2.986.724,68 € …

Di 10 Giugno, 2015 0 0
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Banconote 150 questa cifra rappresenta il debito residuo in mutui a carico del Comune, calcolati alla data del 1° luglio 2014. Questa data è importante perché rappresenta il primo giorno della prima rinegoziazione, che ha ridotto l’importo delle rate (non il debito residuo chiaramente) ma le ha allungate con punte fino a 25/26 anni oltre la scadenza originale.

Abbiamo quindi confrontato i dati presenti sul sito del Ministero con quelli indicati sulle delibere di rinegoziazione, in particolare la seconda dove, come dicevamo nel precedente post, sono comparsi due mutui, uno già ricostruito di importo 19.444,24 € contratto nel 2002 al tasso del 5,5%, un altro con un residuo pari a 259.469,27 € e tasso al 6%.

Siamo riusciti a ricostruire, con una certa precisione, anche questo debito e abbiamo scoperto che era stato richiesto probabilmente nel 1998, anno del primo mandato dell’amministrazione Margani, ed incassato l’anno successivo e che ammontava a 770.291,42 €.

Purtroppo non avendone conoscenza, alcune cifre indicate nei precedenti post risultano leggermente errate (purtroppo in difetto), senza tuttavia variarne i concetti esposti.

Si scopre quindi che la percentuale attribuibile alle ultime due amministrazioni, che, come sapete, hanno lo stesso “padre”, corrisponde precisamente al 71,78%, che in soldi equivalgono a 2.143.935,97 €, mutui fatti dal 2010 al 2014, quindi in solo 5 anni. Abbiamo inserito l’unico mutuo di cui siamo a conoscenza relativo al 2014, di 130.000€ relativo ai lavori di “riqualificazione urbana aree comunali nella frazione Ridotti: completamento 1° Stralcio”, anche se non ne conosciamo gli estremi, ma che non ne completerà l’intervento, altrimenti non lo si sarebbe identificato come “1° stralcio” ossia operazione che “separa un elemento da un insieme di cui fa parte integrante”, con possibili futuri risvolti negativi.

Come sempre alleghiamo un grafico chiarificatore.

Residuo Mutui 600

Il 1° gennaio 2008 il comune aveva un residuo debiti di 1.435.971,14 € che scenderanno progressivamente fino al 30 giugno 2011 toccando la cifra di 1.143.915,96 €. Questa piccola discesa è dovuta al fatto che ogni sei mesi il comune versa una rata di rimborso. Questa si divide in interessi e quota capitale. Ogni rata pagata fa quindi scendere il residuo del debito pari all’importo della quota capitale di quella rata. Essendo un sistema alla francese all’inizio gli interessi costituiscono la gran maggioranza della rata pagata e al termine succede esattamente il contrario. A lungo andare la discesa si farà quindi sempre più ripida. Dopo le rinegoziazione, la discesa del debito risulterà molto più attenuata, una discesa che in origine si sarebbe conclusa nel 2034 ed ora si allungherà fino al 2045.

A gennaio del 2012 entrano nelle casse del comune la bellezza di 1.615.001,77 € in nuovi mutui che portano il totale dei mutui da restituire a 2.758.917,73 €. Cifra che sarà leggermente più bassa al 31 dicembre 2012, ribasso dovuto come sempre alle rate pagate. Si tratta di 5 mutui contratti tra il 2010 e il 2011 e quindi da attribuire all’amministrazione Siciliani.

A luglio del 2013 (amministrazione Tordone) il residuo dei mutui invece di scendere torna a crescere, e un anno dopo a luglio del 2014 sale di 373.509,95 € (compreso i 130.000 € annunciati dall’amministrazione anche se non ne conosciamo gli estremi) portando il totale appunto a 2.986.724,68 €. Abbiamo voluto continuare i calcoli e vedere al 31 dicembre 2014 il residuo dei mutui che ricordiamo scende grazie alla rata saldata. Bene abbiamo calcolato che senza la rinegoziazione questo debito sarebbe sceso a 2.896.363,61 € (-90.361.07 € ricavati da una rata di 123.374,50 €)  e invece con la prima rinegoziazione si è limitato a scendere a 2.916.189,73 € (-70.534.95 € ricavati da una rata semestrale di 91.453,23 €), ciò a dimostrazione che il debito si azzera con molte più rate (situazione peggiorata dopo la seconda rinegoziazione).

Bavaglio-150Una nota in chiusura. “Voci di corridoio” dicono che l’amministrazione stia valutando l’ipotesi di procedere ad una denuncia per diffamazione relativa agli articoli sulla rinegoziazione dei mutui. Onestamente non crediamo sia possibile ma non escludiamo neanche il fatto che qualcosa di vero possa esserci.

Che dire, il blog è aperto a tutti (solo sul sito bisogna registrarsi, su facebook basta rispondere ai post) quindi ci domandiamo qualora le cifre fossero errate (anche se non lo sono visto che abbiamo sviluppato i dati da loro forniti) perché non intervenire ed esprimere le proprie posizioni, o fare precisazioni, o rispondere ad almeno qualche domanda o chiedere eventuali revisioni degli articoli.

Evidentemente se contestano le cifre non hanno ben compreso cosa hanno approvato e avrebbero dovuto chiedere lumi a colui che ha presentato il piano di rinegoziazione, forse accettato “in fiducia”, che avrebbe dovuto mostrarne sia i vantaggi che gli svantaggi.

Non bisogna aver paura di dire la verità.

Noi vi abbiamo dimostrato di non averne indipendentemente dalle “seccature” e dagli “imbarazzi” che creiamo agli amministratori del nostro principale bene pubblico, che vogliamo sottolinearlo è un bene di tutti e non un’eredità privata che si tramanda da padre in figlio.

La normalità vorrebbe che siano loro a spiegare alla cittadinanza cosa approvano senza nascondersi e soprattutto senza minacciare (presunte) denunce per diffamazione anche quando queste non hanno fondamento.

Vi lasciamo con un file in pdf con i calcoli eseguiti se, tante volte, qualcuno crede che i dati siano finti o manipolati, così da evitare in futuro una improbabile denuncia. 😉

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