La riqualificazione delle aree degradate

Di 14 Ottobre, 2015 0 0
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Degrado 150Ok al decreto e al bando che prevede la concessione di 200 milioni di € agli enti locali per le proposte di riqualificazione delle aree degradate. Il bando consentirà di dare avvio al “Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”, erogando direttamente ai Comuni un finanziamento che verrà spalmato in tre annualità ovvero 50 milioni di euro nel 2015, 75 milioni di euro per l’anno 2016 e 75 milioni per il 2017.

Il bando verterà sui progetti di riqualificazione urbana con l’obiettivo di ridurre i fenomeni di marginalizzazione e di degrado sociale e contestualmente al miglioramento della decoro urbano e del tessuto sociale. I progetti e le domande vanno presentati entro il 30 novembre e possono concorrere i comuni (anche in aggregazione temporanea se confinanti).

E’ possibile, in alternativa puntare sulla riqualificazione ambientale intesa come l’insieme di interventi di ristrutturazione edilizia, di riqualificazione e rigenerazione urbana con precisi obiettivi volti a sviluppare quei servizi sociali ed educativi carenti e alla promozione dei attività educative, didattiche e sportive senza occupare altre aree.

O ancora è possibile finanziare interventi di riqualificazioni di beni pubblici e privati (se assolvono a un interesse pubblico) mirati al miglioramento delle infrastrutture per sostenere le attività scolastiche, di formazione anche integrate con interventi volti all’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti.

Infine sono finanziabili anche gli interventi sui beni utilizzati a fini sociali quali l’assistenza alle famiglie bisognose, utilizzati per la cura dei bambini o degli anziani, rivolti al risparmio energetico, al trattamento dei rifiuti e all’agevolazione nell’insediamento delle nuove attività imprenditoriali dei giovani.

Insomma copre una miriade di interventi.

Nel bando vengono individuate otto caratteristiche. Quattro di queste proposte dall’Anci possono essere misurabili in modo oggettivo e sono ottenuto dalla combinazione di 4 indicatori di esclusione socioeconomica ovvero il tasso di disoccupazione, il tasso di occupazione, il tasso di concentrazione giovanile e il tasso di scolarizzazione. In questo caso il “degrado” è attestato dal fatto che gli indici relativi a quell’area risultano peggiori della media nazionale (dato Istat).

Vengono anche indicate altre quattro caratteristiche non misurabili oggettivamente quali la presenza di persistenti fenomeni di devianza e criminalità anche giovanile, limitate opportunità culturali, formative e sociali, presenza di fenomeni massicci di immigrazione anche irregolare e clandestina e presenza di aree compromesse o degradate.

Se l’area in questione possiede almeno quattro caratteristiche su otto, potrà concorrere alla selezione.

Il bando sarà valutato con un punteggio su base 100. Saranno assegnati un massimo di 30 punti per quei progetti in gradi di coinvolgere soggetti privati e pubblici, 20 punti sulla tempestività degli interventi, 25 punti per la riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e infine 15 punti per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale

Ciascun intervento è finanziabile da un minimo di 100 mila € ad un massimo di 2 milioni e il fondo nel copre la totalità delle spese ammissibili.

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