Un in bocca al lupo al segretario comunale

Di 5 Luglio, 2016 0 0
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Licenziamento 150 Con la delibera n. 48 del 25 giugno la giunta comunale ha revocato l’incarico al segretario comunale Dott. Angelo Mascolo, documento esplicitamente omesso dalla pubblicazione. È un fatto del tutto eccezionale perché le ipotesi di revoca sono casi rari, per non dire rarissimi, e nell’ordine di poche decine nella storia di questa figura professionale, revoche che certamente non fanno bene alla categoria e sicuramente ancora meno al soggetto colpito dalla crisi del rapporto.

Un fatto eccezionale come è eccezionale è il fatto che vede una convergenza di dipendenze uniche e forse irripetibili visto che il segretario comunale è un pubblico funzionario dipendente da una Agenzia autonoma dotata di soggettività giuridica di diritto pubblico (di cui il nostro Sindaco ne è la figura di vertice nella provincia), che svolge le proprie funzioni presso il comune, che eccezionalmente è diretto dalla stessa persona che dirige la stessa Agenzia a cui il segretario dipende, tramite incarico conferito attraverso un provvedimento di nomina attuato dallo stesso sindaco a cui spetta un corrispondente potere di revoca.

Per cui, effettivamente, può dirsi che faccia capo allo stesso un duplice rapporto, di servizio, nei confronti dell’Agenzia, e di organico, nei confronti del Comune. Tale duplicità si aggiunge al controllo incredibilmente nelle mani di una sola persona, marcando un caso estremamente raro se non unico.

Una concentrazione di poteri che rende la figura del segretario estremamente fragile, come dimostrato dai recenti fatti, e che spesso vedono soccombere queste figure alla volontà del primo cittadino al quale deve l’incarico e che in questo caso è ancora più debole.

Tra l’altro in maniera molto simile può essere contrassegnata la relazione esistente tra la figura del Dirigente dei LL.PP., che gestisce in “presunta autonomia” diverse centinaia di migliaia di € di lavori ogni l’anno, e il Sindaco al quale deve l’incarico stesso visto che è quest’ultimo che nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali.

Comunque ci domandiamo come sia possibile che dopo più di 4 anni di servizio, che tra l’altro seguono altri anni di mandato, e a meno di un anno dalla fine naturale dello stesso procedere ad una revoca inaspettata che ha colpito duramente il segretario comunale al quale va il nostro personale augurio affinché possa trovare analogo incarico possibilmente nei pressi della propria residenza.

Il dispiacere è doppio perché il segretario è l’unico che si è impegnato a soddisfare alcune nostre richieste di accesso civico e per questo vogliamo ringraziarlo per quanto fatto, anche se è indubbio che poteva e doveva fare di più.

Ben altra cosa comunque rispetto alle continue e ripetute violazioni alla trasparenza amministrativa che altri uffici continuano a perpetrare nell’accondiscendenza dell’amministrazione. Le ultime in ordine di tempo fanno proprio riferimento agli incarichi di progettazione che da settembre 2015 sono ancora senza risposta nonostante sia un diritto/dovere previsto dal D.Lgs 33/2013 e oggi ulteriormente rafforzato dall’entrata del FOIA o alla richiesta della mappatura della fibra rimasta carta straccia nonostante sia un documento pubblico e condivisibile.

Caso ancora più eclatante è quando ad una legittima richiesta di accesso civico ci si vede rispondere di specificarne “l’interesse diretto e giuridicamente rilevante sull’atto richiesto”. Una risposta estremamente arrogante perché nata da un’omessa pubblicazione di un atto la cui pubblicazione è a tutti gli effetti obbligatoria, al quale si nega incredibilmente la pubblicazione perché non conforme alla procedura prevista per l’accesso agli atti amministrativi che nulla ha a che fare con l’accesso civico richiesto, violando i doveri di trasparenza ai quali i dirigenti e funzionari sono sempre tenuti a rispettare.

Sappiamo che la trasparenza nella nostra amministrazione comunale è utopica e quasi tutti gli uffici si sono macchiati di “scorrettezza amministrative” perpetrate nonostante la ultra trentennale esperienza dei vertici che dovrebbero più e meglio dei comuni cittadini conoscere le leggi sulla trasparenza amministrativa.

Ad oggi non capiamo come sia stato possibile rispondere ad un accesso civico alla stregua di un accesso agli atti amministrativi dimostrando un’ipocrisia e mettendo ancora più in cattiva luce persone che non si sono mai contraddistinte per equità sociale.

Dispiace che ancora oggi queste persone faticano a capire che il mondo è cambiato e che i privilegi goduti arrogantemente fino ad oggi e che la Legge ha “abolito” ormai da 3 anni, oggi ulteriormente accentuate, siano strenuamente avversate da persone che hanno fatto del segreto il cardine principale dal quale dettare legge.

Tutto ha un termine. Non occorrerà molto per vedere la fine dell’oscurantismo amministrativo che troppe cose ha celato agli occhi dei cittadini negandone diritti civili ben definiti da due leggi evidentemente difficili da applicare.

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