Una rinegoziazione bis che riesce a peggiorare la prima ….

Di 5 Giugno, 2015 0 0
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Debiti 150a Come vi avevamo preannunciato nel precedente articolo “la rinegoziazione dei mutui bis”, il comune ha proceduto a rinegoziare nuovamente i mutui già rinegoziati (scusate il gioco di parole) con la delibera del 22 novembre 2014 da noi descritta e commentata nell’articolo “la rinegoziazione dei mutui“.

In questa seconda versione, l’amministrazione ha deciso di posticipare la scadenza al 31 dicembre 2044 dei restanti mutui con scadenza “originale” fissata al 31 dicembre 2034 e ha colto l’occasione per allungare gli altri di ulteriori 6 mesi (quindi anche quelli con scadenza 30 giugno 2044) allineandoli tutti alla medesimo termine, 31 dicembre 2044.

Una piccola nota. Nel prospetto consegnato alla cassa depositi e prestiti, oltre ad indicare l’ammontare incredibile dei mutui, pari a 2.747.874,08 € tutti da restituire (dai nostri calcoli risulta di poco più basso ma sono viziati da una voce che prima non era presente e da piccole differenze che abbiamo deciso di eliminare allineandoci a quanto indicato sulla delibera), si notano alcune anomalie. Oltre alla presenza di almeno 2 mutui con cifre, se pur di poco, leggermente diverse, appaiono nella delibera del consiglio n.19 del 30 maggio 2015  due mutui non presenti sul sito del ministero ossia:

  • il mutuo identificato con il numero 4387303/00 di importo piccolo (19.444,24 €¹ così come ricostruito) che in base al tasso di interesse applicato (5,5%) potremmo facilmente presumere che sia stato incassato il 01 gennaio 2003;
  • il mutuo identificato con il numero 4257434/00 che è probabilmente del 2000 o giù di li, dove nella delibera viene indicato con un residuo di 259.469,27, il che ci fa presumere che sia molto corposo (probabilmente sopra i 600.000€), contratto al tasso del 6%.

Abbiamo tuttavia deciso di non tener conto del secondo mutuo (4257434/00) per poter paragonare le due rinegoziazioni senza inserire un mutuo che durante la prima rinegoziazione era stato omesso. Tenete comunque presente che inserendo questo mutuo, le cifre andranno a peggiorare.

Comunque cercheremo di spiegare, anche in questo caso con l’ausilio dei grafici, cosa è successo pochi giorni fa, ossia il 3 giugno 2016 giorno di convocazione del consiglio comunale.

In quella seduta, come prassi ormai consolidata, l’amministrazione ha presentato al consiglio un piano di rinegoziazione vincolante, cioè già stabilito dal rag. Marchionne, senza possibilità di modifiche.

Cercheremo quindi di facilitare l’assimilazione di tale rinegoziazione, di per se non elementare, con l’aiuto di grafici

Rinegoziazione grafico 2a 600

Rinegoziazione grafico 2b 600

La precedente rinegoziazione (sopra rappresentata con la linea blu) aveva permesso all’amministrazione di “stabilizzare” le rate a 183.000€ fino al 2034. Questa stabilizzazione porterà un risparmio di 64.600 € ma per soli 8 anni (fino al 2021) per poi ridursi a 38.300 € nel 2022 e neutralizzarsi nel 2023 dove assisteremo ad un incremento del rimborso pari a 2.500€). Dal 2024 fino al 2031 l’importo delle rate rispetto al piano originale sale di 8.500 (il piano originale prevedeva rate di 174.400€ mentre con la rinegoziazione queste salgono a 183.000 €). Dal 2032 ci torna tutto indietro visto che, mentre nel piano originale le rate si sarebbero drasticamente ridotte a solo 38.000 €, con il nuovo piano di rinegoziazione le rate resteranno 182.000 l’anno, fatto che comporterà un maggior esborso in soli 3 anni di 420.600 € (2032 maggior rimborsi pari a 145.000 €, 2033 maggior rimborsi pari a 156.700€ e 2034 maggior rimborsi pari a 183.000€). Negli anni conclusivi, dal 2035 al 2043, bisognerà pagare rimborsi per 74.4000€ che non erano previsti dal piano di ammortamento originale. I conti si chiuderanno l’ultimo semestre del 2044 dove dovremmo pagare un’ultima rata di 37.200€. A conti fatti l’importo totale da sborsare passerà dai 3.837.000 € (capitale + interessi) da restituire entro 20 anni, a ben 4.547.500 € (capitale + interessi) da restituire però in 30 anni (+710.000€) e per fortuna che le rinegoziazione nella stragrande maggioranza dei casi prevede una riduzione del tasso di interesse altrimenti parleremo di cifre molto più alte.

Rimborso totale

Con la deludente seconda rinegoziazione, il totale da rimborsare raggiunge la ragguardevole cifra di 4.964.000€ (abbiamo considerato il costo complessivo quindi gli interessi e il capitale già versati e quelli da versare) con una rata costante di 160.000 € da qui al 31 dicembre 2044. Un vero vincolo di bilancio trentennale. Il tutto ufficialmente per “una migliore gestione dell’indebitamento dell’Ente e benefici economico-finanziari della stessa”. Staremo a vedere quali sono le reali intenzioni.

Chiaro che se dovessero attivare un solo altro mutuo sarebbe l’ulteriore conferma che il loro unico scopo è quello di lasciare un Comune ultra indebitato, per il ritorno di qualcuno, a spese dell’intera cittadinanza. Sarebbe una vera indecenza. Quindi ci auguriamo che questo ennesimo sacrificio sia utilizzato per equilibrare il bilancio e perché no avere una riduzione di qualche imposta, ad esempio riportando l’aliquota ordinaria IMU al 7,6‰, anche perché è stata proprio questa amministrazione ad incrementare l’aliquota.

Vi lasciamo con i grafici che concludono questo articolo.

Rinegoziazione grafico 2d 600

Il grafico sopra evidenzia il rapporto tra il prestito originale e gli interessi alla fine del 2044. Come si vede la media è di poco superiore al 101% (ogni 100.000€ di prestito si restituiremo 101.340 € di interessi) con punte fino al 128% e differenze rispetto al piano originale anche vicino al 50%. E pensare che in origine questo rapporto era al 65% (ogni 100.000€ di prestito si restituiranno 65.230 € di interessi). Indice della non convenienza finanziaria di questo tipo di rinegoziazione. La barra blu indica lo stesso rapporto prima delle due rinegoziazioni.

Rinegoziazione grafico 2f 600

In questo quartultimo grafico si nota che anche con la seconda rinegoziazione non c’è stato alcun risparmio soprattutto perché i piccoli ritocchi sul tasso di interesse sono stati vanificati da un ulteriore aumento delle rate (i prestiti che si sarebbero estinti a giugno del 2034 sono stati posticipati al dicembre 2044, quelli che si estinguevano nel 2044 sono stati posticipati di 6 mesi).

Rinegoziazione grafico 2e 600 Rinegoziazione grafico 2e 600

Rinegoziazione grafico 2g 600

I questi terzultimi grafici (sopra), mostriamo le differenze di ogni singolo mutuo rispetto alla versione originale. Si conferma anche qui che ogni mutuo ha subito un incremento del costo, una media di incrementi che passa dai 33.800€ della 1a rinegoziazione ai quasi 70.000 € della 2a rinegoziazione, con punte di oltre 230.000 €.

E chiudiamo in bellezza.

Rinegoziazione grafico 2h 600

Questo penultimo grafico fa vedere le differenze tra la 1a rinegoziazione (già funzionante) e la 2a rinegoziazione. In poche parole, mentre con la prima almeno per i primi 8 anni si assiste ad una riduzione delle rate di 65.000€ (che ripagheremo più in avanti con gli “interessi”), con questa 2a rinegoziazione si ottiene un ulteriore risparmio di 22.775 € l’anno (fino al 2034) ma in controtendenza avremmo un maggiore esborso finale di ben 416.525 € che annullerà del tutto i risparmi ottenuti fino al 2034.

Quando si dice “pensare al futuro dei nostri figli”.

La politica è lavorare per il futuro dei nostri figli, ma è difficile fare vera politica, quando si guarda solo al presente e si nega il futuro, un futuro che già di per se è negativo e che adesso lo è ancora di più. Soprattutto è comico perché loro hanno creato la maggior parte di questo debito, lo hanno incrementato “giocando” con le rate e lasceranno ai nostri figli un debito che si estinguerà addirittura nel 2044, anno in cui dovremmo ancora rimborsare 160.000€ annui proprio come oggi.

Rinegoziazione grafico 2i 600

Da notare che con il solo adeguamento del tasso di interesse avremmo risparmiato annualmente 13.175 € per un risparmio totale di 180.000 €, ma evidentemente non bastano per poter “muovere” il bilancio e probabilmente avere maggior margine di indebitamento, che è per noi la vera forza trainante di tutta questa operazione.

Un operazione che comporterà un maggior esborso finale di 1.127.000 €, il tutto per avere un risparmio annuale di 86.600€ per i primi 8 anni, di 14.000 € fino al 2031 e poi un maggior esborso di 160.000 € da versare per ben 13 anni, il tutto vanificato qualora si attivassero altri mutui.

Dimenticavamo, bisogna aggiungere al totale dei mutui i 130.000€ contratti nel 2014 (chi sa se sono gli unici), che portano il debito totale del comune ad una cifra mostre di 2.877.874,08 € tutti ancora da restituire e gran parte contratti proprio negli ultimi 5 anni.

Che dire un gran bel lavoro !!!!

¹ Valore corretto il 10 giugno 2015. Precedentemente avevamo indicato un importo di 32.301,95 € che invece rappresenta il totale da rimborsare, cioè prestito originario (19.444,24 €) + interessi maturati (12.857,71 €). Ci scusiamo per il piccolo errore che comunque non ne modifica i concetti esposti ne le cifre successive.

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