beneficiari sono dipendenti pubblici stabili, con contratto, stipendio, progressioni già garantite e lauti premi incentivanti. Ogni euro liquidato senza fondamento normativo è un euro sottratto ad altri servizi: al sostegno scolastico, al sociale, alla manutenzione degli immobili etc.

Vedere la macchina amministrativa premiare sé stessa oltre le regole è uno schiaffo alla trasparenza e all’equità. E questo viene dopo le “anomalie” relative all’erogazione degli incentivi del fondo incentivante, con compensi esplosi nel 2023 e nel 2024 rispetto al passato (ne avevo parlato qui).

La cosa più grave è il silenzio totale degli amministratori. Il regolamento lo conoscono. L’hanno approvato. Eppure, nessuno ha sollevato dubbi, nessuno ha chiesto contezza della documentazione, nessuno ha verificato il rispetto delle soglie e delle voci ammissibili.

Questo silenzio non è ignoranza. È complicità.

Perché approvare un regolamento significa assumersi la responsabilità di farlo rispettare. Ma quando questo diventa carta straccia nei cassetti degli uffici, allora siamo oltre la cattiva amministrazione: siamo davanti a un abuso sistematico di una norma, piegata per tornaconto interno.

Gli incentivi sono un’ottima idea: premiano chi lavora meglio, chi semplifica procedure, chi gestisce bene le gare pubbliche. Ma quando diventano una forma di reddito automatico e autoreferenziale, allora non sono più incentivi: sono privilegi.

E se non c’è nessuno, né tra gli uffici né tra gli amministratori, disposto a fermare questa deriva, allora qualcuno dovrà cominciare a parlare di responsabilità amministrativa e di danno erariale.

Perché la legalità non è un’opinione, e il regolamento non è facoltativo.

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 12.07.2025.

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