Tramite un accesso agli atti, il Comune di Avezzano ha fornito tutti gli allegati utilizzati per la predisposizione della tariffa TARI e ho avuto modo quindi di capire il motivo per il quale il Comune di Avezzano, che ha sempre proceduto ad un affidamento mediante gara pubblica, è riuscito a contenere di molto gli aumenti tariffari registrando costi nettamente inferiori alla media regionale e nazionale di riferimento.
Cosa che ovviamente non è valida per il nostro Comune, obbligato a pagare tariffe di molto superiori a seguito della scelta di affidare alla Segen il servizio gestione rifiuti, in continuità nonostante il servizio sia stato svolto in ben due periodi senza alcun contratto, registrando tariffe che nel 2024 saranno superiori di circa il 20% rispetto a quella applicate dal Comune di Avezzano.
Ma analizziamo le differenze tra i due tipi di gestione, privatistica (Tekneko) e pubblica (Segen).
Primo confronto, costi pro/capite
I costi pro/capite sono una base di valutazione che permette sommariamente di valutare l’economicità della gestione.
I dati forniti dai due comuni, Balsorano fascia <5.000 abitanti e Avezzano, >15.001< 50.000, sono riassunti nella tabella seguente.
Dalla tabella si evidenzia come i costi pro/capite del comune di Balsorano, registrati nel 2022, sostanzialmente quasi tutti della Segen, ammontano a 179,41 € ante detrazioni, di molto superiore ai 150,00 della media regionale per medesima fascia demografica, e 155,97 € post detrazioni, anche questi superiori alla medesima media regionale.
Se invece prendiamo a riferimento il Comune di Avezzano, che essendo di dimensioni maggior, ha costi superiori per abitante, i costi registrati nel 2022 ammontano a 191,59 € ante detrazioni, ridotti a 166,66 € post detrazioni ben al di sotto della media regionale a parità di dimensioni, ovvero 176,90 €.
In questo primo confronto si dimostra, come sempre, l’antieconomicità dell’affidamento e la totale mancanza di congruità dell’offerta della Segen, in quanto nettamente superiore alla media regionale e nazionale a differenza di Avezzano che registra costi inferiori alla stessa media.
Secondo confronto, le detrazioni
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) con la delibera 363/2021/R/RIF e successive modifiche, ha stabilito un tetto massimo all’aumento delle entrate tariffarie per i comuni italiani.
L’obiettivo è quello di contenere la spesa, per i cittadini e le attività locali, per il servizio rifiuti e favorire una gestione efficiente e trasparente dei rifiuti da parte degli enti locali
Il confronto si può quindi fare analizzando le detrazioni necessarie per poter contenere gli aumenti della tariffa, ricordando che qualora insufficienti a contenerla, la differenza va ripartita anche negli anni successivi, cosa che avverrà indubbiamente per il Comune di Balsorano, che dovrà alzare la tariffa anche nel 2025 (+5% rispetto al 2024), ma non per il Comune di Avezzano.
Infatti basta analizzare la relazione dell’AGIR nella quale il Comune di Balsorano riduce i costi affinché la tariffa abbia una crescita entro i limiti previsti dalla normativa.
Le detrazioni per il Comune di Balsorano sono le seguenti
Tali detrazioni dovrebbero consentire il rispetto sia del limite di crescita delle entrate tariffarie sia dell’equilibrio economico finanziario, cosa che invero a Balsorano non si verifica in quanto la tariffa 2024 sarà superiore in media del 6,7% rispetto al tetto massimo del 3,6%, e anche per il 2025 è previsto un ulteriore aumento del 5%.
La riduzione della tariffa sarà quindi garantita in maniera massiccia dal Comune di Balsorano, che si accolla il 55,5% contro il restante 44,5% imposto alla Segen, alla quale però si deve integralmente l’incremento monstre dei costi rispetto al 2023.
In termini assoluti, alla Segen verrà richiesta una riduzione dei costi, mai così elevati, del 7,85% mentre al Comune di Balsorano si chiede una riduzione dei costi del 72,26%, eliminando addirittura gli accantonamenti obbligatori per alimentare il fondo crediti, fondo necessario per coprire i costi di chi non paga la tassa rifiuti.
Ad Avezzano la situazione è diametralmente opposta.
Infatti tutte le detrazioni sono state attribuite al Gestore (Tekneko) il quale ridurrà i costi di 1,7 milioni di euro.
In termini assoluti, alla Tekneko verrà richiesta una riduzione dei costi del 30%, mentre il Comune di Avezzano non si vedrà ridurre nessuna delle spese previste, ovvero tutta la riduzione tariffaria è a carico della Tekneko.
Il motivo è presto detto “Le detrazioni apportate sul costo del gestore sono state determinate sulla base della procedura partecipata svolta tra l’ETC e il gestore Tekneko Sistemi Ecologici Srl.”, ovvero grazie alla gara pubblica, quella procedura che il Comune di Balsorano ha cercato e cerca di evitare fin dall’inizio in una situazione che vede altri soggetti, tra i quali l’AGIR e il Comune stesso, totalmente inermi nonostante obbligati alla verifica biennale della sussistenza dei presupposti alla derogare al mercato (e quindi al favore concesso alla Segen di ottenere un servizio senza alcuna concorrenza), verifica che nel nostro caso dovrebbe portare all’interruzione del contratto a causa dei costi letteralmente sfuggiti di mano (+30% in un solo anno), attivando la clausola di riscissione imposta dall’AGIR.
Terzo confronto, tariffe applicate
Il tutto si ripercuote ovviamente sulla tariffa rifiuti e si registra, per i cittadini e le attività di Avezzano, un costo nettamente più basso di quello applicato ai cittadini e alle attività di Balsorano (-20% circa), ed è chiaro, visto che storicamente e statisticamente i comuni più grandi applicano tariffe più alte, che tale fattore rappresenta un’anomalia vera e propria, anche se l’anomalia non è tanto dovuta ad Avezzano che paga poco, quanto Balsorano che paga troppo.
La tabella, dimostra che Balsorano sconta un incremento della tariffa rispetto al 2023, considerando un’occupazione composta da 3 componenti e una superficie di 100 mq, del +8,31% mentre a parità di condizioni Avezzano paga il 5,06% in meno rispetto alla tariffa del 2023.
Ma la cosa più incredibile è che la tariffa 2024 a Balsorano, nell’esempio dei 3 occupanti e 100mq di superficie, è pari a 274,75 € mentre ad Avezzano è di 221,41 €, registrando quindi un 20% in meno rispetto a quanto paghiamo per il servizio mai andato in gara, che è in grado tra l’altro di offrire una percentuale maggiore di raccolta differenziata, dato che va contro tendenza in quanto i comuni più piccoli dovrebbero scontare una tariffa ridotta rispetto ai comuni più grandi, proprio perché più semplici da gestire.
Il tutto nel silenzio totale degli amministratori che evidentemente mantengono fede alle parole proferite dal sindaco, ex candidata alle regione, che in occasione dell’affidamento decennale alla Segen aveva dichiarato con fierezza, che non era interessata al fatto che i cittadini potessero pagare di meno.
Quarto confronto, costi standard
Nonostante il disconoscimento di alcune componenti di costi, anche il confronto ai costi standard è, come da sempre tra l’altro, implacabile.
Infatti per il Comune di Balsorano, i costi standard, in assenza del centro di raccolta sarebbero pari a 428.475,36, mentre una volta avviato il centro di raccolta, i costi standard, crollerebbero a 394.159,99 euro, quasi 190 mila euro in meno dei costi attuali senza detrazioni e oltre 110 mila euro con tutte le detrazioni ammissibili ed immaginabili.
I costi standard rappresentano un elemento di riferimento per i comuni nella definizione delle tariffe TARI, che pur non essendo vincolanti, non dovrebbero divergere eccessivamente rispetto ai costi applicati alla tariffa tanto che in caso di scostamenti eccessivi, il comune potrebbe essere sottoposto a controlli da parte degli enti preposti, ovvero la stessa AGIR che dovrebbe in autonomia, forte da imposizioni di legge che gli permette di interrompere in qualsiasi momento il contratto, dichiarare non economicamente vantaggioso il servizio svolto dalla Segen, mentre in tutta sincerità, si volta dall’altra parte, evidentemente complice di questo continuo disastro.
Sostanzialmente se confrontiamo il servizio con i costi standard, questi dimostrano inevitabilmente che l’affidamento alla Segen ci costa il +10% in più rispetto ad altri comuni a parità di condizioni (costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti, percentuale di raccolta differenziata, distanza tra il comune e gli impianti di trattamento, numero e tipologia degli impianti regionali), mentre Avezzano registra costi inferiori del -5% rispetto agli altri Comuni paragonabili.
Quinto confronto, fattore di sharing
Si sa che la Segen ha nel contratto, in verità li incassava anche senza, la possibilità di trattenere tutti i compensi derivanti dalla vendita del materiale di recupero e i cd contributi CONAI (plastica, vetro, carta etc). Tuttavia solo una minima parte riduce le tariffe, il resto, da dichiarazione giurata, dovrebbe essere restituito al Comune (cosa che non avviene mai).
Le tabelle infatti dimostrano che la Tekneko trattiene per sé molti meno proventi rispetto alla Segen.
Infatti trattiene il 55% dei ricavi dalla vendita del materiale e il 46% dei contribuiti conai contro rispettivamente il 70%/67% della Segen.
Nonostante questi extra, i costi della Segen sono “ispiegabilmente” superiori ai costi Tekneko nonostante quest’ultima trattenga i 2/3 dei ricavi trattenuti dalla Segen.
Sesto confronto, percentuale di RD
Statisticamente i comuni più piccoli tendono ad avere percentuali di raccolta differenziata più alte.
Questo perché la gestione dei rifiuti è spesso più semplice e diretta, con maggiore controllo da parte delle amministrazioni locali e una maggiore coesione sociale tra i cittadini.
Ebbene anche questo confronto è a favore della gestione privatistica di Avezzano (ricordando che nel 2015 ci è stata riconosciuta una % di R.D. pari all’89,25%, dato risultato palesemente falsificato). Il grafico seguente evidenzia l’andamento degli ultimi 5 anni (dati ISPRA),
In conclusione.
Nei suoi scritti, Agatha Christie scriveva “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova“.
Qui siamo addirittura oltre.
Sei indizi su sei dimostrano che i costi della Segen sono di gran lunga superiori alla media regionale, nazionale e paragonabile solo a quelli di altri comuni Segen, che condividono gli stessi costi “gonfiati” rispetto a qualsiasi parametro di riferimento, che sia il costo pro/capite o il costo standard.
E credetemi, non esiste un settimo confronto. Tutti i confronti realizzabili dimostrano che la Segen è di gran lunga più antieconomica rispetto a quello che può offrire il mercato. Tra l’altro alle stesse conclusioni si arriva se si analizzano i costi del Comune di Luco dei Marsi (153,10 €/ab nel 2021), gestito dalla Segen, e il Comune di Trasacco (115,16 €/ab nel 2021), gestito dalla Tekneko. Due comuni praticamente identici che hanno costi nettamente divergenti che potrebbero essere confrontati per dimensione con Tagliacozzo che nel 2021 aveva costi pari a 241,73 €/ab nonostante abbia dichiarato ufficialmente un costo di 138,84 €/ab, dato palesemente falsato.
Un costo extra che purtroppo i cittadini sono costretti a pagare insieme ai servizi mai resi, come da dichiarazioni giurate di tutti e tre i soggetti coinvolti, Segen, Comune e AGIR.
E purtroppo lo schifo continua.
Un plauso comunque va al Comune di Avezzano e alla Tekneko, indubbiamente di altro livello rispetto all’accoppiata Balsorano/Segen, o se volete un altro confronto un plauso al Comune di Trasacco/Tekneko nettamente migliore dell’accoppiata Luco dei Marsi/Segen.
Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 11.07.2024 alle ore 06:00
Note a pie di pagina
La precedente gara era stata svolta integralmente dal Comune di Avezzano e aveva visto vincitore la Tekneko che si era aggiudicato il servizio di gestione del servizio integrato dei rifiuti per 5 anni con decorrenza dall’11 ottobre 2017 e scadenza fissata per il 14 luglio 2022. Tra la scadenza e la nuova aggiudicazione passeranno 18 mesi e tre proroghe semestrali, la prima per la mancata operatività dell’AGIR, ufficialmente operativa a far data dal 1° ottobre 2022, le altre 2 per l’evidente ritardo nella procedura di gara, forse dovuta anche all’inesperienza della stessa AGIR subito interessata da una gara con importo superiore ai 40 milioni di euro.
A conclusione della stessa risulterà che l’unica azienda a partecipare sarà la Tekneko che si vedrà aggiudicare l’appalto di servizio con un ribasso del 5% da applicare ai circa 18 milioni di euro soggetti a ribasso, con i restanti 22,2 (sostanzialmente i scosti della manodopera e la sicurezza) non soggetti a ribasso. L’aggiudicazione avverrà agli inizi del 2024 con una durata di 7 anni più una proroga tecnica di ulteriori 6 mesi, contro i 10 regalati alla Segen che nessuno vuole interrompere anche se i costi ormai sono fuori controllo.
Tutta la documentazione è stata prodotta dai gestori e dai comuni ai fini della validazione del PEF 2024-2025 ed è relativa ai costi realmente sostenuti rispettivamente dal gestore e dal comune nel 2022 e nel 2023 (nei 2 anni precedenti).
Ci troviamo quindi in una situazione che vedeva nel 2022 e nel 2023 un servizio in proroga tecnica (Avezzano) ed un altro in pieno svolgimento dall’agosto del 2020.
Il Comune di Avezzano quindi registrava (in assenza di definizione del nuovo gestore), costi più elevati, anche a seguito di riconoscimenti di alcuni costi non inseriti nel 2022, che poi crolleranno al completamento della procedura grazie all’avvicendamento gestionale (inteso come nuovo servizio).
È tuttavia bene sottolineare che il servizio fornito dal Comune di Avezzano è in parte divergente rispetto al Comune di Balsorano in quanto include ad esempio la gestione di un centro di riuso e si basa su un servizio collegato alla tariffa puntuale tramite la quale è possibile quantificare i rifiuti prodotti dalle singole utenze.
0 Commenti