Il documento unico di programmazione dalle tante incognite

Di 5 Ottobre, 2015 0 0
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Programmazione bilanci 150 Il prossimo 31 ottobre scade il termine per la predisposizione del DUP (documento unico di programmazione) relativo agli anni 2016-2018, che sostituisce la relazione previsionale e programmatica, obbligando le amministrazioni a programmare la propria gestione su un arco temporale di almeno 3 anni. Questo dovrà comunque essere redatto a monte del bilancio preventivo, che sarà elaborato in base ai contenuti del DUP. La prima scadenza, fissata al 31 luglio, era stata posticipata, seguendo la proroga concessa anche per il bilancio di previsione, al fine di evitare l’accumulo di adempimenti abbastanza complessi nell’arco di poco tempo.

Il DUP coinvolge tutti gli enti locali ma si trovano a programmarlo senza alcuna certezza sulle entrate future visto l’annunciata soppressione della Tasi e dell’Imu e l’incognita sulla reale compensazione. Il DUP deve essere composto da due sezioni, una “strategica” e una “operativa”. La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo e ne delibera gli obiettivi strategici (va quindi da 1 ad un massimo di 5 anni), l’altro copre un arco di tre anni e ne indica gli obiettivi in relazione con le entrate previste.

La normale procedura prevede che il DUP sia presentato entro il 31 luglio e modificabile entro il 15 novembre. Il fatto che la formula utilizzata dalla norma parla di presentazione (non approvazione) lascia dubbi sull’effettiva procedura da seguire, cioè se sia sufficiente l’invio degli elaborati ai soli capigruppo (senza necessità di votazione) o se invece sia necessaria la convocazione dell’organo, permettere ai consiglieri la completa conoscenza dei programmi amministrativi che dovrà comunque essere accompagnata dal parere dei revisori. Sembra più probabile che, essendo il DUP un atto di programmazione politico-amministrativa dell’ente, debba necessariamente passare al vaglio del consiglio che provvederà ad approvarlo prima del bilancio di previsione essendone un presupposto essenziale. Le amministrazioni dovranno indicare la procedura da seguire nel proprio regolamento di contabilità. Ricordiamo che nel DUP rientrano praticamente tutti i servizi comunali, anche quelli affidati esternamente, oltre che le politiche tributarie, il piano degli investimenti, le alienazioni etc.

Per gli enti locali con popolazione fino a 5 mila abitanti si prevede l’adozione di un Dup semplificato che non prevede l’articolazione in due sezioni e presenta contenuti più leggeri. In particolare, non sarà obbligatorio definirne gli obiettivi strategici di mandato né quelli operativi, ma sarà sufficiente descriverne gli indirizzi generali, come non sarà obbligatorio indicare gli stanziamenti di spesa riferiti ai programmi di bilancio.

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