Direte la scuola media. Forse avete sbagliato. Abbiamo trovato diversi documenti se pur datati 2003 presentati nell’ambito del progetto pilota denominato “edilizia scolastica e rischi territoriali” per il quale si erano effettuati diversi sopralluoghi nei complessi scolastici del nostro comune.
Partiamo dalla ormai ex scuola media. Sulla relazione si dichiarava “la scuola oggetto di rilievo, di proprietà comunale, composta da n. 3 unità edilizie che si configurano, all’interno del complesso scolastico, come edifici separati l’uno dall’altro da giunti tecnici.
Due si queste unità edilizie sono state edificate negli anni tra il 1946 e 1960 mentre la parte più recente è stata edificata tra il 1972 ed il 1981. La struttura verticale è del tipo in muratura portante con pietrame. Gli orizzontamenti hanno una struttura portante in soletta in calcestruzzo armato gettata in opera con cordoli in C.A. a tutti i livelli. La copertura è, dal punto di vista tipologico, a due falde con struttura portante in soletta in calcestruzzo armato gettata in opera con cordoli in C.A”.
Nella sezione criticità si dichiara: “al momento del sopralluogo sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 10 % del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di lieve entità”.
Per quadro fessurativo si intende “l’insieme di fessure visibili ed invisibili su un’opera o un elemento strutturale esistente, derivante da uno stato di dissesto o di degrado”.
Ora tutti sappiamo che questa è l’unica scuola chiusa per indice di vulnerabilità a rischio mentre per gli altri ci si è affidati ad un altro tecnico e non ci è stato possibile scoprire il relativo indice di vulnerabilità.
Ma vediamo come venivano descritti gli altri plessi scolastici.
La seconda unità analizzata era la scuola materna edificata negli anni tra il 1970 ed il 1980. “La struttura verticale è del tipo con telai in calcestruzzo armato. Gli orizzontamenti hanno una struttura portante in laterocemento gettato in opera con travetti prefabbricati. La copertura è, dal punto di vista tipologico, a due falde con struttura portante in laterocemento gettato in opera con travetti prefabbricati“.
Nella sezione criticità si dichiara: “al momento del sopralluogo sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 20% del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di lieve entità”. Quindi era a tutti gli effetti più critica della scuola media.
L’ultimo edificio analizzato è la scuola elementare. “Costruita nei primi anni del 1930 ed ampliata negli anni tra il 1946 ed il 1960. La struttura verticale è del tipo in muratura portante con pietrame. Gli orizzontamenti hanno una struttura portante in putrelle di acciaio e tavelloni senza cordoli. La copertura è, dal punto di vista tipologico, a padiglione con struttura portante in soletta in calcestruzzo armato gettata in opera con cordoli in C.A“.
Nella relazione sulla criticità si evidenziava: “al momento del sopralluogo sulla struttura portante si è rilevato un quadro fessurativo esteso per il 30% del complesso scolastico e un livello massimo del danno valutato di lieve entità”. Questa addirittura superava per criticità sia la scuola media che la scuola elementare.
Sarà una falsa sensazione ma effettivamente la scuola che evidenziava più criticità non era l’ex scuola media ma la scuola elementare !!
Ma veniamo ai numeri veri e propri presenti in quelle relazioni,
Unità Edilizia | Indice di Vulnerabilità Strutturale (VS) | Classe di danno (Da) | Indice di Rischio Sismico (IRS) | Probabilità di collasso annuo (Pca) | Frazione di utenti esposti (Ue) | Danno presunto (D95) |
AQMM81201N_A SCUOLA MEDIA | 7 | A9 | 0.0065 | 0.00021 | 0.49 | 0.11 |
AQMM81201N_B SCUOLA MEDIA | 18 | B1 | 0.011 | 0.00093 | 0.51 | 0.15 |
AQMM81201N_C SCUOLA MEDIA | 8 | A9 | 0.0059 | 0.00021 | 0.48 | 0.12 |
AQAA81201D_A SCUOLA MATERNA | A | B1 | 0.15* | 0.0024* | 0.67* | 0.47* |
AQEE81205V_A SCUOLA ELEMENTARE | 36* | C0* | 0.052 | 0.00093 | 0.48 | 0.24 |
AQEE81205V_B SCUOLA ELEMENTARE | 14 | B0 | 0.030 | 0.00093 | 0.54 | 0.14 |
*In rosso i valori con più alto rischio.
È chiaro che la scuola indicata con l’indice di rischio superiore è la scuola elementare e questa viene superata solo in alcuni rischi dalla scuola materna per il semplice fatto che si ospitano bambini non autosufficienti.
A tutti gli effetti la scuola media risultava meno dissestata delle altre due ma sarà l’unica dichiarata, se pur dieci anni dopo, inagibile per un indice di vulnerabilità al di sotto del valore minimo mentre nessuna informazione in merito è uscita per gli altri edifici tra l’altro analizzati da altro tecnico per i quali non è stato reso pubblico alcun l’indice di vulnerabilità né tanto meno l’esito delle verifiche che presumibilmente non sono state eseguite.
La domanda nasce spontanea. Siamo sicuri che sia solo la scuola media ad avere problemi di vulnerabilità sismica?
Infine ma non meno importante, sapete che dall’elenco delle scuole che hanno richiesto finanziamenti dal bando “scuole sicure” il nostro, se pur uno dei pochi che è stato completamente abbandonato con trasferimento delle attività presso altro istituto (comportando migliaia di € di spese ulteriori), è risultato 55esimo su 70 domande presentate.
Forse le altre 54 avevano un indice di vulnerabilità sismica inferiore alla nostra?
Sarebbe interessante sapere quante di quelle 54 scuole sono state chiuse da un giorno all’altro.
Quello che rammarica è la forse eccessiva prudenza per un istituto, tra l’altro in graduatoria molto lontana dai primi, che si contrappone all’eccessiva leggerezza verso gli altri due istituti che, da quanto dichiarato dallo stesso ufficio tecnico, risultavano più a rischio della scuola media. Anche un esponente della maggioranza in un recente post dichiarava “abbiamo due su tre a norma sismica decreto 2008, e a breve anche il terzo” ed è facilmente presumibile che in realtà tutti gli edifici scolastici abbiano un indice di vulnerabilità prossimo a 0,2 punti e che quindi tutti gli edifici risultavano sismicamente vulnerabili, informazione gravemente tenuta in segreto.
La verità è che sappiamo l’indice di vulnerabilità della scuola media perché è l’unico su cui ci si è concentrati mentre per gli altri due edifici non è stato fatto alcuno studio di vulnerabilità ma per i quali ci si è accontentati di un “lascia passare”, lo stesso che praticamente veniva rilasciato in tutti questi anni alla scuola media che è evidente a tutti non è diventata inagibile improvvisamente l’8 febbraio 2013 ma lo era sempre stata inagibile, ed è altrettanto chiaro che molto probabilmente lo sono anche gli altri due edifici.
La solita trasparenza di questa amministrazione.
L’indice di vulnerabilità strutturale (Vs) descrive la propensione dell’edificio a subire danni in occasione di un terremoto. Negli edifici con struttura portante in muratura varia da 0 a 100. Se è minore di 20 la vulnerabilità è bassa (B); se è maggiore di 80 la vulnerabilità è alta (A); tra 40 e 60 è media (M). Per gli edifici con struttura portante in c.a la vulnerabilità strutturale è indicata direttamente con una lettera corrispondente al livello: alto (A), medio-alto (MA), medio (M), medio-basso (MB), basso (B).. Essendo valutato solo sulla base di caratteristiche intrinseche della struttura, è necessario correlarlo all’intensità del terremoto atteso nel sito per avere informazioni sulla reale possibilità che i danni avvengano: a vulnerabilità alta, per esempio, può corrispondere un rischio basso se l’edificio sorge in un sito con terremoti attesi di bassa intensità. Il parametro D95 quantifica il danno presunto per effetto di un terremoto atteso nel sito con periodo di ritorno di 95 anni. Valore nullo di D95 significa assenza di danno; valore pari a 1 significa crollo completo. Il periodo di ritorno considerato qui è quello utilizzato per le verifiche allo stato limite di danno nella normativa vigente.
Il parametro Classe di Danno (Da) è una sintetica descrizione dell’attuale consistenza e diffusione del danneggiamento nell’edificio. La lettera A indica nessun danno. Le lettere B, C, D ed E corrispondono rispettivamente a danno lieve, medio, grave e gravissimo. La lettera F indica danno totale. Il numero che segue la lettera indica l’estensione in termini percentuali: 0 indica estensione massima del 10%, 1 estensione massima del 20% e così via fino a 8 che indica estensione massima del 90%. Il numero 9 indica estensione superiore al 90%. Per esempio, la sigla C2 indica un danno medio per una estensione massima del 30%.
L’indice di vulnerabilità di area (Va) tiene conto delle condizioni ambientali del sito dove sorge la scuola. Varia da 0 a 100. Se è minore di 10 la vulnerabilità è bassa; se è compreso tra 10 e 19 la vulnerabilità è media; se maggior o uguale a 20 sono richiesti accertamenti più approfonditi. Questo indice attualmente non è correlabile all’intensità del terremoto atteso nel sito.
L’indice di rischio sismico (Irs) è il prodotto della probabilità di collasso annuo e del numero di vittime attese.
La probabilità di collasso annuo (Pca) può essere vista come frazione di una famiglia di edifici tutti identici che crolla ogni anno per effetto del terremoto atteso nel sito. Oppure, l’inverso della probabilità rappresenta il numero di anni durante i quali l’edificio riesce a sopravvivere senza crolli provocati dai terremoti attesi. Il numero di vittime attese è un parametro che dipende dal tipo di utenti che occupano l’edificio e dal percorsi che questi devono fare per salvarsi da un crollo. Si tratta quindi di un parametro indipendente dalle prestazioni sismiche dell’edificio che evidenzia il numero di utenti oggettivamente deboli (bambini e disabili); il percorso è qui semplicemente descritto dal numero di piani dell’edificio e dalla larghezza della strada prospiciente.
In tabella è riportato il numero di utenti totale (Nut), la frazione di utenti esposti (Ue)(rapporto tra numero di vittime attese e Nut) ed il rischio sismico complessivo. L’indice di rischio definito in questo modo ha un valore convenzionale; malgrado ciò, può essere considerato un utile strumento per definire graduatorie, la cui validità è certificata dalla considerazione esplicita dei principali fattori di rischio sismico e dall’omogeneità di valutazione degli stessi.
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