Come volevasi dimostrare ….

Di 28 Maggio, 2015 0 0
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Soldi

La normativa: l’incentivo di progettazione

Potete anche saltare questa parte dove vi spieghiamo che una normativa sulla progettazione interna esiste da 10 anni anche se ci sembra disattesa da chi persegue altri interessi.

Nel 2006 lo Stato con il decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, all’articolo 92 comma 5 stabilisce che “una somma non superiore al due per cento dell’importo posto a base di gara di un’opera o di un lavoro, comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’amministrazione, a valere direttamente sugli stanziamenti di cui all’articolo 93, comma 7, è ripartita, per ogni singola opera o lavoro, con le modalità e i criteri previsti in sede di contrattazione decentrata e assunti in un regolamento adottato dall’amministrazione, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori.

La percentuale effettiva, nel limite massimo del due per cento, è stabilita dal regolamento in rapporto all’entità e alla complessità dell’opera da realizzare (più il lavoro cresce di importo, più questo 2% scende). La ripartizione tiene conto delle responsabilità professionali connesse alle specifiche prestazioni da svolgere. Le quote parti della predetta somma corrispondenti a prestazioni che non sono svolte dai predetti dipendenti, in quanto affidate a personale esterno all’organico dell’amministrazione medesima, costituiscono economie (cioè quei lavori che la stazione appaltante, il comune, decide di fare per proprio conto, come ad esempio la progettazione interna)”.

Al comma 6 invece si dichiara che “il trenta per cento della tariffa professionale relativa alla redazione di un atto di pianificazione comunque denominato è ripartito, con le modalità e i criteri previsti nel regolamento tra i dipendenti dell’amministrazione aggiudicatrice che lo abbiano redatto.”

Quindi per una questione di costi viene incentivata (a scapito dei professionisti esterni) la progettazione interna, che seppur non priva di costi, risulta molto conveniente in termini economici perché ha un costo contenuto, che per i lavori fino ad una certa entità può essere al massimo del 2% dell’importo a base d’asta. Poi ogni amministrazione tramite regolamento interno (che non è presente sul sito e probabilmente non esiste) stabilisce la quota relativa alla fase di progettazione (che include la spese relative al responsabile unico del procedimento, studio di fattibilità, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva) e quella relativa alla fase di esecuzione (direzione dei lavori, coordinamento sicurezza, collaudo, gara e stipula del contratto) rispettando sempre il vincolo del 2%.

Quindi come è facile capire, la progettazione interna comprende tutte le spese tecniche necessarie a portare a compimento l’opera, dove il corrispettivo, qui chiamato “incentivo” è pari al 2% (come limite massimo) dell’importo dei lavori a base d’asta .

Questo articolo verrà abrogato dall'art. 13 della Legge n. 114 del 11 agosto 2014 e sostituito con l’art. 13 bis dove si dichiara “La norma, nell'aggiungere alcuni commi all'articolo 93 del codice degli appalti, prevede a valere sugli stanziamenti alle opere pubbliche, l’accantonamento, da parte delle amministrazioni pubbliche, di somme da destinare ad un fondo per la progettazione e l’innovazione in misura non superiore al 2 per cento degli importi posti a base di gara di un’opera o di un lavoro. L’80 per cento delle risorse finanziarie del fondo sono ripartite tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori; gli importi sono comprensivi anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico dell’amministrazione. Si prevede che con regolamento siano stabiliti i criteri e le modalità per la riduzione delle risorse in questione … Il restante 20 per cento delle risorse finanziarie del fondo per la progettazione e l’innovazione è destinato alla realizzazione e implementazione delle banche dati per il controllo e il miglioramento della capacità di spesa per centri di costo nonché all’ammodernamento e all’accrescimento dell’efficienza dell’ente e dei servizi ai cittadini” ma i fatti così come descritti avvengono prima di questa modifica.

I fatti

Ieri è stato pubblicato sul sito la determina del responsabile dell’ufficio tecnico, Ing. Mazzone, n. 12T del 10 marzo 2015 con appena “2 mesi e mezzo di ritardo“.

In questa determina c’è la conferma di tutto quello che abbiamo qui denunciato relativo allo strano gioco attuato dall’amministrazione con il favore dell’Ing. Mazzone.

Ma ricostruiamo di nuovo la vicenda.

Il 24 luglio 2013 l’Ing. Mazzone presentava un nuovo progetto definitivo riguardante la “costruzione di un nuovo plesso scolastico in Balsorano Capoluogo località Abbatello per l’accorpamento con dismissione dei preesistenti edifici delle scuole media e materna”. Nel dettaglio si scopriva che i lavori a base d’asta erano quantificati 981.499,75 € (media e materna), che le spese generali e tecniche ammontavano a € 39.600,00, che i rilievi e le indagini ammontavano a € 39.200,00, che venivano sommati ad una voce “compenso incentivi” pari a 19.629,99 €. Il compenso incentivi dovrebbe essere il guadagno netto dell’Ing. Mazzone per il suo ruolo sia di RUP (responsabile unico del procedimento) sia di progettista, oltre a coprire altre spese. Avrete però notato che queste vengono comunque riportate “stranamente” nei 39.600,00 € sotto la voce “spese generali e tecniche”. Ma se il progetto è redatto dall’Ing. Mazzone le spese tecniche (di progettazione) devono ricadere nel compenso incentivi, cosa che invece qui non accade.

Contemporaneamente alla presentazione del progetto definitivo, si fa il primo riferimento ad una richiesta di finanziamento pari a 420.000€, poi concesso dalla regione, che sommati ai 775.427 a “disposizione” dell’amministrazione, dovevano coprire integralmente la spesa di realizzazione della scuola, che ricordiamo in questo caso si trattava di un unico lotto di importo complessivo pari a 1.195.427 €.

Ma torniamo al resoconto delle spese e alle “duecifre sospette:

  • le spese di progettazione, quantificate 39.600 €, sono di poco inferiori ai 40.000 € il che permette l’esternalizzazione della restante parte del progetto e che ci fa capire che, probabilmente, l’affidamento all’Ing. Tatangelo era da tempo già previsto;
  • una voce che riporta scritto “compenso incentivi” quantificati 19.629,99 €.

Se calcolate il 2% dell’importo dei lavori di 981.499,75 (che sommate alle 213.927,97 € di spese porta la cifra proprio a 1.195.427€) ottenete proprio i 19.629,99€. Praticamente questo corrisponde al compenso dell’Ing. Mazzone, quello che la legge permette al RUP ossia al Responsabile unico di procedimento. Ma dovete sapere che con questa stessa cifra, cioè nei 19.629,99€ si potevano pagare:

  • la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva (praticamente tutte le spese tecniche);
  • la direzione dei lavori;
  • il coordinamento sicurezza;
  • il collaudo;
  • oltre alle spese per il RUP,

ma solo qualora l’Ing. Mazzone avesse completato lui stesso l’iter, cosa che invece non avverrà visto l’affidamento esterno. Anche la progettazione di una parte dell’immobile da parte dell’ufficio tecnico comunale avrebbe dovuto generare “economie” di spesa, cosa che vedremo non accade.

Ma le “stranezze” non finiscono qui. La prassi prevede che le indagini geologiche, che hanno contribuito a incrementare di molto i lavori, vanno eseguite prima del progetto definitivo visto che quest’ultimo deve contenere anche le relazioni “specialistiche quali quella geologica, geotecnica, idrogeologica, idraulica, archeologica”, oltre a moltissime altri documenti. In fondo è logico visto che è tramite la relazione geologica che si stabilisce la quota “zero” dell’edificio, quota che incide direttamente sulle spese dell’edificio (come è poi accaduto). Quindi presumiamo che siano state fatte, visto che verrano comunque quantificate, già a luglio 2013.

Pochi mesi dopo, precisamente ad ottobre 2013, all’Ing. Mazzone vengono quasi raddoppiate le ore di lavoro visto che passerà dalle 18 alle 30 ore settimanali.

Il 13 dicembre 2013, dopo quindi quasi 5 mesi dalla presentazione del primo progetto definitivo, che includeva entrambe le scuole, con determina del Responsabile del Servizio V LL. PP. (Ing. Mazzone) n. 109, si approva un “nuovo” progetto definitivo dove con un colpo di “genio” il lavoro viene diviso in due lotti (con conseguente raddoppio delle spese fatto che, vi ricordiamo, non sarebbe accaduto se il progetto veniva completato da Mazzone visto che avrebbe comportato solo un aumento dell’incentivo). Ma questo progetto definitivo si scontra con quello altrettanto definitivo già approvato a luglio. Ma ecco l’ennesimo colpo di genio. In questa determina il progetto del 24 luglio viene “declassato” passando da progetto definitivo, firmato dallo stesso ingegnere, a progetto “generale” che non ha alcun significato visto che i livelli di progettazione sono preliminare, definitivo ed esecutivo.

Resta comunque il fatto che le indagini geologiche dovevano essere fatte prima della presentazione del progetto definitivo che corrisponde approssimativamente al 67% dei lavori di progettazione e considerando che di progetti definitivi l’Ing. Mazzone ne presenta due, potremmo presumere che le indagini geologiche siano state eseguite prima di luglio 2013 (primo progetto definitivo) e comunque entro dicembre 2013 (secondo progetto definitivo) altrimenti i progetti definitivi consegnati dall’Ing. Mazzone erano entrambi viziati.

Successivamente con la determina del Responsabile del Servizio V LL. PP. (Ing. Mazzone) n. 123 del 31 dicembre 2013, veniva affidata la progettazione esecutiva ad un professionista esterno in quanto il responsabile del servizio si dichiarava “oberato di lavoro”, nonostante due mesi prima gli era stato modificato il contratto di lavoro incrementandone le ore dalle 18 originarie alle 30 ore, incremento (67%) che a quanto pare non serviva per completare il progetto integrandone l’esecutivo.

Con nota del 21 febbraio 2014 il geologo evidenziava la necessità di rivedere il progetto definitivo (quota zero più in basso), ma nonostante ciò solo pochi giorni dopo (01 marzo 2014) veniva comunque presentato dal tecnico esterno Ing. Tatangelo. Qui si scopre che l’importo del solo primo lotto dell’opera era salito vertiginosamente a 863.651,49 € ai quali bisognava aggiunge 20.000€ di indagini geologiche, 39.000,00 € di spese tecniche e 19.900,00 € di rilievi, perizie e collaudi (l’importo complessivo passerà dai 1.195.427,72 € a 1.574.382,89 € registrando un incredibile aumento del 31,7% rispetto a quello presentato dall’Ing. Mazzone che a questo punto era profondamente sbagliato).

Come detto, questa strana successione di eventi porterà all’esistenza contemporanea di ben tre progetti definitivi redatti da due professionisti distinti, a cui il primo spetterà comunque il 2% dell’importo dei lavori (comunque sufficiente a pagare anche tutte le spese tecniche e ogni suo compenso) e al secondo spetterà il pagamento di tutte le spese tecniche (anche se la logica presume che se le spese tecniche erano state già quantificate e se il tecnico comunale aveva eseguito una parte della progettazione, questo avrebbe dovuto creare economie, cioè a quei 39.000€ si sarebbe dovuto sottrarre la quota relativa al lavoro svolto dall’Ing. Mazzone, cosa che invece non avverrà).

Ma da tutto questo intreccio cosa si ricava. Si ricava che la progettazione interna, tutto compreso (progettazione, esecuzione e RUP), sarebbe costata al comune 17.273,03 € iva inclusa (comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali) pari al 2% dell’importo dei lavori così come da modifica apportata dall’Ing. Tatangelo, mentre una progettazione esterna è costata 39.600€ + I.V.A. e C.N.P.A.I.A. ossia 49.896 € (progetto definitivo modificato, esecutivo, direzione lavori …) oltre ai 19.900 € + I.V.A. e C.N.P.A.I.A. ossia 25.074€ indicati come rilievi, perizie e collaudi che almeno per i collaudi sarebbero stati comunque inclusi nei 17.273,03 €. A conti fatti l’esternalizzazione è costata oltre 50.000€ per il solo 1° lotto, in più, rispetto ad una progettazione interna.

Con lo stesso principio si capisce che in assoluto tutte le progettazioni esternalizzate sono più care rispetto ad una progettazione interna che prevede un’unica voce che include tutte le spese tecniche e le spese del RUP (che è un compenso che va distribuito con i membri dell’ufficio tecnico).

Infine con la presentazione del 2° lotto, l’esternalizzazione ci costa altri 39.800 € + I.V.A. e C.N.P.A.I.A. ossia altri 50.000 € in più rispetto ad una progettazione interna ai quali aggiungere il 2% che spetta comunque al Responsabile Unico del Procedimento ossia l’Ing. Mazzone. E’ pensare che se il progetto fosse stato seguito in toto dall’ing. Mazzone ci sarebbe costato solo 25.500€ invece di oltre 100.000 € attribuiti all’Ing. Tatangelo che sommano i 25.500€ attribuiti comunque all’Ing. Mazzone in qualità di RUP, cifra che non sarebbe variata se avesse presentato anche l’esecutivo e gestito la direzione dei lavori, azzerando di fatto i 100.000€ attribuiti all’Ing. Tatangelo. Anche per il II° lotto prevediamo che non ci saranno economie e la progettazione definitiva svolta dall’Ing. Mazzone sarà pagata all’Ing. Tatangelo.

Ma evidentemente l’intenzione era quella di dare 100.000€ all’Ing. Tatangelo, che ringrazia e aspetta i prossimi.

Confronto spese tecniche scuola

L’ex presidente dell’Uruguay Mujica diceva “non si fa politica per denaro, essere al servizio degli altri, questo è il significato della politica“. Non qui … non adesso … speriamo in futuro.

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