Canone Rai. Cosa fare se l’addebito è sbagliato

Di 13 Agosto, 2016 0 0
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TV 150

Gli italiani stanno ricevendo le prime fatture con l’addebito di 70 euro, ma ci vorranno circa 40 giorni per completare la spedizione a tutti gli italiani. I tempi sono dilatati, perché quella della luce è una tra le scadenze più variabili: dipende dal tipo di utenza, di tipologia di fatturazione (mensile o bimestrale), di mercato (tutelato o libero), di gestore, dalla modalità di pagamento (rid o bollettino) e dalla distribuzione territoriale. Quindi per ora i fortunati che ancora non avessero ricevuto il canone devono solo aspettare. Qualche remora potrebbe scattare solo alla fine di agosto e ovviamente in questo caso l’importo da pagare è diverso visto che se l’importo semestrale è pari a 70 euro, chi riceverà la bolletta ad agosto ne sborserà 80, cioè la quota da gennaio ad agosto. Dal mese successivo andrà a regime l’accredito mensile.

Le ricevute vanno conservate per almeno 10 anni in caso di contestazioni da parte del Fisco. Di fatto non basterà più basarsi sulla norma del codice civile che stabiliva la prescrizione in cinque anni per tutti i pagamenti di somministrazioni versati annualmente o mensilmente: bisogna attendere la scadenza decennale. Il tutto nasce dall’accorpamento di canone e bolletta dell’energia elettrica. Con questa novità cambiano i tempi della prescrizione. Il canone Rai, a differenza dei pagamenti dovuti all’Enel o alle società private della luce, si prescrive in 10 anni e non in 5. Dunque le contestazioni o gli accertamenti su pagamenti potrebbero arrivare anche nell’arco dei dieci anni. Nel caso in cui la bolletta dovesse essere cestinata al sesto anno, il contribuente sarebbe al sicuro solo sul pagamento della luce ma non su quello del canone Rai. Quindi ricordate di conservare per 10 anni la ricevuta del pagamento del balzello tv che è arrivato in questi giorni.

E si scoprono errori eclatanti:

  • chi non doveva pagare il canone, avendo presentato la dichiarazione sostitutiva, se l’è ritrovato in bolletta o chi non doveva pagare come nel caso comune dei coniugi con più utenze o al doppio addebito se il contribuente è intestatario di più di una bolletta elettrica. L’Agenzia delle Entrate ha quindi previsto un modulo per il rimborso;
  • nel caso comune di moglie e marito proprietari di seconde case in considerazione del fatto che il canone è dovuto una sola volta per famiglia, per evitare il doppio addebito è però necessario compilare il quadro B della dichiarazione sostitutiva, indicando il codice fiscale da addebitare. Il termine ultimo per evitare il doppio addebito nei primi sei mesi del 2016 è scaduto, ma in questo caso nulla è perduto visto che è sempre possibile inviare il modulo quadro B che blocca il rischio del doppio pagamento nei prossimi mesi;
  • quello dei defunti che continuano a pagare il canone e anche in questo caso per non pagare due volte, gli eredi devono compilare il quadro B della dichiarazione sostitutiva, indicando il codice fiscale. Fermo restando che va fatta quanto prima la voltura della luce, visto che un contratto non essere intestato a un defunto;
  • nel caso si decidesse di cambiare fornitore di energia non occorre fare nulla: le rate saranno addebitate dalle due imprese elettriche, ciascuna secondo i periodi di relativa competenza, dal mese di attivazione della fornitura.

L’operazione canone Rai in bolletta, sbandierata come un metodo semplice di riscossione più semplice perché la quota annuale, scesa a 100 euro, viene addebitata nella bolletta della luce, continua invece a rivelarsi un ginepraio con un unico dato “certo”, la tv pubblica conta di ricavare 500 milioni di euro con l’azzeramento dell’evasione, che nel 2015 ha raggiunto quota 27%.

L’Agenzia spiega che se si ritiene sbagliato l’addebito del canone è possibile pagare la sola quota energia indicandolo nella causale di versamento. Chance che, tuttavia, hanno solo i contribuenti che pagano con il bollettino postale. Poi saranno le Entrate a effettuare i giusti riscontri sulle singole posizioni. Con un importante distinguo: l’insolvenza anche parziale del canone comporta il pericolo di un intervento di Equitaliache potrebbe far scattare l’accertamento se il meccanismo di comunicazione con il fisco non dovesse funzionareMai, comunque, il mancato pagamento può comportare il distacco della fornitura di energia elettrica.
Nel caso in cui si avesse, invece, la domiciliazione bancaria, ci sono due strade da seguire. Se ancora non si è ricevuta la bolletta, si può bloccare in banca o alla posta l’addebito automatico in modo da poter controllare la fattura prima di pagarla. Se, invece, il pagamento è stato già effettuato, si potrà richiedere il rimborso del canone.

In alcuni casi nonostante l’invio della dichiarazione di non detenzione della tv (da quest’anno la dichiarazione non veritiera è punibile penalmente dagli 8 mesi ai 4 anni di carcere), sta anche accadendo che in molti abbiano ricevuto ugualmente l’addebito del canone Rai, ma non di 70 euro bensì di 51,03 euro semplicemente perché ai contribuenti la cui dichiarazione è stata inviata prima del 16 maggio (ultimo giorno per chiedere l’esenzione attraverso la compilazione del quadro A del modello (scaricalo qui) ma è arrivata all’Agenzia delle Entrate dopo quella data è stato comunque addebitato il primo semestre di abbonamento alla televisione.

Non hanno, invece, molte possibilità di riavere indietro il balzello coloro che hanno compilato il modello con degli errori, come l’omissione di qualche dato anagrafico. Inoltre la compilazione ha creato non propri semplici problemi. La richiesta di esenzione poteva, infatti, essere inviata in via telematica, su una piattaforma ad hoc dell’Agenzia delle Entrate, però previa registrazione con il Pin o tramite una raccomandata da chiudere come un origami. Anche la via più agevole con la Pec, a causa della casella relativa era piena rispediva al mittente il modulo, tant’è che su 944 mila possibili contribuenti esonerati dal canone Rai (stime Istat), solo in 817 mila hanno inviato il modello.
Chi non ha la tv in casa e si è dimenticato di inviare il modulo di esenzione, infine, per quest’anno non può più fare niente ed è costretto a pagare il canoneMa per evitare di sborsare i soldi nel 2017, la domanda va presentata entro il prossimo gennaio.

Il 2 agosto scorso l’Agenzia delle entrate ha quindi pubblicato il provvedimento n.125604/2016 in cui spiega come i contribuenti possono avanzare la richiesta. Tutti coloro che ritengono di aver ricevuto indebitamente il canone tv in bolletta, possono inoltrare l’istanza di rimborso tramite una raccomandata allo sportello abbonamenti tv dell’Agenzia delle entrate o in modalità telematica a partire dal 15 settembre 2016

Nel primo caso la richiesta deve essere inviata, insieme a copia di un documento di riconoscimento, con raccomandata all’Agenzia delle entrate, direzione provinciale 1 di Torino, ufficio di Torino 1, sportello abbonamenti tv-sat casella postale 22-10121.

Nel secondo caso se si decide di inviare l’istanza in modo telematico, attraverso l’applicazione web disponibile a partire dal 15 settembre prossimo sul sito delle Entrate, si dovranno utilizzare le credenziali dei servizi telematici. Sono da considerare valide anche le istanze inviate prima della pubblicazione del provvedimento di ieri, purché contengano i dati necessari per la verifica dei presupposti di rimborso.

I rimborsi verranno effettuati dalle imprese elettriche con accredito sulla prima fattura utile o tramite altre modalità (al momento non note) sempre che esse siano in grado di assicurare l’erogazione del rimborso entro 45 giorni dalla ricezione dei dati trasmesse tramite il Sii dall’Agenzia. Nel caso non andasse a buon fine, il rimborso sarà pagato direttamente dalle Entrate.

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