Mutui, mutui e ancora mutui (3.196.902 €)

Di 2 Dicembre, 2015 0 0
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pioggia di soldi 150 Con l’introduzione del pareggio di bilancio, già descritto a sufficienza negli articoli precedenti, quasi tutti i Comuni si stanno muovendo per trasformare gli stanziamenti relativi agli investimenti, in spese impegnate o prenotate.

Nel bilancio 2016 verranno inserite, come “fondo pluriennale vincolato”, quelle spese comunque impegnate nel 2015 ma non ancora utilizzate. Per aumentare questo fondo è necessario che le amministrazioni costituiscano un “vincolo giuridico”, cioè è necessario accertare un’ulteriore entrata nel corso del 2015 anche se questa sarà esigibile negli esercizi successivi.

Per creare/incrementare il Fondo Pluriennale Vincolato bisogna prenotare le spese di investimento e per farlo basta l’avvio di una qualsiasi procedura di gara (anche in assenza di aggiudicazione definitiva, entro l’anno successivo, le risorse confluiranno nell’avanzo di amministrazione vincolato per la riprogrammazione dell’intervento in conto capitale), oppure creare delle obbligazioni giuridicamente perfezionate, anche se relative solo ad alcune spese del quadro economico progettuale (sono ad esempio escluse le spese di progettazione), ossia quelle scritture contabili che vengono registrate alla nascita dell’obbligazione e vengono imputate negli esercizi in cui queste andranno a scadenza.

Ad esempio se nell’anno x nasce “un’obbligazione giuridicamente perfezionata” questa prevederà un capito in entrata (complessivamente tutti i soldi necessari per completare il lavoro) e relativi impegni di spesa che possono scadere sia durante l’anno x sia negli anni successivi x+1 e x+2. Il 1° gennaio dell’anno x+1 in entrata verranno inseriti i residui necessari per pagare le obbligazioni previste in scadenza sia per l’anno x+1 che per l’anno x+2. Durante l’anno x+1 le obbligazioni previste verranno a scadenza e potranno essere liquidate. Il 1° gennaio dell’anno x+2 in entrata verranno inseriti i residui per pagare le obbligazioni previste in scadenza per l’anno x+2.

Ma cosa succede in questi giorni. Succede che è partita la corsa dei Comuni per pubblicare, nei prossimi giorni, bandi per nuove opere pubbliche o per impegnare spese del quadro economico con atti esecutivi entro il 31 dicembre 2015. Per le spese finanziate da mutui sarà quindi necessario realizzare obbligazioni giuridiche perfezionate, con esigibilità che scade entro fine anno e con pagamenti che invece saranno rinviati al 2016.

Ma vi state chiedendo quale è il punto. Il Comune, visto le difficoltà previste dal patto di stabilità che entrerà in vigore nel 2016, si è prodigato a chiedere urgentemente un nuovo mutuo di 250.000€ per i “lavori di adeguamento della viabilità”. Questo è possibile sia perché i margini di flessibilità nel 2015 sono aumentati (il limite di indebitamento è passato dal 8% al 10%, percentuale che indica il rapporto tra le spese per il rimborso dei mutui e le entrate correnti, in particolare quelle relative ai primi tre titoli delle entrate del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l’assunzione dei mutui), sia perché la rinegoziazione dei mutui ha generato quelli che loro hanno definito “nuovi spazi finanziari” che come avete ormai capito non si tratta di riduzioni delle imposte locali ma della possibilità di richiedere nuovi mutui altrimenti vietati appunto perché si supererebbe la soglia del 8/10%.

Interessante è però confrontare le ultime due modifiche ai bilanci preventivi del 2015. Entrambi sotto l’aspetto economico-finanziario si chiudono con un residuo di poco più di 50.000€ (rispettando quindi il patto di stabilità). Ma se si considerano tutti i titoli del bilancio noterete che si è passati da un “saldo netto da impiegare” pari ad un (+) 50.300,00€” ad un “saldo netto da finanziare” pari a ()199.700,00 €”.

Il segno meno vuol dire che mancano fondi. Questo rappresenta quindi un nuovo disavanzo tecnico (non un disavanzo contabile) è se siete stati attenti ricorderete che il comune ha già 559mila € di disavanzo tecnico (che ha ratealizzato in 30 anni). Oggi, con questo ultimo intervento, il disavanzo (ossia la differenza tra le uscite e le entrate previste ripulite dai crediti non esigibili durante l’anno in corso) ha superato i 740.254,49 €. Se il patto di stabilità sarebbe entrato come previsto e non parzialmente avremmo avuto un comune in dissesto.

E’ vero, il Comune per fare investimenti deve accedere mutui, ma ci chiediamo se in una situazione già potenzialmente instabile, nella quale oltre ad un ingente debito in mutui ci troviamo un elevato disavanzo tecnico, sia proprio necessario continuare ad accumulare altri debiti? Ma soprattutto quale è la linea politica intrapresa da questa amministrazione visto che sembra vivere alla giornata e non ha una visione più lunga del proprio mandato? Ha senso un nuovo investimento relativo alla viabilità che non ha lo stesso periodo di ammortamento del mutuo utilizzato per finanziarlo? Questa, forse, rappresenta una delle ultime possibilità, almeno nel breve periodo, di ottenere un mutuo quindi ci domandiamo se sia mai possibile che invece di realizzare nuove opere non si cerchi di completare quelle che sono ferme da troppo tempo? Ad esempio non sarebbe stato più utile cercare di investire sullo stabile della palestra visto che non potrà svolgere la sua funzione originaria ma potrebbe comunque svolgere altre funzioni che non richiedano un coefficiente di sicurezza così elevato, invece di attendere il buon esito della vendita dello stabile all’Ater regionale che non versa in acque tranquille tant’è vero che la Regione ha deciso di vendere le case agli inquilini per risanare i debiti della stessa Ater?.

Le prospettive non sono buone e ci auguriamo di non dover un giorno rimpiangere queste decisioni.

A proposito, i 3.196.902 € (€+, €-) del titolo rappresentano i debiti in mutui ancora da restituire in quota capitale ad oggi, escluso ovviamente gli interessi che superano abbondantemente i 2 milioni di € per un totale di oltre 5 milioni da restituire in 30 anni. Si avete letto bene. Se volessimo estinguere solo i debiti in conto capitale (senza gli interessi) ogni cittadino dovrebbe versare 900€, compresi i neonati. E c’è ancora margine per peggiorare ….

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