L’altro giorno sono passato in comune per ritirare una copia dei documenti per il rendiconto.
In attesa della consegna ho avuto modo di parlare con una persona che stava protocollando una domanda per la richiesta dei loculi. Quando gli sono state indicate le modalità e gli importi, sono letteralmente rimasto scioccato dai prezzi dei fornetti cimiteriali. E sì …. qualche volta mi sfugge qualcosa e questa del cimitero, approvato nell’ottobre scorso, mi era passata letteralmente sotto il naso.
Ricordo che il cimitero era una delle tante cose lavorate con l’ufficio tecnico.
Infatti il 3 maggio 2019 con la giunta n. 37 avevamo approvato un progetto preliminare per la costruzione di 192 fornetti (144 a Balsorano Vecchio e 48 a Ridotti) e 48 loculi trasversali (tutti a Balsorano Vecchio).
Il costo dell’opera era complessivamente di 411.904 € e se non ricordo male era una struttura in cemento armato senza i prefabbricati (che comunque costano a listino, ovvero senza sconti, circa 400 € se presi singolarmente e 1300 € se presi in file da 4, mentre i frontali costano circa 800 € ma necessitano del doppio dello spazio, tutti prezzi senza iva del 10%).
La copertura della spesa era facile da trovare, 192 fornetti a 1.400 € l’uno + 48 frontali a 3.098 €= 192 x 1.400 € + 48 x 3.98 € = 268.800 € + 148.704 € = 417.504 €.
A questi bisognava aggiungere il 10% che restavano di proprietà del comune ovvero 19 x 1.400 €+5 x 3.098 € = 26.600 €+ 15.490 € = 42.090 € e che ovviamente restavano a carico dell’ente visto che sarebbe ridicolo far pagare ai cittadini loculi che l’ente si riserva e che sicuramente rivenderà negli anni successivi altrimenti si incorrerebbe in un problema di lucro.
Devo dire che nella prima versione avevo già ipotizzato una tariffa separata in base alla posizione dei loculi ovvero coloro che avevano già fatto richiesta mantenevano il diritto al prezzo originario e coloro chi avevano già pagato potevano scegliere la posizione prima di tutti.
Questa è uno stralcio della proposta …
Gli altri avrebbero pagato 1.500 € per le file 1° e 4° e 1.700 per le file 2 e 3°, mentre per i loculi orizzontali 1° e 4° fila 3.300 € e 2° e 3° fila 3.600 €. È difficile fare una stima sull’incasso ma tenete in considerazione che circa la metà (se non oltre) di quelli previsti erano già stati prenotati da anni e alcuni avevano già versato l’acconto se non il saldo (anche se in bilancio sembravano spariti nel nulla). Un calcolo grezzo porta ad una maggiore entrata di circa 200€ a fornetto e di 300€ per quello trasversale. Ipotizzando che solo la metà sarebbero stati coinvolti dell’incremento, l’entrata “extra” sarebbe stata molto bassa di (200*196/2+300*48/2) 26.800 € pari ad un 6% in più che si sarebbero usati per eventuali imprevisti.
Poi in considerazione del fatto che i costi erano comunque confermati a 411.904 € si era deciso di far sparire le fasce, con un certo rammarico devo dire non per altro per il lavoro fatto.
Nel frattempo mi dimetto.
Tornano in giunta (la 70 del 21 agosto 2019) confermando i prezzi dei loculi.
Il 22 ottobre 2019 tornano nuovamente in giunta e in maniera alquanto “comica” dichiarano “ritenuto doversi aggiornare il costo dei loculi uniformandolo a quello dei comuni viciniori”.
Alla luce di questa assurda dichiarazione “esplodono” letteralmente i prezzi, soprattutto quelli dei fornetti che arrivano a toccare i 2.400€ con un incremento di 1.000 € ovvero del 71,42% del prezzo stabilito solo 5 mesi prima e confermato 3 mesi prima.
Sostanzialmente i costi dei fornetti, che ricordo costano il 50% meno dei frontali non altro perché necessitano della metà dello spazio (ovvero a parità di terreno se ne possono mettere la metà), vengono incrementati in media di 800€ senza alcun giustificato motivo.
I costi totali dall’intervento erano stati calcolati con il prezzario Abruzzo e quantificati in 411.904 €, comprensivi di IVA e tutte le spese tecniche collegate, ivi compreso il 2%.
Ma la giunta e il segretario cosa fanno?
Dicono che siccome altri comuni vicini vendono i loculi ad un prezzo più alto (senza poi fare un’analisi dei prezzi visto che chi sa quali spese hanno sostenuto), alludendo che evidentemente i prezzi del computo metrico e quindi del prezzario Abruzzo non sono incongrui, autorizzano l’allineamento dei prezzi rispetto a quelli del “vicino” (forse saranno stati invidiosi) con la logica conseguenza di generare un lauto guadagno trasformando letteralmente il comune da ente erogatore di servizi in un’impresa in cerca di facili guadagni.
Ma direte quanto ci guadagnerà (già questo termine stona in un comune) mai il comune? Facendo un rapido conto parliamo di 48 frontali in 1° fila a 2.200 € + 96 frontali in 2° e 3° fila a 2.400 € + 48 frontali in 4° fila a 2.000 € ai quali aggiungere 14 frontali in 1° fila a 3.200 € + 28 frontali in 2° e 3° fila a 3.400 + 14 frontali in 4° fila a 3.000 € ovvero (48 x 2.200 € + 96 x 2.400 € +48 x 2.000 €) +(14 x 3.200 € + 28 x 3.400 € + 14 x 3.000 € ) = (105.600 € + 230.400 € + 96.000 €) +(44.800 € + 95.200 € + 42.000 € ) = 432.000 € + 182.000 € = 614.000 € – 411.904 = 202.096 €.
Ebbene l’utile (incredibile solo pensarlo possibile in un Comune) per questa paradossale operazione sarà di 202.096 € pari ad un rendimento mostre del 49,06%. E pensare che l’utile per un’impresa commerciale è del 10%. Poi essendo un utile dovrei proporre al comune di pagare le tasse sull’attività commerciale messa in piedi come se fosse a tutti gli effetti un’impresa commerciale 🙂 (giusto per bloccarli, tante volte lo facciano per davvero, ricordo a loro che il comune non può fare utili ma deve raggiungere il pareggio di bilancio).
Però a pensarci bene anche S. Vincenzo (è preso come esempio perché non so quale sarebbero i comuni viciniori presi a riferimento) poteva prendere spunto dai prezzi applicati dal comune di Balsorano eppure, cosa strana, non lo ha fatto.
Alla stessa maniera io potrei proporre di abbassare la tariffa IMU perché a S. Vincenzo è più bassa o eliminare la TASI perché a S.Vincenzo non la pagano.
O ancora pretendere lo stipendio del mio vicino perché è più alto del mio considerando che entrambi lavoriamo.
O potrei proporre all’amministrazione di non fare più progetti preliminari ma dichiarare semplicemente che qualsiasi opera costa come quella del vicino.
Oppure con una certa malizia potrei pensare che l’amministrazione intenda sanare gli spaventosi buchi di bilancio ai danni dei concessionari dei loculi con una sorta di finanziamento occulto come quando ha usato il mutuo per pareggiare il bilancio.
Si rammenta ai “laureati” che la tariffazione è stabilita in relazione ai costi effettivamente sostenuti (o da sostenere) in modo da assicurarne l’equilibrio economico-finanziario (Del. n. 419 del 7 novembre 2019 della Corte dei conti Lombardia) e che l’ente non fa attività speculative volte a realizzare guadagni al pari di una qualsiasi attività commerciale.
Ho quindi intimato l’amministrazione di rettificare i prezzi e ripristinare quelli precedentemente approvati (in 1 determina e in 2 delibere) che tra l’altro fanno riferimento all’unico progetto realizzato e mai modificato.
Vi terrò aggiornati.
P.S. Ho comunque, per scrupolo, voluto vedere gare recenti e lavori “simili” (non uguali perché sarebbe assurdo) constatando che il costo finale, a base di gara quindi non ribassato, per i fornetti è di circa 1.500 € (completi di tutto compreso gli ossari, iva, spese tecniche, 2%, imprevisti etc), quasi giustificando i prezzi a cui avevo pensato in origine, poi ridotti per le minori spese calcolate.
Comunque un’altra perla è stata prodotta.
Articolo scritto e pubblicato da Giuseppe Pea in data 17:07:2020 alle ore 7:00.
Luglio 19, 2020
Se sei vivo si lucra sulle cure e medicine,se sei morto si lucra sui loculi e funerali??fino ed oltre la fine siamo limoni da spremere più che si può ???
Luglio 19, 2020
Forse è meglio prenderla a ridere???