Le richieste di taglio delle tasse sono “poco gradite”

Di 2 Aprile, 2021 0 0
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E sì, avete letto bene. La proposta di taglio delle tasse locali è stata ritenuta “poco gradita” dal Segretario Comunale (dal quale aspetto da oltre un anno le scuse per gli insulti verso i miei genitori) e dall’Amministrazione Comunale. Qui trovate la risposta dell’amministrazione e qui trovate la mia replica.

Cito testualmente “I contenuti della nota da inviatami dal Consigliere Giuseppe Pea, infatti, possono essere classificati, al più, come consigli informali (anche poco graditi)

Avevo richiesto tra le altre cose un taglio consistente delle imposte locali (TARI in primo luogo e IMU, il grosso delle modifiche, la Tosap/Cosap è già scontata dallo Stato) a tutte quelle persone e quelle attività che hanno subito una riduzione degli introiti a causa della crisi scoppiata per il Covid-19, oggi più che benvenuti anche in considerazione dei ristori limitati da parte dello Stato.

L’amministrazione ha risposto dichiarando queste proposte “poco gradite”.

Ufficialmente, se così si può dire, le hanno respinte perché non rispettano la forma idonea.

Peccato che non esiste una “formulazione idonea” e a dimostrazione basta citare il regolamento di contabilità, tra l’altro riportato nella stessa risposta, che per gli emendamenti prevede solo due paragrafi all’art. 8 comma 6 e 7 ovvero:

  • comma 6) Entro 15 giorni dalla “comunicazione” di cui al comma 4, i consiglieri comunali possono presentare emendamenti allo schema di bilancio annuale di previsione e ai suoi allegati. Emendamenti presentati successivamente a tale termine non saranno esaminati dal Consiglio Comunale.
  • comma 7) Gli emendamenti dovranno essere in forma scritta e non potranno determinare squilibri di bilancio. Sugli emendamenti verranno espressi, prima della seduta consiliare di approvazione, i pareri di regolarità contabile del Responsabile del Servizio Finanziario e del Revisore. Non sono ammessi emendamenti riduttivi di stanziamenti di spesa per l’ammontare di impegni già assunti o riferiti alla stessa risorsa o intervento già emendati in senso opposto.

Da nessuna parte c’è scritto quale è la forma idonea per presentare gli emendamenti né quale deve essere dettagliatamente il contenuto ed è logico visto che un emendamento è una proposta di variazione di una o più voci di spesa che deve essere successivamente acquisita e preparata dal responsabile del servizio, intendo quello storico, quello che finge di stare in pensione, non quello nuovo che non sapeva nemmeno accenderlo il computer (credetemi perché non esagero e, fino a quando c’ero io, aveva bisogno di qualcuno per scrivere con il computer ciò che dettava a voce, e ho detto tutto).

Ovviamente anche gli allegati relativi alla contabilità finanziaria così come il TUEL non prevedono particolari formalità per gli emendamenti.

Evidentemente ha generato confusione scrivere “spese per il trasporto scolastico” o “spese per la mensa scolastica” o “spese per il riscaldamento” o “spese per le attività culturali”, spese che il Responsabile del Servizio Finanziario non è riuscito a riscontrare in bilancio tanto da respingerle perché non correlate di altre informazioni quali Missione, Programma, Macroaggregato etc..

Per fare un paragone è come se uno, parlando di calcio professionistico, dice che gli piace Leo Messi, ma dall’altra parte non si riesce ad identificarlo se non si forniscono altre informazioni quali squadra, campionato, nazionalità, data di nascita, luogo di nascita, nome dei genitori, nome del coniuge etc.

Cioè non trovando nulla di solido per respingere le richieste, alcune delle quali costituiscono il rilievo di inesattezze inescusabili, hanno giustificato il respingimento perché poco gradite e presentate con una forma errata (pur sapendo che non esiste una forma standard) e quindi per il Segretario e per l’amministrazione non sono veri emendamenti, o se vogliamo usare un altro termine proposte di modifiche al bilancio, ma semplici “consigli informali“.

In verità le avrebbero respinte comunque dicendo che il carattere usato non è quello standard o che il numero delle pagine è pari o che sono state presentate nel giorno sbagliato della settimana o che il giorno di invio la luna era calante o che la temperatura dell’aria durante l’invio della richiesta non era uguale a 20° o perché non c’era una perfetta congiunzione astrale etc.

Avevano l’imbarazzo della scelta, ma è inammissibile respingerle perché “poco gradite” visto che per l’altro motivo, “formulazione non idonea”, dovrebbero almeno dimostrare che il regolamento di contabilità preveda una “formula idonea” per gli emendamenti. La prossima volta consiglio di aggiornare prima il regolamento di contabilità almeno per dare credito alla dichiarazione fatta.

Ma dal segretario uno può aspettarselo, è un dipendente pubblico, ha uno stipendio sempre garantito che va oltre i 100.000 euro l’anno (lordi ed è un dato pubblico), ha tutti i rimborsi che vuole anche quelli non dovuti (come le sentenze dimostrano anche se mi preme sottolineare che non sono definitive), non conosce nessuno e non conosce il Paese, ma è incredibile la miopia degli amministratori.

Giusto ripetere la frase del sindaco di qualche mese fa “… siamo impegnati quotidianamente a risolvere problemi del proprio paese, della nostra gente, a dare il massimo per il benessere dei nostri cittadini e di vicinanza in momenti particolari“, frase detta in occasione della difesa ad oltranza del vertice ASL poi scaricato anche dalla Regione.

Mai sono state scritte parole più false, ma abbastanza prevedibili considerando da chi provengono.

Ci calza però più a pennello il proverbio abruzzese che vorrei riprendere dal precedente articolo “sta bene Rocco, sta bene tutta la Rocca“.

Solo una parola.

Vergogna.

P.S. Quando mi criticano di aver abbandonato l’avventura amministrativa smettendo di contribuire, dovrebbero prima avere l’onestà intellettuale di dire che qualsiasi cosa il sottoscritto ha proposto dopo le dimissioni, non è stata mai presa in considerazione e questo ennesimo rifiuto rappresenta l’ennesima prova del fatto che faranno sempre ciò che hanno deciso in un primo momento, anche se dimostri fuori da ogni dubbio che stanno sbagliando.

Lowell scriveva “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.”

Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea alle 07:45 del 02.04.2021

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