L’uso delle mascherine chirurgiche

Di 8 Aprile, 2020 0 0
Tempo di lettura: 5 Minuti

Il termine mascherine chirurgiche si riferisce a mascherine monouso approvate dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali come dispositivi medici in base alla normativa nazionale e comunitaria (norma europea EN 14683:2005 destinate a limitare la trasmissione di agenti infettivi dal personale ai pazienti e viceversa).

Con questo termine si comprendono articoli con caratteristiche diverse per quanto riguarda materiali e disegno. In generale si assicurano al viso mediante lacci o elastici da passare dietro le orecchie o legare dietro la nuca mentre alcuni modelli sono dotati di un ferretto flessibile per una migliore aderenza alla sella nasale. Le mascherine approvate per uso come dispositivi medici sono state testate per assicurare specifici livelli di protezione nei confronti della diffusione dell’influenza sia bloccando le goccioline di secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate che le indossano, sia impedendo che le medesime goccioline o spruzzi di secrezioni o altri fluidi biologici raggiungano le mucose di naso e bocca.

Una volta usate, le mascherine monouso debbono essere immediatamente smaltite nella spazzatura.

Al di là della scelta del tipo di mascherine acquistate (monouso), un uso scorretto di mascherine può aumentare, anziché ridurre, il rischio di trasmissione dell’infezione. Le fasi per indossarle prevedono, lavarsi le mani con acqua e sapone o in assenza con appositi detergenti a base di alcol, prendere la mascherina dagli elastici, passarli dietro le orecchie, coprire bene il naso e la bocca, adattare la forma della mascherina con il ferretto. Per la rimozione si devono lavare le mani con acqua e sapone o in assenza con appositi detergenti a base di alcool, prendere le mascherine dagli elastici, gettarle nella indifferenziata e pulirsi nuovamente le mani.

È importante comprendere che l’uso delle mascherine deve essere sempre combinato con altre azioni di prevenzione/igiene personale e respiratoria. Va infatti sempre ricordato che nessuna misura da sola può fornire una protezione completa nei confronti delle infezioni ma soltanto una serie combinata di azioni, nelle aree con casi confermati di Covid-19 sotto forma di focolai epidemici limitati o di trasmissione sostenuta di comunità, può ridurre il rischio di infezione. È bene precisare che le mascherine chirurgiche non aderiscono strettamente ai contorni del viso e pertanto possono soltanto impedire che le goccioline di secrezioni respiratorie (droplet) più grosse vengano in contatto con la bocca o il naso di chi le indossa.

Per la riduzione del rischio di infezione le misure raccomandate sono le seguenti:

  • lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, o in assenza di questi, con soluzioni detergenti a base di alcol; in caso di lavaggio con acqua e sapone le mani debbono essere strofinate per almeno 15-20 secondi, mentre in caso di uso di detergenti a base di alcol debbono essere strofinate fino a che non ritornino asciutte. Ricordare che in caso di:
    • lavaggio con acqua e sapone
      • Usare acqua calda
      • Strofinare le mani insaponate per 15-20 secondi
    • detersione con detergenti a base di alcol
      • Non aggiungere acqua
      • Strofinare il prodotto sulle mani fino che queste non ritornano asciutte
    • coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce;
    • evitare di toccare occhi, naso e bocca con mani non lavate (le infezioni, e non solo l’influenza, si trasmettono in questo modo);
    • rimanere a casa, astenendosi dall’uscire, mettersi in viaggio, andare al lavoro o a scuola, e ridurre al minimo i contatti con altre persone, per 14 giorni dall’inizio di sintomatologia simil influenzale(ILI), o fino a completa risoluzione di questa per almeno 24 ore, qualunque sia stata la loro durata; tenere presente che i bambini, e specialmente quelli più piccoli possono rimanere infettanti per gli altri per periodi più lunghi di 7 giorni dall’inizio dei sintomi. I sintomi dell’ILI sono: febbre accompagnata da almeno uno dei seguenti sintomi/segni: tosse, mal di gola, raffreddore, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, debolezza, vomito, diarrea.
    • evitare contatti ravvicinati (al di sotto di1,5 metri di distanza);

Le raccomandazioni sono differenziate a seconda se la persona potenzialmente esposta appartenga o meno ad un gruppo a maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza, e sempre per ambiti diversi da quelli sanitari, per i quali sono previste specifiche raccomandazioni. Gruppi a maggior rischio di forme gravi e complicate di influenza da nuovo virus COVID-19 sono:

  • bambini al di sotto dei 5 anni di età
  • anziani al di sopra dei 65 anni di età
  • donne in gravidanza, particolarmente nel secondo e terzo trimestre
  • bambini ed adolescenti in terapia
  • adulti e bambini con asma, malattie croniche cardio circolatorie, respiratorie, epatiche, renali, ematologiche, neuromuscolari o del metabolismo quali diabete, obesità
  • adulti e bambini immunodepressi
  • ospiti di residenze sanitarie assistenziali o altre strutture per lungodegenti

Anche se può contribuire a fornire rassicurazione dal punto vista psicologico, la loro validità infatti sta nel trattenere le particelle (di saliva o di sudore) evitando che possano arrivare in contatto con altre persone. Per questo motivo, le mascherine chirurgiche, non hanno la funzione di isolare il portatore da agenti patogeni esterni. Pertanto le devono indossare coloro i quali sono risultati positivi al Covid-19 manifestando o meno i sintomi soprattutto se vivono con altre persone. Dopo un paio di ore diventano umide e non possono essere riutilizzate.

Se si ha a che fare con persone colpite dal Covid-19 bisogna rispettare alcune regole:

  • mantenere una distanza di almeno 1,5 metri con la persona malata;
  • limitare quanto più possibile nel tempo l’interazione con le persone malate;
  • chiedere alla persona malata di seguire igiene respiratoria (coprire la bocca e il naso nella tosse/starnuto) e delle mani, e di indossare una mascherina;
  • in caso di impossibilità di evitare contatti con persone affette si dovrebbe indossare mascherine chirurgiche o mascherine filtranti facciali FFP2.

A differenza delle mascherine chirurgiche, le mascherine Ffp2 ed Ffp3 hanno una duplice valenza: proteggono chi le indossa dagli agenti esterni e le persone che entrano in contatto con i portatori di un virus. Filtrano infatti l’aria espirata ed inspirata. Secondo l’Oms le prime (Ffp2) filtrano oltre il 92% delle particelle in sospensione. Le seconde, invece, ovvero le Ffp3, arrivano a valori uguali o superiori al 98%. Sempre secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità devono essere usate dal personale medico-sanitario. Per essere utili, devono aderire bene al volto e si trovano nei rivenditori autorizzati. La loro durata va dalle 6 alle 8 ore.

Sono sconsigliate le mascherine con la valvola in quanto funzionano in un unico verso, filtrano quando si inspira ma non bloccano il rilascio delle goccioline di secrezioni respiratorie.

Nessun Commento Presente.

Rispondi