Trasparenza, informazione ed ascolto nella pubblica amministrazione

Di 26 Giugno, 2015 0 0
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Trasparenza-150 Con la Legge n. 241 del 7 agosto 1990 era stato istituito il “diritto agli atti amministrativi” ossia il “diritto degli interessati di prendere visione ed estrarre copia dei documenti amministrativi da parte di tutti coloro che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione tutelata e collegata al documento per il quale viene richiesto l’accesso”. Conseguentemente l’istanza dell’interessato deve essere opportunamente motivata.

Dopo l’introduzione del D. Lgs 33/2013 il legislatore ha imposto ad ogni ente pubblico la pubblicazione di ben 271 atti di interesse collettivo. Ad oggi i comuni che hanno preso a cuore quest’obbligo sono pochi e il nostro, come vi abbiamo riferito in un precedente post, si posiziona molto indietro.

Inoltre con questo decreto si istituisce “l’accesso civico“, ossia il “diritto di chiunque di avere informazioni sull’attività delle pubbliche amministrazioni e sulla loro organizzazione, allo scopo di contrastare la corruzione ed attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche”. Conseguentemente l’istanza del privato non ha bisogno di una motivazione e, stante la sua funzione sociale, è gratuita.

Il Comune ha quindi l’obbligo di pubblicare nel proprio sito istituzionale le proprie attività, obbligo che ricade sul responsabile della Trasparenza che di regola coincide con il Segretario Comunale.

La richiesta da parte di un cittadino di una particolare documento, obbliga l’amministrazione a pubblicare tale documento entro 30 giorni anche sul sito istituzionale, non solo sull’albo pretorio e diventa quindi accessibile a chiunque che può prelevarlo e stamparlo. Contestualmente deve comunicare all’interessato il collegamento ipertestuale da dove è possibile prelevare il documento richiesto.

Ma gli italiani sono sufficientemente informati?. L’osservatorio Socialis ha realizzato un’indagine sul tema della “Trasparenza e anticorruzione” nella pubblica amministrazione che ha mostrato risultati deludenti. Infatti secondo l’indagine della Socialis l’accesso civico è letteralmente sconosciuto all’85% degli intervistati e solo il 15% ne ha solo sentito parlare.

Accesso civico 1

Abbiamo più volte sottolineato che il livello di trasparenza “reale” delle Pubbliche Amministrazioni è molto basso. Ma quali sono le informazioni che i cittadini vorrebbero siano pubblicate? Gli intervistati hanno risposto di voler sapere come vengono spese le risorse pubbliche, seguito da una miglior trasparenza sui bilanci delle amministrazioni, e mostrando meno interesse per la situazione patrimoniale dei politici e quella degli amministratori pubblici, gli stipendi e i compensi.

Accesso civico 2

Il campione di italiani intervistato ha dichiarato inoltre che un’azione di trasparenza della Pubblica Amministrazione funzionerebbe in primo luogo come freno a comportamenti illegittimi e alle raccomandazioni. Avrebbe anche effetti sul controllo della gestione delle risorse pubbliche, sul miglioramento della qualità dei servizi, sull’aumento dell’efficienza delle amministrazioni pubbliche e sulla rapidità dei processi di appalto e concorsi.

Inoltre il 72% degli italiani ha pareri negativi sulla percezione della trasparenza delle PA e di questi bel il 44% del campione non percepisce alcun cambiamento nel livello di trasparenza della PA dopo la pubblicazione della Legge, il 28% rileva un peggioramento e solo il 23% ne promuove l’impegno.

Accesso civico 3

Noi non abbiamo percepito alcun cambiamento sostanziale in tema di trasparenza sull’attività dell’amministrazione comunale e con i nostri articoli cerchiamo di rispondere proprio ai quesiti più importanti:

  • come vengono spese le risorse pubbliche,
  • maggior trasparenza sui bilanci della pubblica amministrazione;
  • miglioramento della qualità dei servizi;
  • efficienza delle amministrazioni pubbliche.

Non mancheremo comunque di chiarire altri aspetti che l’indagine ha sollevato.

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