Il “gioco” delle 3 scuole

Di 2 Novembre, 2016 0 0
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crepa-150 Apprendiamo con una certa preoccupazione dell’ordinanza del Sindaco con la quale, in via precauzionale, viene dichiarata “inagibile” ed “inaccessibile” parte della scuola elementare al fine di procedere ad una approfondita verifica strutturale da parte di personale tecnico abilitato e qualificato per legge, estesa all’intero plesso scolastico.

Vorremmo come sempre sollevare diversi interrogativi a partire dal problema relativo alla mancanza del responsabile dell’ufficio LL.PP. che, per le ormai ovvie vicende giudiziarie che hanno coinvolto se pur in diversa misura anche tutta l’ex giunta comunale, ha provocato una situazione di stallo che presumibilmente resterà tale almeno fino alla pronuncia del Giudice dell’Udienza Preliminare.

Ma per un po’ mettiamo da parte i numerosi “errori” commessi durante la fase di progettazione della nuova scuola media e materna.

Parliamo invece del bando scuole sicure. Ve lo ricordate? Erano finanziamenti concessi dal Ministero della Pubblica Istruzione per l’adeguamento sismico, la riqualificazione e messa in sicurezza, e la sicurezza degli elementi non strutturali delle scuole, che si affiancavano ad altri per la ristrutturazione e realizzazione di edifici scolastici.

Moltissimi comuni hanno richiesto questo finanziamento. Chi chiedendo l’intervento per una scuola chi per più scuole presenti nello stesso comune.

Il nostro dopo aver dichiarato inagibile l’ex scuola media partecipava al bando di gara inserendo esclusivamente questo edificio dopo aver tentato invano di venderlo. Tuttavia, se pur una delle poche completamente abbandonata e per la quale si è reso necessario il trasferimento delle attività presso altro istituto (comportando migliaia di € di spese ulteriori), risultava in graduatoria 55esima su 70, praticamente una delle ultime, e come tale esclusa da tale finanziamento.

Ci siamo domandati quale fosse il criterio scelto per la graduatoria e abbiamo ipotizzato che forse le altre 54 scuole avevano un indice di vulnerabilità sismica inferiore alla nostra.

Ma come sono in realtà le altre scuole comunali? Quale è l’indice di vulnerabilità? Perché sono state fatte due valutazioni da due tecnici diversi? Nonostante avessimo fatto queste domande più di una volta a partire dal 2014, nessuno dell’amministrazione si è degnato di una risposta. Evidentemente si preferisce tacere piuttosto che informare.

Le uniche documentazioni rese pubbliche, se pur datate 2003, sono quelle presentate nell’ambito del progetto pilota denominato “edilizia scolastica e rischi territoriali” per il quale si erano effettuati diversi sopralluoghi nei complessi scolastici del nostro comune.

A tutti è chiaro che nel 2003, secondo la relazione stessa, la struttura più a rischio fosse la scuola elementare. Tuttavia l’unica chiusa risulterà la scuola media che all’epoca era descritta come la scuola con quadro fessurativo migliore.

Ora se confrontate l’ex scuola media e l’attuale scuola elementare noterete che l’unica differenza è il solaio, mentre la struttura verticale (in pietrame) e la copertura (in cemento armato) è identica se pur in diverso rapporto.

Ci siamo quindi domandati con quale criterio, considerando la similitudine delle scuole, si chiudeva, prima prudenzialmente e subito dopo in maniera definitiva, un istituto, tra l’altro in graduatoria molto lontana dai primi, mentre in contrapposizione nulla si diceva per gli altri due istituti che, da quanto dichiarato dallo stesso ufficio tecnico, risultavano più a rischio della scuola media.

Anche un esponente della maggioranza in un recente post dichiarava “abbiamo due su tre a norma sismica decreto 2008, e a breve anche il terzoed è facilmente presumibile che in realtà tutti gli edifici scolastici erano sismicamente vulnerabili, informazione gravemente tenuta in segreto.

Perché due pesi due misure?

La verità è che sappiamo l’indice di vulnerabilità della scuola media perché è l’unico su cui ci si è concentrati mentre per gli altri due edifici non ci risulta sia stato fatto alcuno studio di vulnerabilità nonostante fosse un obbligo di legge e per i quali ci si è presumibilmente accontentato di un “lascia passare”, lo stesso che praticamente veniva rilasciato in tutti questi anni alla scuola media che è evidente a tutti non è diventata inagibile improvvisamente l’8 febbraio 2013 ma lo era sempre stata inagibile, ed è altrettanto chiaro che molto probabilmente lo sono anche gli altri due edifici.

Evidentemente si preferisce divulgare solo notizie che fanno comodo e tacere su tutto il resto.

Si vocifera infine che in relazione al vecchio progetto di “messa in sicurezza”, tra l’altro costosissimo visto che costerebbe poco meno di 0,9 milioni di € a fronte di una nuova struttura che ne è costata poco più di 1 milioni di €, ci sia la possibilità di utilizzare i residui del precedente bando “scuola sicure”, tra l’altro sfruttabili anche dal Comune di San Vincenzo e da Civitella Roveto.

L’intenzione è di trasferire la scuola elementare nell’ex scuola media.

In pratica assistiamo al gioco delle tre carte dove si mischia di volta in volta il destino delle scuole, creando in questo caso conflitti in relazione alla tipologia di istituto.

Ci troveremo quindi con una materna che avrà servizi realizzati per la scuola media, una scuola media che non avrà servizi e una scuola elementare che avrà i servizi di una scuola media.

Che dire, una programmazione fantastica …

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