Aliquote invariate (sempre al massimo) e rifiuti più cari

Di 17 Agosto, 2015 0 0
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Tasse rifiuti 150 Nella giornata di ieri sono state riconfermate tutte le aliquote (IRPEF, IMU e TASI).

L’unico “sconto” è stato applicato alla componente TASI in relazione alle “unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato ed iscritti all’AIRE, già pensionati nei rispettivi paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato (D.L. 28/03/2014 n. 47 art. 9 bis)”. Questi ultimi si vedono applicata una aliquota dello 0,33 per mille. Vi avevamo parlato in un precedente articolo anche delle modifiche all’IMU per i residenti all’estero.

Quindi a questo punto è chiaro che tutta l’operazione di rinegoziazione dei mutui non è stata fatta per abbassare le imposte locali ma per dare altro margine di “manovra” per l’amministrazione.

Ora quello che salta subito all’attenzione è la componente TARI 2015, quella dei rifiuti. Nonostante in un precedente articolo vi avevamo prospettato un possibile risparmio sulle tariffe applicate (ottenuto confrontando le fatture della stessa Segen), è con rammarico che vi diciamo che si è avverato l’esatto contrario.

Se in effetti sommiamo le fatture emesse nel corso del 2013 (431.548,79 €) e quelle emesse nel corso del 2014 (412.288,47 €) otteniamo un risparmio del 4,46%, valori fortunatamente lontani dal record raggiunto nel 2012 (475.008,39).

Nonostante ciò nella previsione 2015 si è deciso di applicare un rincaro delle tariffe del 6,74%. Quindi chi pagava 100€ quest’anno, nonostante il costo più basso del servizio, pagherà 106,75€, chi ne pagava 200€ ne pagherà 213,48€.

È una situazione paradossale perché comunque si sommano le fatture, queste risultano sempre più basse delle precedenti. Se ad esempio prendiamo l’ultima fattura emessa (maggio 2015) e le sommiamo a quelle di 11 mesi prima (quindi da giugno 2014 a maggio 2015) otteniamo un totale di 404.416,84 €, mentre per i stessi mesi ma riferiti all’anno precedente (quindi da giugno 2013 a maggio 2014) otteniamo un totale di 427.617,34 €, quindi anche in questo caso otteniamo un risparmio che sale al 5,43% (a queste cifre va aggiunto il 5% di tassa provinciale che comunque non incide sulle percentuali).

Quindi come successo l’anno scorso, anche quest’anno non siamo in grado di fornirvi una spiegazione dell’incredibile differenza tra il costo del servizio e le tariffe applicate, facendo presente che è possibile incrementare la tariffa solo a compensazione di eventuali detrazioni o esenzioni che in questo caso non ci sono.

Sarà forse un altro modo per fare cassa?

Nel grafico seguente vi mostriamo queste differenze.

Fatture Segen

Differenze Segen

Ultima nota. Sapete tutti che da pochi giorni la Segen ha cambiato il proprio programma di ritiro che, nonostante sia stato garantito come esente da rincari, probabilmente produrrà un ulteriore aumento dei costi. Lo verificheremo con le prossime fatture ma è chiaro che per ogni ulteriore aumento dei costi, anche dato dal nuovo programma di ritiro che passa da 3 giorni (lunedì, mercoledì e venerdì) a 6 giorni (dal lunedì al sabato), la Segen non “ne risponde direttamente” visto che il costo viene girato direttamente ai cittadini.

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