Un vincolo ventennale

Di 26 Maggio, 2015 0 0
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omino-stop 150 Le brutte notizie non vengono mai sole. Dopo essere stati veggenti con l’ennesimo incarico dato esternamente, dobbiamo rammaricarci di un’altra determina, la n. 17T del 24 marzo 2015 pubblicata con appena 2 mesi di ritardo.

Sapete che il comune il 7 gennaio aveva pubblicato sull’albo pretorio un avviso di gara relativo all’affidamento del “Servizio Energia Plus” e per la gestione degli impianti di illuminazione pubblica, una forma di esternalizzazione ossia l’affidamento di un servizio ad imprese esterne.

Ci permettiamo di ricordarvi quali erano gli svantaggi di una simile concessione:

  • il canone che verserà il comune all’impresa, se pur indicato come fisso, in realtà verrà revisionato ogni 3 mesi e/o 1 anno e, visto il trend degli ultimi 10 anni, sarà sicuramente un canone crescente;
  • nessun risparmio per il Comune per tutta l’intera durata dell’affidamento pari a 20 anni (con costi che in realtà saranno sempre maggiori);
  • la manutenzione “straordinaria” resta comunque a carico dell’amministrazione;
  • il costo di nuove linee resta a carico dell’amministrazione;
  • i primi reali risparmi dell’amministrazione ci saranno solo a partire dal 2035;
  • l’amministrazione, tra 20 anni, potrebbe non essere in grado di gestire un sistema di cui non ne ha curato lo sviluppo e forse dovrà comunque rivolgersi ad altre imprese creando altre voci di spesa (pubblica illuminazione).

Inoltre vi diciamo che:

  • gli impianti “moderni”, realizzati durante le precedenti amministrazioni non erano e non sono a norma in quanto non rispondono alla normativa UNI 10819 pubblicata nel marzo 1999 successivamente recepita la norma tramite la Legge Regionale n.12 del 3 marzo 2005. Quindi a tutti gli effetti sono stati uno spreco di soldi sia perché sovradimensionati, sia perché estremamente dispersivi. Vi ricordiamo che i globi sono i sistemi più inefficienti in assoluto che disperdono anche il 60% di luce nelle direzioni sbagliate.
  • questa esternalizzazione e la conferma dell’incapacità nel gestire questi servizi internamente che una reale necessità di finanziamento esterno. Ad esempio si potevano usare gli introiti derivanti dai pannelli fotovoltaici o dalla centrale idroelettrica per mettere a norma e ottimizzare anno per anno tratte di linee, fino ad ottimizzare tutto l’impianto di illuminazione (ma evidentemente quei soldi servono per qualcos’altro) oppure la semplice installazione di controsoffitti in grado di ridurre la volumetria degli edifici da riscaldare oppure limitare i sprechi per gli impianti sovradimensionati e/o ottimizzarne l’efficienza, vedi punto precedente;
  • pochi comuni ricorrono a questo tipo di esternalizzazione, perché probabilmente non è sempre conveniente.

Ma perché chiediamo all’amministrazione di fermarsi. Perché questa decisione è una decisione che sarà vincolante per 20 anni e una volta concessa nessuno potrà fare un passo indietro. Alla luce di ciò, una decisione così importante dovrebbe avere il consenso di gran parte se non tutta la popolazione e non solo di poche persone.

Le  esternalizzazioni già in atto, non hanno avuto un buon successo. Il CAM anche se è un’azienda pubblica ne è un fulgido esempio. Eppure tra gli obiettivi che il CAM si prefissa c’è e c’era:

  • efficienza – garantire il corretto uso delle risorse idriche e ottimizzare le risorse interne;
  • efficacia – garantire la qualità del servizio in accordo alla domanda e al fine di salvaguardare l’ambiente in riferimento alla qualità di acqua erogata e scaricata;
  • economicità – assicurare il massimo contenimento dei costi in base agli obiettivi.

e diciamo che per efficacia ed economicità, visti i disservizi e l’enorme debito creato (quasi 70 milioni di €), non è stato un bel esempio da seguire.

Inoltre non dobbiamo credere a promesse di risparmio, anche se qui di risparmio non c’è traccia se non tra 20 anni. Ad esempio qualcuno ci disse che con la differenziata avremmo avuto un risparmio che ancora nessun riesce a vedere. Prima della raccolta differenziata pagavamo 210.000€. Negli ultimi anni, al netto del 30% di imposta dirottata verso i cittadini, il servizio costa 350.000 € e oggi paghiamo ancora un importo superiore del 67% rispetto a quella pre-differenziata. Vedremo quella relativa al 2014 se scenderà o resterà la stessa.

Ma torniamo a quella determina del responsabile dell’ufficio tecnico, determina che prevede l’istituzione di una commissione con il preciso compito di esaminare la documentazione amministrativa presentata in fase di gara. Ma siamo sicuri che sia effettivamente una commissione imparziale.

La commissione, che ha il compito di dover analizzare le offerte, è (o forse sarebbe meglio dire era visto che la determina è vecchia di 2 mesi) composta da 3 persone:

  • Presidente – Ing. Pietro MAZZONE, Responsabile del Servizio Tecnico, Settore LL.PP. del Comune di Balsorano (Aq);
  • Membro esperto – Arch. PALLESCHI Sergio – Tecnico Comunale, esperto procedimenti amministrativi;
  • Membro esperto – Geom. CIALONE Mario – esperto nel settore energetico.

Perché imparziale? Perché l’Arch. Palleschi, assunto in qualità di “esperto procedimenti amministrativi” che è una qualità che si riscontra generalmente nel curricula degli avvocati o dei contabili non certamente negli architetti che dovrebbero rilasciare un parere tecnico e non amministrativo, è il responsabile del servizio tecnico del comune di Campoli Appennino dove l’Ing. Mazzone ne è il Sindaco.

Quel che fa rabbia è che per la composizione di tale commissione sono state prese in considerazione anche professionalità interne al Comune di Balsorano ma che, nonostante ci sia un Architetto in organico (probabilmente ancora malvisto), non vengono trovate e quindi si deciderà di ricorrere a professionalità esterne ed incredibilmente una di queste è impiegato proprio al comune di Campoli Appennino, comune gestito dallo stesso Ing. Mazzone visto che ne ricopre la carica di sindaco. Quando si dicono le coincidenze del caso.

L’espletamento della gara era previsto per il giorno successivo (25 marzo 2015).

Ad oggi non sappiamo se le offerte rispettano le richieste e soprattutto se c’è un vincitore.

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