Come male amministrare la cosa pubblica

Di 18 Gennaio, 2016 0 0
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Illuminazione costo 150 Vi ricordate la gara di concessione degli impianti termici e di illuminazione vinta dall’unico partecipante, la Cofely Italia S.p.A., da noi giudicata potenzialmente sfavorevole tanto da far nascere molti dubbi sull’effettiva economicità dell’operazione (costi “fissi” per 20 anni, nessun risparmio per 20 anni, manutenzione straordinaria ancora a carico dell’amministrazione etc….).

Oggi vorremmo evidenziare che alcuni dei dubbi sembrano concretizzarsi e come non tutte le amministrazioni sono giunte alle stesse conclusioni.

La principale critica resta che la concessione non crea alcun risparmio reale per l’amministrazione (almeno per i primi 20 anni) in quanto il canone è “fisso” e calcolato tenendo in considerazione la bassissima efficienza attuale che si traduce nel massimo spreco possibile.

Per l’impianto termico ci domandavamo come sia stato possibile inserire scuole che sarebbero state escluse nel giro di poco tempo e se avessero valutato l’efficienza dei nuovi impianti (sicuramente migliori ed economicamente più vantaggiosi perché più moderni e collocati in una struttura energeticamente più efficiente), vantaggi creati senza che l’impresa avesse ancora iniziato alcun intervento. Interessante notare come però nella richiesta datata 10 settembre l’amministrazione chiedeva alla Cofely “di valutare la possibilità di trasferimento ed eventuale integrazione degli investimenti previsti”. Tutto gioca sulla parola “integrazione” che è un sinonimo di aumento. Non sappiamo come è stata rimodulata l’offerta ma c’è la possibilità che sia stata rivalutata in aumento esattamente l’opposto di quanto auspicato.

Per l’impianto di illuminazione, se pur non conosciamo in dettaglio il progetto redatto dalla Cofely Italia, sappiamo che questo dovrebbe prevedere la sostituzione delle lampade esistenti con lampade a LED.

Sapete quanto è il risparmio di una lampada a LED rispetto ad una lampada ai vapori di sodio ad alta pressione S.A.P.?

Le lampade a LED raggiungono un risparmio energetico fino al 70% rispetto ad una tradizionale S.A.P. (>60% per le lampade da 250W e >70% per le lampade da 150W) fornendo grossomodo le stesse condizioni di luce. Ma questo risparmio va ulteriormente incrementato considerando che si può prevedere un controllo della luminosità (ad esempio riducendo l’intensità luminosa nelle tarde ore notturne) e considerando che in alcune zone del paese molte lampade andranno spente per l’eccessiva luminosità.

Ora il costo nel bando di gara è valutato in circa 105.000€ (75.000€ di costo energia al quale aggiungere 30.000€ sotto la voce manutenzione ordinaria), il che fa presumere che dopo l’ammodernamento l’impresa potrà contare su un rientro teorico massimo di 73.500€ (70% di risparmio) che moltiplicato x 20 anni fa circa 1.470.000€. Ora se dividiamo 1.470.000€ per i 1.150 punti luminosi questo ci fornisce un’indicazione sul guadagno lordo “teorico” massimo che questo tipo di intervento fornisce per ogni punto luce che è di poco inferiore ai 1.300€. Vi sembra poco o vi sembra molto?

Per rispondere in parte a questa domanda abbiamo preso un informativa di una società che propone la sostituzione delle lampade SAP da 150W con le lampade a LED da 55W e la sostituzione delle lampade SAP da 250W con lampade a LED da 110W. Secondo i loro calcoli il rientro dell’investimento lo si ottiene in circa 2,5 anni considerando anche il minor costo dovuto alla manutenzione. Avete letto bene. Circa 2,5 anni. Vuol dire che per i restanti 17,5 anni l’azienda avrà un ritorno economico? Sicuramente no visto che si prevedono altri interventi, ma se pur non saranno 2,5 anni, sicuramente non saranno molti di più visto che dovete tenete presente che molti tratti sono stati ammodernati recentemente e per questi basterà semplicemente cambiare il corpo luminoso per ottenere da subito un guadagno immediato.

Ma volete sapere quanto costa un’armatura stradale con lampada a LED ad un utente privato? Si trovano anche a meno di 300€ a lampada e tenete presente che queste non necessitano di alcun accenditore o reattore quindi sono anche elettricamente più “semplici”.

Immaginate adesso il costo di acquisto delle stesse lampade riservato ad un’azienda che ne ordina un lotto da 1.000 pezzi e potete facilmente rendervi conto che il rientro economico l’impresa lo realizzerà dopo probabilmente un terzo della durata del contratto, ossia in meno di 7 anni, con i restanti 13 di puro guadagno senza ulteriori rischi visto che l’eventuale incremento del costo dell’energia e gli “imprevisti” restano a carico dell’amministrazione. Che dire sicuramente un ottimo affare.

Un altro dubbio che avevamo posto era sul fatto che parte del costo di ammodernamento sarebbe comunque caduto sulle casse comunali. Una conferma potrebbe essere arrivata nella delibera datata 5 dicembre 2015, la numero 48, dove il comune modifica il bilancio di previsione inserendo tra le voci un incremento del capitolo 2004/2 relativo alle “spese per l’illuminazione pubblica” di ben 23.700,00€ ai quali aggiungere altri 2.500 € per l’acquisto di “utensili illuminazione”. Sono forse le prime spese necessarie per l’adeguamento degli impianti visto che non abbiamo assistito ad un incremento del costo dell’energia ne dei punti luce? Resta un grande interrogativo che speriamo un giorno di riuscire a sciogliere.

Ultimo ma non meno importante. Vi sarete domandati quale è il comune che non è giunto alle stesse conclusioni. Questo comune è il Comune di Arpino il quale il 31 dicembre 2015 ha emesso un radioso comunicato stampa nel quale avvisava la cittadinanza che “dopo un lungo lavoro di studio e di ricerca delle migliori soluzioni economiche e tecnologiche, che ha portato il Comune di Arpino a presentare una richiesta di mutuo alla Cassa depositi e prestiti di oltre 230 mila euro relativa al progetto di efficientamento energetico della pubblica illuminazione di tutto il territorio comunale. Un ringraziamento a tutto il personale degli uffici (tecnico, economico-finanziario ed amministrativo) per aver lavorato in perfetta sinergia dando prova di notevole professionalità e disponibilità. Il progetto, redatto dall’ufficio tecnico …… prevede a regime un risparmio energetico che potrà superare il 40%”.

Noi siamo stati più furbi. Nessuno studio preliminare per valutare le possibili soluzioni alternative. Il progetto ce lo siamo fatti fare in fase di gara. Gara alla quale ha partecipato un’unica impresa e quindi non è stato possibile confrontare l’offerta con altre. Una gara d’appalto dove due dei tre componenti della commissione sono “dirigenti” del comune di Campoli Appennino, comune che non ha programmato alcun bando di gara simile, nonostante sembri tanto promettente.

Evidentemente i danni è preferibile farli altrove ….

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