L’annullamento della delibera che annullava l’annullamento della delibera

Di 13 Gennaio, 2016 0 0
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Rewind 150 Non c’è mai fine al ridicolo. Il 30 dicembre 2015 è stato deliberato l’annullamento della delibera che annullava l’annullamento della delibera relativa alla tariffa rifiuti 2015. Un triplo salto mortale all’indietro.

Riassumiamo quanto accaduto:

  • il 16 agosto venne pubblicata la delibera che indicava le aliquote e le tariffe comunali. In questa delibera si era stabilito un aumento della tariffa rifiuti (6,74% utenze domestiche e 5% utente non domestiche) illegittimo sia perché nella stessa delibera si era indicato un costo inferiore rispetto all’anno precedente sia perché il responsabile non motivava l’aumento (obbligato in caso di incremento della tariffa). Questa delibera verrà votata dal sindaco Tordone e dai consiglieri Tuzi, Gismondi, Valentini e Capoccitti.
  • il 15 ottobre il Ministero annulla la delibera del 16 agosto;
  • il 28 novembre con motivazioni assurde si annullava il precedente annullamento della delibera e quindi si ripristina la versione originale (con gli aumenti ingiustificati ed illegittimi). Questo annullamento veniva votato unanimemente dalla maggioranza, ossia il sindaco Tordone e dai consiglieri Tuzi, Gismondi, Valentini e Margani;
  • il 30 dicembre si procede all’annullamento della delibera che annullava l’annullamento della delibera del 15 ottobre e quindi si annulla la tariffa 2015 e si conferma definitivamente la tariffa 2014 anche per il 2015.

Si è venuta così a creare una situazione di grande caos che ha costretto i contribuenti a prendere la decisione di versare in base alle delibere tardive oppure applicare le aliquote del 2014.

Dopo le prime sentenze dei Tar, tutte sostanzialmente sfavorevoli alle amministrazioni, si attendono sui Comuni diverse richieste di rimborso da parte dei contribuenti che hanno pagato in base alle delibere viziate da illegittimità e il contenzioso rischia quindi di passare dal giudice amministrativo a quello tributario.

Il nostro Comune demanda, sempre nella delibera del 30 dicembre, “al responsabile dell’Ufficio Tributi di procedere ai relativi conguagli nell’anno 2016”. Tuttavia è facile chiedersi come il responsabile dell’Ufficio Tributi procederà a calcolare la somma erroneamente versata dai contribuenti, errore che è stato commesso dallo stesso responsabile e che è stato “volontariamente taciuto” dall’amministrazione che si era aggrappata alla possibilità che il Governo approvasse l’ennesima proroga. Proroga che in effetti è arrivata ma ha posticipato la scadenza di 1 solo giorno, disposizione peraltro discutibile perché modifica una data che di fatto non è suscettibile di essere interpretata diversamente (il 30 non è il 31 e non c’è alcuna norma che impone di fissare il termine all’ultimo giorno del mese).

Ricapitolando dovremo quindi affidarci:

  • ad un sindaco che nel giro di 3 mesi prima firma la delibera con l’aumento della tariffa (16 agosto), poi appena due mesi dopo firma la delibera che annulla la precedente dichiarando e mettendo a verbale che “fortunatamente la minore entrata, secondo quanto comunicato dalla SEGEN, è coperta da una riduzione dei costi di gestione e pertanto il presente provvedimento non determina alcun squilibrio al bilancio corrente”, ma che meno di un mese dopo ritorna sulla sua precedente decisione e riconferma l’aumento della tariffa per poi annullare tutto e confermare la bocciatura della nuova tariffa (in una delle delibere ha probabilmente dichiarato un falso?);
  • ad un responsabile che ogni anno impone tariffe più alte del costo del servizio (contravvenendo a quanto indicato dalla Legge). Ad esempio nella delibera del 2014 dichiarava un costo stimato di 461.711 €, sceso nel 2015 a 458.772,30 € (-0.63%), ma nonostante ciò incrementava la tariffa del 6,74% (6% reali) per le utente domestiche e 5% per le utenze non domestiche, contravvenendo anche alle indicazioni del ministero che prevede, in caso di aumenti di tariffa, una diversa ripartizione dell’incremento (più alto per le utenze non domestiche meno per le utenze domestiche);
  • ad un responsabile che dovrebbe scontare la prossima tariffa con la stessa percentuale incrementata per il 2015 (6,74% per le utente domestiche e 5% per le utenze non domestiche) ma che valuta 11.265€ quando invece l’aumento reale (5,8% incremento medio) dovrebbe essere vicino ai 26.600€ di maggiori introiti;
  • alla stessa amministrazione compiacente che non ha pubblicizzato l’errore della tariffa “costringendo” i contribuenti a versare più del dovuto.

Comunque ad oggi (escludendo novembre perché non è stata pubblicata la fattura e considerando dicembre con un importo di 34.089€) il servizio 2015 rispetto al 2014 risulta sostanzialmente simile (-1,2%), quindi ci auguriamo che la tariffa 2016 sia almeno la stessa del 2014, visto che il costo del servizio risulta, per lo stesso periodo (2014-2016), ridotto del 5,4%.

Segen

Da notare come il costo del servizio registra incrementi costanti da settembre in poi, cioè da quando è entrato in vigore il nuovo orario tornando quasi sui livelli 2013, modifica che ha quindi comportato un maggior costo del servizio.

Non ci resta che aspettare.

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