Il “regalo” di Natale dell’amministrazione comunale ai suoi cittadini

Di 20 Dicembre, 2015 0 0
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Spellare Soldi 150 Stentavamo a crederci ma è successo davvero. Il giorno 28 novembre si è riunito il consiglio comunale per deliberare l’annullamento della delibera n. 35 del 15.10.2015.

Per quanti di voi l’avranno dimenticata, nella delibera in oggetto si recepiva la nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze che annullava le tariffe e le aliquote approvate dopo il 30 luglio 2015 e di concerto si ristabilivano le tariffe e le aliquote del 2014. In quella stessa seduta il Sindaco Tordone affermava e metteva a verbale che “evidenzia come il presente provvedimento sia stato determinato da una inesatta interpretazione della normativa vigente con riferimento alla scadenza del termine ultimo previsto per l’approvazione del bilancio. Dalla nota ricevuta dal Ministero delle Finanze emerge invece la perentorietà del termine in materia di approvazione delle tariffe TARI sulla base di diverse pronunce del Consiglio di Stato. Fa anche presente che fortunatamente la minore entrata, secondo quanto comunicato dalla SEGEN, è coperta da una riduzione dei costi di gestione e pertanto il presente provvedimento non determina alcun squilibrio al bilancio corrente”. Chiunque pensava che avessero gettato la spugna si è sbagliato di grosso, compreso noi.

Nella delibera del 28 novembre, approvata due giorni prima della scadenza della seconda ed ultima rata della Tari e pubblicata ben oltre la scadenza ossia il 19 dicembre, i membri del consiglio presenti dichiarano che “è stato approvato dalla Commissione Bilancio del senato l’emendamento che salva solo per il 2015 le delibere relative e i regolamenti, aliquote, tariffe di tributi adottate dai comuni entro il 30 settembre per le quali sono state correttamente espletate le procedure di pubblicazione”. Tuttavia il 16 dicembre 2014 veniva pubblicato su diversi quotidiani nazionali la versione definitiva che prevede al nuovo comma 24-bis della manovra che “la scadenza del 30 luglio entro cui i Comuni dovevano approvare bilanci e aliquote (tranne che in Sicilia e Friuli Venezia Giulia)”, fissata un po’ a sorpresa in Conferenza unificata e scritta nel Dm del Viminale del 13 maggio, «si intende riferita al 31 luglio» perché è quello l’ultimo giorno del mese”. Quindi già la premessa è, oggi, del tutto infondata.

Proseguendo nella lettura ….

Tenuto conto in particolare di quanto espresso in articolo del Sole 24 ore del 13 novembre 2015 in cui si precisa che “ … Diverse sarebbero le prospettive per la Tari, perché nel tributo sui rifiuti i Comuni decidono in autonomia il calendario delle ultime rate e possono quindi spostare il conguaglio a gennaio, quando la manovra sarà pienamente operativa”. E’ vero, i comuni scelgono le date delle ultime rate, ad esempio Sora ha programmato fin da febbraio tre scadenze di cui l’ultima a marzo 2016, ma per il nostro comune la scadenza dell’ultima rata TARI è sempre stata fissata al 30 novembre e non a gennaio. Da nessuna parte della delibera si fa riferimento ad un’ipotetica data per il conguaglio riferita a gennaio. È una delibera approvata due giorni prima del termine della scadenza, anche se comunicata dopo ben 20 giorni e dopo 19 giorni dalla scadenza del saldo, per poter giustificare il ritorno alla vecchia tariffa incrementata senza motivo (la legge prevede che si paghi il costo effettivo del servizio e non più del dovuto).

Poi l’amministrazione prosegue “..E siccome nella finanza locale ormai non ci si fa mancare nulla, tutta questa architettura non vale per i Comuni della Sicilia, che hanno avuto una proroga su misura grazie alla quale hanno avuto tempo fino al 30 settembre per chiudere preventivi 2015 e decisioni su tributi e tariffe” per concludere con la frase più divertente “è evidente la palese disparità di trattamento che si è determinata in danno dei comuni che hanno dovuto adeguarsi all’ingiunzione ricevuta dal Ministero delle Finanze rispetto invece a quelli che, non avendo provveduto, ne traggono a questo punto ingiustificato e indebito vantaggio”. Per chi non ha capito la sottigliezza. Il comune critica le disparità che ci sono state per i comuni delle due regioni a statuto speciale, la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia, che hanno avuto una proroga al 30 settembre tramite un decreto approvato lo stesso 30 luglio dopo i continui rinvii che dal 31 marzo sono caduti in un primo momento al 31 maggio e poi al 30 luglio.

Ora il comune di Balsorano si rende contoe che c’è stata una disparità tra le amministrazioni siciliane e la nostra. Con lo stesso principio un cittadino di Balsorano potrebbe pretendere di pagare l’imu applicando la tariffa dal comune di San Vincenzo (che è al 7,6 per mille e non all’8,6 per mille) perché c’è un’evidente disparità di trattamento tra i cittadini. E’ assurdo. Ma soprattutto come è possibile giustificare un incremento di spesa che lo stesso Sindaco poco più di un mese prima dichiarava come pienamente assorbito dalla riduzione del costo del servizio (la tariffa dei primi dieci mesi è comunque inferiore a quella del 2014) tanto da rettificare il bilancio di previsione 2015.

O è vera la prima ipotesi, o è vera la seconda.

Ma cosa ancora più assurda. Si annulla una delibera allegando un articolo di giornale senza sapere se sarebbe stata poi approvata in via definitiva (cosa che poi non è avvenuta) e soprattutto si rendono inutili tutte le sentenza del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti che erano alla base della decisione presa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha portato all’impugnazione della delibera del comune, quella che prevedeva l’aumento ingiustificato della tariffa rifiuti.

Ricordatelo tra 16 mesi quando dovrete tornare alle urne e scegliere se confermare l’attuale consiglio o cambiarlo.

Noi non abbiamo altre parole per descrivere questo orrore amministrativo.

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