Interessante botta e risposta tra gli amministratori del Comune di Capistrello e la Segen

Di 6 Dicembre, 2019 0 0
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Direte, ma cosa c’entra il Comune di Capistrello con Balsorano? Che nel bene e nel male, entrambi sono soci della Segen, la società di raccolta rifiuti.

Ma partiamo dall’inizio.

Il 19 agosto 2019 la Segen invia al Comune di Capistrello, in occasione dell’approvazione del bilancio consolidato, la situazione dei debiti/crediti reciproci.

Da questa lettera si evince come il comune risulti ritardatario sui pagamenti delle fatture con alcune addirittura datate 2015.

Ricordo, per chi lo avesse dimenticato, che il Comune di Balsorano si è visto recapitare a gennaio 2018 dalla Segen, 6 mesi dopo l’insediamento della nuova amministrazione, un decreto ingiuntivo tramite il quale questa intimava il pagamento delle fatture scadute, indifferente alle difficoltà giustificate da una situazione di cassa disperata con il conto del tesoriere a giugno 2017 a -550 mila euro.

All’epoca dei fatti giustificarono il decreto ingiuntivo in quanto “prassi” richiesta dai sindaci qualora si fosse registrato un ritardo nel pagamento delle fatture superiore alle 4 mensilità.

Ora in questo periodo il Comune di Capistrello è riuscito a saltarne 6, quindi sarebbe interessante capire se la “prassi” ha portato alla presentazione del decreto ingiuntivo oppure questo segue un iter variabile in relazione al grado di “simpatia” del Comune.

Forse è la prova provata dell’affermazione secondo la quale la Segen “siamo noi”?. Infatti la Segen e il Comune sono, per questi romantici, un’unica entità che si scambiano amichevolmente denunce ovvero decreti ingiuntivi (o meglio la Segen denuncia il Comune).

Ora è utile precisare che il Comune di Balsorano in quel periodo non è che non pagava solo la Segen perché antipatica. Semplicemente per difficoltà di cassa tutti i creditori venivano pagati in ritardo basta pensare che il ritardo dei pagamenti medio era superiore a 6 mesi.

Ma anche se si prendesse come vera la teoria secondo la quale la Segen “siamo noi”, questa porta ad una strana conclusione che vede il decreto ingiuntivo come un’auto denuncia. È un po’ come se il Presidente della Segen Holding (Capone) denunci il Presidente della Segen S.p.A. (Capone) per una fattura non pagata.

Ma quello che più fa dubitare sull’imparzialità della Segen è la richiesta di pagamento avanzata per la bonifica della discarica “Trasoleto” che a quanto pare è partita nel lontano 2007 e vede come incaricata della gestione la stessa Segen. Per darvi un’idea del tempo trascorso, il 2007 coincide con la presentazione del primo i-phone, la Juventus giocava in Serie B e Raikkonen vinceva l’ultimo mondiale per la Ferrari.

Nella nota del 19 agosto la Segen scrive al Comune di Capistrello …

Tralasciando la diatriba tra la minoranza, che evidentemente non ricorda, e la maggioranza che dice di esserne venuta a conoscenza solo in occasione dell’approvazione del bilancio consolidato in data 21 settembre, quasi presa alla sprovvista visto che curiosamente chiede alla Segen di fornire “ogni elemento utile per fare chiarezza sulla tutt’ora ipotetica richiesta di risarcimento e le cause che eventualmente lo avrebbero generato”, tant’è che uno oggi potrebbe dubitare se il Comune di Capistrello fosse lo stesso Comune di Capistrello che nel 2007 aveva assegnato alla Segen la messa in sicurezza e la chiusura della discarica oppure che la Segen abbia fatto tutto in piena autonomia.

A mettere la parola fine è intervenuto il mega-direttore galattico, il potente Duca Fernando Capone, il quale sottolinea di “aver sottoscritto nel lontano 2007 un contratto con il Comune per la messa in sicurezza e tombatura della discarica. In virtù di ciò, ha svolto delle attività previste dal contratto che sono stati anticipati da Segen ma sono in effetti a carico dell’amministrazione”.

Sostanzialmente ci dice che la Segen in questi 12 anni ha “gentilmente” anticipato lavori e servizi per 586.622,24 che erano a carico dell’amministrazione comunale? Ora mi domando, dove c**** sta’ il decreto ingiuntivo?

Altrettanto interessante è quando prospetta “soluzioni condivise” che lascia il limite alla sola immaginazione, e di immaginazione in un ente locale, così come in una partecipata, ce n’è tanta.

Sostanzialmente non è nient’altro che l’ennesimo pasticcio della accozzaglia Segen/Comuni.

Basta ricordare come il Comune di Canistro ha dovuto o dovrà comunque “stralciare” crediti per 553 mila euro relativi alle annualità dal 2012 al 2015 che erroneamente aveva addebitato alla società Santa Croce, e che ora, non avendo più il soggetto a cui addebitarle, non potrà far altro che riversarle sulle spalle dei cittadini, stanchi di una guerra infinita che non ha fatto altro che peggiorare una situazione già critica e ha visto condannata, sia dal Tar che dal Consiglio di Stato, la Regione che dovrà risarcire i danni alla società che la stessa ha quantificato in 3,5 milioni di euro.

Ancora oggi non si riesce a capire come sia stato possibile addebitare ad una industria la tariffa di smaltimento rifiuti urbani nonostante questa avesse presentato prove per lo smaltimento diretto e se il Comune di Canistro ignorasse il servizio che la Segen svolge nel proprio comune.

Ma, direte, che c’entra in tutto questo il Comune di Balsorano?

Dipende dalle “soluzioni condivise” che si pensa di intraprendere. Questi crediti Segen fanno ovviamente riferimento a fatture di anni passati relative a bilanci passati ormai chiusi e che quindi sono stati riportati sistematicamente di anno in anno alla voce Crediti.

A differenza del Comune che ogni anno accantona, o almeno dovrebbe accantonare, ingenti quantitativi di denaro per tutelarsi dai mancati incassi, tra gli enti pubblici, ivi compreso le partecipate, non vi è alcun obbligo.

Vuol dire che la Segen non ha mai svalutato questo credito perché non doveva svalutarlo e non poteva svalutarlo anche in considerazione del consueto esiguo utile pari nel 2018 a 9.905 euro ovvero lo 0,2% del fatturato, anche se a livello fiscale tutto è possibile.

Ora le ipotesi sono due, o il Comune di Capistrello salda il dovuto in toto (finanziariamente può farlo visto l’ingente avanzo libero dell’ultimo bilancio approvato, pari a 904.124,17€ contro i 102€ del Comune di Balsorano, giusto per comprendere la differenza abissale tra i comuni), oppure ottiene uno sconto ma in questo caso lo “sconto” non riguarderebbe solo il Comune di Capistrello, ma indirettamente tutti i soci della Segen compreso Balsorano che ovviamente non c’entra nulla con la discarica di Trasoleto. Questo è uno dei tanti “vantaggi” di condividere i costi di un servizio.

Il tempo ci dirà quale strada sarà intrapresa. Resta l’assurdità di aver emesso nell’arco di 12 anni oltre 500 mila euro di fatture non saldate, non porsi alcun problema e senza emettere alcun decreto ingiuntivo. Evidentemente ci sono soci di serie A e soci di serie B.

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