L’incubo del pareggio di bilancio incombe sui comuni

Di 1 Settembre, 2015 0 0
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Bilancio comunale 150 Nel 2012 l’allora Governo Monti, nel recepire i diktat dell’Europa, approvò la Legge Costituzionale 1/2012, seguita nel giro di qualche mese dalla Legge attuativa che ne disciplinava i contenuti (Legge 243/2012) che, se pur già in vigore dal 1° gennaio 2014 per i conti dello Stato (anche se a tutti gli effetti ancora non è rispettata e rinviata di anno in anno), è stata posticipata al 1° gennaio 2016 per le Regioni e gli enti locali.

Difficilmente questa Legge potrà essere modificata con una norma dell’ultimo minuto poiché è una Legge “rinforzata” ossia votata con sia dalla Camera che dal Senato a maggioranza assoluta dei componenti e che quindi per poter essere cambiata richiede lo stesso iter, che oggi è tutt’altro che scontato.

Ma cosa prevede la Legge attuativa? Obbliga a perseguire l’equilibrio dei conti sia tra le entrate e spese finali (al netto delle partite finanziarie quali rimborsi o concessioni di crediti, vendita o acquisto partecipazioni etc), sia tra le entrate e spese correnti. Entrambi devono poi essere valutati sia in termini di competenza (accertamento per quanto riguarda le entrate e impegni per quanto riguarda le spese) sia in termini di cassa (gli incassi e i pagamenti), e analizzate sia durante la stesura del bilancio preventivo che consuntivo (definitivo).

Il problema è proprio trovare il pareggio di “cassa” visto che ad oggi oltre la metà dei comuni non lo rispetta (con molte probabilità anche il nostro comune è nella metà “cattiva”). Inoltre ad aggravare la situazione c’è che la stessa Legge 243 prevede “che agli enti territoriali possano essere imposti ulteriori obblighi oltre a quello del pareggio di bilancio”. In poche parole è molto probabile che resterà comunque in vigore il “patto di stabilità” quello che tra le altre cose obbliga le amministrazioni a registrare un avanzo di amministrazione cioè impone ai Comuni di spendere meno di quanto incassano, generando così una piccola plusvalenza.

Infine con la stessa Legge si mette a freno l’indebitamento dell’ente che sarà possibile solo garantendo il rispetto del “pareggio di cassa” (non di competenza ossia sulle potenzialità di incassare del comune ma su ciò che effettivamente incassa).

Vedremo quindi se la Legge verrà mantenuta integra e quali conseguenze si avranno con il bilancio preventivo del prossimo anno.

Non ci reste che attendere.

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