Le molte incognite per il bilancio 2016

Di 11 Febbraio, 2016 0 0
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Incognite 150 In vista della scadenza del termine di approvazione del bilancio di previsione 2016, attualmente previsto per il 31 marzo 2016, ci sono sostanzialmente diversi fattori da tenere sotto osservazione: l’ammontare dei ristori dei gettiti aboliti, la dotazione netta del Fondo di solidarietà comunale e la redistribuzione perequativa basata sulla differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard e il Fondo crediti di dubbia esigibilità.

I ristori dei gettiti aboliti (IMU+TASI)

La legge di stabilità 2016 non contiene tagli ai trasferimenti verso i Comuni. Tuttavia le modifiche apportate comportano minori gettiti riconducibili soprattutto all’esenzione Tasi sull’abitazione principale, Imu sui terreni agricoli, e in misura più lieve l’IMU sui cosiddetti “imbullonati”. Queste minori entrate verranno totalmente ristorati da compensazioni di importo pari al minor gettito conseguito.

Per le nuove esenzioni IMU+TASI gli enti potranno pertanto fare riferimento sia a quelli direttamente riscontrabili del 2015 sia, con riferimento ad alcune fattispecie minori (canoni concordati e comodati), su dati di specifica conoscenza locale. Sui comodati vale la pena di ricordare che il ristoro si basa sulla restrittiva definizione di legge e non sulle politiche, spesso più generose perché prevedevano anche l’esenzione completa, adottate dai Comuni. Tuttavia resta il dubbio sulle case in comodato in quanto la legge parla di invarianza di gettito a copertura delle nuove esenzioni, tuttavia con l’estensione dell’articolo 13 comma 3 del Decreto Legge 201 del 6 Dicembre 2011 alle case date in comodato si parla di riduzione e non esenzione, che si traduce o in invarianza di gettito ovvero in una minore entrata nei comuni che non hanno mai previsto le agevolazioni per la prima casa e contestuale incremento delle entrate per che avevano previsto questa agevolazione nel 2015.

Il fondo di solidarietà

A compensazione dei minori introiti locali, dal 2016 è incrementata la dotazione annuale del Fondo di Solidarietà Comunale (alimentato con quota parte dell’IMU di spettanza dei comuni stessi) che a decorrere dal 2016, verrebbe a determinarsi, annualmente, nell’importo di 8.266,1 milioni di euro, assicurata, per un importo pari a 2.768,8 milioni, attraverso una quota dell’imposta municipale propria, di spettanza dei comuni che viene a tal fine versata all’entrata del bilancio dello Stato nei singoli esercizi. Di conseguenza, un maggior ammontare di gettito Imu di base resta nella disponibilità del comune e l’assegnazione da Fondo di solidarietà diminuirà per mantenere invariate le risorse effettivamente riconosciute.

La perequazione del FSC

La ripartizione della quota del Fondo di solidarietà comunale 2016 verge sempre verso l’obiettivo del superamento della “spesa storica” secondo logiche di tipo perequativo e di conseguenza è aumentata progressivamente negli anni la percentuale del FSC che viene annualmente accantonata per essere redistribuita tra i comuni sulla base della differenza tra le capacità fiscali e i fabbisogni standard. Tale quota, dal 20 per cento attuale, viene portata al 30 per cento per l’anno 2016, che poi salirà al 40 per cento per l’anno 2017 e al 55 per cento per l’anno 2018.

In assenza di aggiornamenti o modifiche applicando lo stesso schema del 2015 si possono amplificare sensibilmente gli effetti distorsivi prodotti lo scorso anno, con penalizzazioni non controllate per un gran numero di Comuni di piccola e media dimensione, per una valutazione prudenziale della correzione 2016 è opportuno considerare il 50% dell’effetto negativo (massimo della penalizzazione ipotizzabile), oppure una misura minore dell’effetto positivo 2015 (ad esempio il 20%).

L’incremento del Fondo crediti di dubbia esigibilità

Il fondo crediti di dubbia esigibilità, tramite il quale si impedisce di fatto l’utilizzo di entrate esigibili nell’esercizio ma di dubbia e difficile esazione a copertura di spese esigibili nel medesimo esercizio, quantificato nel 2015 (anno di introduzione) in 148 mila €, qualora il Comune non sia riuscito a recuperarlo almeno in parte, va incrementato dal 36% del 2015 (calcolato sull’ammontare complessivo dei crediti) al 50% previsto per il 2016 e vincolato in bilancio come spesa.

Insomma in attesa di successivi chiarimenti per vedere il bilancio preventivo 2016 ci vorrà ancora tempo, probabilmente verrà presentato poco prima della scadenza (31 marzo 2016) e solo dopo sarà possibile fornire un quadro abbastanza chiaro della situazione finanziaria dell’amministrazione che dovrà scontare la probabile diminuzione del FSC già passato dai 651 mila € del 2014 ai 614 mila  € dell’ultimo bilancio preventivo 2015 pubblicato sul sito ministeriale.

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