Scusi dove sono le buche?

Di 1 Luglio, 2016 0 0
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Domande 150 Ebbene sì, questa è la domanda che alcuni nostri concittadini si sono sentiti rivolgere da alcuni soggetti collegati all’impresa che ha avuto come incarico la manutenzione delle strade, lavori ottenuti tramite un affidamento diretto giustificato perché dichiarati “urgenti”, lavori urgenti che come vogliamo ricordare faranno capo ad un apposito capitolo di spesa che verrà successivamente identificato in “debiti fuori bilancio” (ossia spese di interventi che non possono essere preventivamente quantificate, che quindi in fase di bilancio preventivo non compaiono ma compariranno nei successivi) e per i quali sarà necessario trovare apposite entrate nel bilancio, bilancio che presenta già un disavanzo di cassa stimato a 400mila€ per i prossimi 3 anni (2016-2018 quindi complessivi 1,2 milioni di €) e che quindi sarà destinato a crescere.

Domande che ai più sono sembrate quantomeno strane perché secondo quando dichiarato dall’ufficio tecnico, l’impresa ha eseguito un sopralluogo evidentemente necessario e utile per accertare lo stato delle strade e tale da portarci a presumere “erroneamente” che esistesse una specie di elenco delle strade e delle relative buche oggetto d’interventi, che evidentemente non esiste e che ci porta a pensare che sia più un importo forfettario che una stima reale.

Questo importo comunque cospicuo (21.300€) relativo ad interventi che saranno realizzati senza alcuna supervisione, si aggiunge ai 250 mila€ già finanziati tramite apposito mutuo come già precedentemente discussi, che porteranno le spese di manutenzione stradale a oltre 270 mila € (oltre 500 milioni delle vecchie amate lire) per un solo anno, ai quali verranno aggiunti sicuramente altri importi relativi ad interventi già realizzati, anzi diremmo già realizzati più volte, oltre che ad interventi futuri.

Ma secondo il prezziario Regionale, con questa cifra si finanziano tra i 970 e i 1.120 mq/cm di superficie (demolizione e pavimentazione manuale). Se ipotizziamo che ogni buca sia profonda 10 cm la superficie di intervento si aggira tra i 760 e i 880 mq. Cioè se le buche avessero tutte un diametro di 1mq e una profondità di 10 cm sarebbe possibile coprirne tra le 760 e le 880 buche. Numero che dovrebbero grossomodo essere presente sul preventivo di spesa della ditta.

Altri due aspetti ci hanno colpito delle determini recentemente pubblicate:

  • tra il preventivo relativo ai lavori “urgenti” datato 4 giugno, data che corrisponde anche alla data di affidamento diretto dei lavori, e l’inizio degli stessi è trascorso 1 mese, fatto che storce con la relativa urgenza degli stessi. Una dimostrazione che l’urgenza in questo caso sembra essere l’ennesimo escamotage per dare i lavori alla ditta senza passare alle normali procedure di gara (atteggiamento può tornare utile in previsione della prossima campagna elettorale) più che una necessità impellente;
  • il numero di protocollo n. 2251, ovvero il 2.251simo dal 1° gennaio (circa 450 protocolli mensili) indicato sempre sulla determina n. 66 del 4 giugno contrasta con il numero di protocollo indicato nella determina 67 dello stesso giorno nella quale veniva indicato un protocollo n. 2221 del 28 aprile ovvero oltre 1 mese prima. La non congruità viene proprio dai numeri. Come è possibile che un protocollo datato oltre 1 mese abbia quasi lo stesso numero di protocollo di un altro che a rigor di logica dovrebbe avere un incremento di oltre 400 numeri e che ricordiamo dovrebbe essere un numero sequenziale? Evidentemente c’è qualcosa che non si comprende in relazione al modo in cui vengono protocollati gli atti che, nonostante le precedenti richieste dell’ufficio protocollo rimaste carta straccia dell’amministrazione, non è dotato di scanner documentale utile per poter gestire al meglio ogni richiesta da parte di quell’ufficio.

Tornando sull’argomento del giorno, tutti sappiamo che le buche rappresentano senz’altro un grave problema per la sicurezza di tutti, dai pedoni agli automobilisti.

Ma vi siete domandati il perché si formano? Certamente non si può dare la colpa delle buche sempre e solo alle piogge e all’inverno inclemente.

È una questione di “cultura tecnica” e di corretto approccio al problema. Le buche semplicemente non si devono formare! Se ciò avviene è evidente che qualche cosa non funziona come dovrebbe!

Purtroppo sembra che alle buche ci siamo tutti stranamente abituati. Diamo ormai le buche per scontate e non ci indigniamo come invece dovremmo e come fanno i turisti che giungono in Italia da altri paesi dove, come sappiamo, le buche sono eccezioni e non la norma, anche con condizioni climatiche ben più rigide e severe delle nostre.

Certamente qualcuno avrà progettato o lavorato male e qualcun’altro non avrà fatto i dovuti controlli su materiali e lavori, o la necessaria manutenzione preventiva per evitare che primi eventuali piccoli cedimenti inneschino danni più gravi, né una programmazione utile ad esempio per evitare di rompere dopo pochi giorni quel manto stradale nuovo che sarebbe potuto durare qualche anno. Cosa che invece capita, e anche spesso!

Programmazione che evidentemente resta sconosciuta ad un’amministrazione che sembra evidentemente vivere alla giornata.

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