Quando un padre da un incarico alla figlia

Di 25 Luglio, 2016 0 0
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Conflitto di interessi 150 Anche il nostro piccolo Comune ha la sua forma di nepotismo, ossia quella forma di favoreggiamento verso parenti e amici da parte di persone dotate di autorevolezza politica o dirigenziale, al fine di far loro ottenere incarichi etc. Potere che si somma a quello goduto e troppo spesso abusato da decenni.

Il Responsabile del Servizio dell’ufficio II demografico-welfare, con determina n.109/A del 19.07.2016 con oggetto “indagine europea sulla salute – anno 2015 – assunzione impegno e liquidazione di spesa”, autorizzava il pagamento € 725,16 come postagiro proveniente l’Istituto Nazionale di Statistica di Roma, per il pagamento del lavoro svolto per le rilevazioni fatte per “l’Indagine Europea sulla salute – anno 2015 “, commissionata appunto dall’ISTAT di Roma con circolare n. 22 del 09/06/2015 prot. 9533. Non sono quindi soldi di provenienza comunale, sulla scorta di quanto successo per le borse lavoro che se pur erogati dal Comune sono in realtà provenienti da altro istituto (Comunità montana) per le quali hanno partecipato molti concittadini e per le quali sono stati messi “in palio” cifre simili per ogni “vincitore”.

La cosa che ci ha fatto riflettere e per la quale solleviamo dubbi e che “per tale scopo è stata incaricata della rilevazione la sig.ina Villa Serena, che ha portato regolarmente a termine l’indagine” alla quale vengono quindi liquidate € 707,08 di compenso.

Non sappiamo se l’incarico è o non è legittimo, in quando competenza diretta in relazione all’incarico affidatogli dal Sindaco in conformità dell’art. 109, comma 2, del decreto Lgs 18 agosto 2000, n° 267 che cita, “nei comuni privi di personale di qualifica dirigenziale le funzioni di cui all’articolo 107, commi 2 e 3, fatta salva l’applicazione dell’articolo 97, comma 4, lettera d), possono essere attribuite, a seguito di provvedimento motivato del sindaco, ai responsabili degli uffici o dei servizi, indipendentemente dalla loro qualifica funzionale, anche in deroga a ogni diversa disposizione”. Competenza che nel nostro Comune, privo di area dirigenziale, viene assegnata ai dipendenti iscritti nella massima categoria professionale presente nell’ente, di solito la D o in assenza la C, tralasciamo che nel nostro Comune diversi dipendenti godono di categorie che per legge non dovrebbero possedere in quanto non dotati di adeguati titoli di studio.

Ma in questo atto c’è un evidente e incredibile conflitto di interessi in quanto, il Responsabile del Servizio Sig. Antonio Villa, violando probabilmente il codice comportamentale oltre che le norme di buon senso, aveva il potere (attribuitogli dal Sindaco) di affidare tale incarico o tramite regolare bando di selezione o tramite affidamento diretto (con relative motivazioni e urgenza) e fatto vuole che il responsabile selezioni la figlia (Serena Villa). La Legge è chiara, siccome trattasi di un parente entro il secondo grado (in realtà è di primo) avrebbe dovuto astenersi e demandare la stessa astensione al responsabile dell’ufficio di appartenenza (ovvero allo stesso Sig. Antonio Villa) il quale avrebbe gestito l’astensione.

E qui che si verifica il doppio conflitto di interessi in quanto il responsabile affida l’incarico alla figlia, ma al contempo avrebbe dovuto astenersi e demandare la stessa astensione a se stesso e quindi avrebbe dovuto prendere una decisione in relazione all’astensione generata dalla sua stessa posizione. Chi usa Excel o Calc sa che questo incrocio di relazioni si chiama “errore riferimento circolare”.

Vogliamo qui precisare che esiste un “codice di comportamento dei dipendenti pubblici” disciplinato dall’articolo 7 del Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, il quale ha come oggetto l’obbligo di astensione attribuito al dipendente “il quale si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza”.

C’è un altro aspetto da sottolineare. Altre amministrazioni hanno regolarmente pubblicato un “avviso di selezione pubblica, per soli titoli, per l’individuazione di un rilevatore per la stessa “Indagine Europea sulla Salute”, bando tramite il quale sono state selezionati i stessi rilevatori.

Generalmente tra i requisiti preferenziali si inseriscono spesso le “precedenti esperienze lavorative nell’effettuazione di interviste realizzate con tecnica faccia a faccia”. Cioè in futuro per eseguire lo stesso tipo di attività la figlia avrà attribuito un punteggio superiore agli altri grazie proprio a questo incarico a quanto pare ottenuto direttamente per nomina e non tramite regolare selezione.

In attesa di chiarimenti che forse non arriveranno mai, anche alla luce di quanto successo con un precedente e legittimo accesso civico datato febbraio 2016 alla quale lo stesso Responsabile rispondeva chiedendone “l’interesse diretto e giuridicamente rilevante sull’atto richiesto” che va richiesto solo se si tratta di un accesso agli atti amministrativi che è ben altra cosa rispetto all’accesso civico dimostrando un evidente ostruzionismo anche in violazione di quanto stabilito per Legge, vi rammentiamo l’oggetto della rilevazione.

L’indagine europea sulla salute (EHIS) viene condotta in tutti gli Stati dell’Unione Europea con l’obiettivo di confrontare la situazione nei diversi Paesi riguardo i principali aspetti delle condizioni di salute della popolazione ed il ricorso ai servizi sanitari. I risultati derivanti da questo tipo di indagine campionaria sono di grande rilevanza sociale, poiché consentono di monitorare i principali indicatori di salute utili alla programmazione sanitaria nel Paese e contribuiscono a definire le politiche europee per soddisfare i bisogni dei cittadini.

In conclusione, non sappiamo se con una regolare selezione pubblica avremmo avuto lo stesso esito. Resta il fatto che altri cittadini pur godendo degli stessi diritti siano stati esclusi a priori per stessa decisione del Responsabile del Servizio il quale evidentemente ha preferito affidare l’incarico direttamente alla figlia.

Che dire, un’altra dimostrazione di quanto possa essere imparziale un’amministrazione e di quanto sia facile abusare della propria posizione soprattutto quando gli altri, a partire dal Sindaco, chiudono un occhio, o in questo caso entrambi.

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