L’esternalizzazione dei servizi … seconda parte …. il servizio “energia termica”

Di 29 Gennaio, 2015 0 0
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3D Character and Success

Continua dalla prima parte …. Entriamo meglio nel merito della questione e alla fine, solleveremo dei quesiti legittimi ai quali vorremmo avere un riscontro.

Il servizio Energia “Plus” è un cosiddetto “contratto di servizio energia”, ossia per legge è “un atto contrattuale che disciplina l’erogazione di beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici, nel rispetto delle vigenti leggi in materia di uso razionale dell’energia, di sicurezza e di salvaguardia dell’ambiente, provvedendo nel contempo al miglioramento dei processi sia di trasformazione che di utilizzo dell’energia”.

Servizio energia plus

Come si può vedere dal grafico, il “Servizio Energia” consiste nella fornitura di beni e servizi che, partendo da una situazione chiara, dovrà garantire il raggiungimento di determinati obbiettivi quali:

  • comfort termico diffuso;
  • uso razionale dell’energia;
  • risparmio energetico;
  • riduzione dell’inquinamento ambientale;
  • miglioramento del processo di trasformazione dell’energia;
  • miglioramento del processo di utilizzo dell’energia;

A questo Servizio Energia si possono sommare altri due obiettivi “plus” che sono:

  • l’impegno, da parte del Fornitore, a ridurre l’indice di energia primaria per la climatizzazione invernale di almeno il 10% rispetto a quanto indicato nella Certificazione Energetica;
  • l’installazione, ove tecnicamente possibile, di un sistema di termoregolazione.

La riduzione dell’indice di energia primaria è l’ultimo step che potrà essere ottenuto con interventi di riqualificazione sia degli impianti tecnologici che dell’involucro edilizio. A fronte dei maggiori investimenti sostenuti rispetto ad un contratto base, il Servizio Energia “Plus” viene equiparato ad un contratto di locazione finanziaria ai fini dell’accesso a meccanismi incentivanti e agevolazioni di qualsiasi natura, come ad esempio le detrazioni del 55%. Inoltre per il contratto plus è prevista l’aliquota IVA agevolata al 10%. Quindi un simile contratto prevede diverse agevolazioni finanziarie per l’impresa aggiudicatrice.

Riassumendo, il Comune in cambio di un corrispettivo fisso (in realtà variabile con rivalutazioni trimestrali), affida ad un’impresa esterna un servizio pubblico (in questo caso il servizio di riscaldamento di alcuni edifici) e questa si impegna a regolarizzarlo (monitorandone il funzionamento e ottimizzando gli sprechi), adeguandolo alle attuali normative (a carico dell’impresa) e impegnandosi a svolgere una manutenzione sia ordinaria (a carico dell’impresa) sia straordinaria (a carico del comune). L’impresa quindi dovrà provvedere a procurarsi il combustibile (scegliendo anche altre fonti energetiche come quella solare), dovrà fare una diagnosi energetica dell’edificio-impianto, metterlo eventualmente a norma, mantenere al contempo un confort termico senza sbalzi di temperatura, eventualmente riqualificare i locali etc.

Fino ad ora tutto ok, ma ci siamo posti qualche domanda. E’ possibile mantenere l’attuale confort e ottimizzare il servizio eliminando gli sprechi senza per forza dare in appalto tutto il servizio?

Gli impianti coinvolti

 Abbiamo quindi verificato quali sono gli edifici coinvolti:

Edificio Combustibile Potenza [KW] Volume Riscaldato [m3] Gradi Giorno Ore calore anno Ore giorno
Municipio Gasolio 250 2.345 1897 996 6,07
Scuola elementare Gasolio 130 4.790 1897 1328 8,10
Circolo pensionati Gasolio 232 2.234 1897 664 4,05
Scuola materna Gasolio 77 3.475 1897 1328 8,10
Palestra Gasolio 200 3.459 1897 664 4,05
Scuole medie Ridotti Gasolio 126 3.459 1897 1328 8,10

Come leggere la tabella. Nella colonna Gradi Giorno (GG) sono indicati il totale dei giorni dove la differenza tra il valore di riferimento (fissato a 20°) e la temperatura esterna (media giornaliera) è positiva, esempio 20° (temperatura di riferimento) – 16° (media di un giorno qualsiasi) = +4° quindi quel giorno è un “grado giorno”. Il valore di 1897 è un valore stabilito con un decreto legge e come abbiamo visto dipende dalla temperatura ambientale. La colonna successiva “Ore calore anno” indica le ore totale dove il riscaldamento è funzionante. L’ultima colonna, aggiunta da noi, indica il rapporto tra le “ore calore anno” e il numero dei giorni annuali durante i quali gli impianti sono attivi (per il nostro paese si va dal 1° novembre al 15 aprile, quindi 164 giorni). Come si può vedere le scuole hanno un funzionamento giornaliero medio di poco superiore alle 8 ore, il municipio di 6 ore, la palestra e il “circolo pensionati” di 4 ore (sappiamo che in  realtà le scuole e il municipio sono chiusi di domenica, quindi le ore giornaliere sono maggiori, ma così facendo possiamo paragonare i vari impianti su una base comune).

Ma qualcosa non torna

Primo punto … vi abbiamo spiegato poco prima il significato della parola Grado/Giorno (GG). In base a questo valore ci viene assegnata una “fascia climatica” che ci indica i limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell’impianto termico nonché la durata giornaliera di attivazione. Al nostro paese, che ha un GG di 1897, viene assegnata la fascia D che corrisponde ad un periodo che va dal 1° novembre al 15 aprile per una durata giornaliera di 12 ore.

Fascia Da [GG] A [GG] Ore giorn. Data Inizio Data Fine N. Comuni
A 0 600 6 1° Dicembre 15 Marzo 2
B 601 900 8 1° Dicembre 31 Marzo 157
C 901 1400 10 15 Novembre 31 Marzo 989
D 1401 2100 12 1° Novembre 15 Aprile 1611
E 2101 3000 14 15 Ottobre 15 Aprile 4271
F 3001 Nessun limite 1071

Ma riprendendo la tabella ministeriale con i valori ….

GG

… scopriamo che il comune più freddo è Civita D’Antino (904 mt di altitudine) che conta 2907 Gradi/Giorno, seguito da Capistrello (2774) ed Avezzano (2561). Gli unici comuni in fascia D sono Isola del Liri, Balsorano, San Vincenzo e Morino. Ci sembra però strano che sommiamo meno GG di Sora e addirittura di Isola. Questo vuol dire che il comune di Balsorano ha meno giornate fredde di Isola del Liri? Questi dati che risalgono al 1994 sono veritieri? Non sarebbe il caso di aggiornarli proprio in funzione della gara, visto il rischio che, siccome nel disciplinare di gara è indicato da tabella ministeriale che il comune ricade nella fascia D, tutti gli eventuali giorni oltre questo periodo siano a totale carico dell’amministrazione?

Secondo …. sappiamo che la scuola media di Ridotti (già pesantemente coinvolta in interventi di riqualificazione) e la scuola materna verranno tra poco trasferite in una nuova struttura che avrà sicuramente un’efficienza energetica maggiore. Quindi come si intende valutare questo radicale cambiamento?. Cioè, visto che un miglioramento energetico è già stato programmato, finanziato ed è in esecuzione, è previsto lo storno di questo risparmio nel disciplinare di gara o l’impresa che vincerà la gara avrà un incremento dell’efficienza energetica a costo 0€?

Terzo … qualcuno di voi avrà notato un’altra piccola anomalia. Abbiamo il municipio, le scuole dell’obbligo e l’annessa palestra e ….. il circolo pensionati? …. e si, il comune riscalda anche questo edificio di 2.234 m3 con un impianto di 232 Kw (adesso si spiega il perché c’è una corsa ad accaparrarsi una sede all’interno di questo edificio) che così come scritto sembra quasi di proprietà del circolo pensionati (invece li ospita) ma dovrebbe essere identificato con il suo nome, ossia Asilo Ravenna. Alla luce di ciò, ci siamo domandati se sarebbe legittimo inserire anche l’ex scuola media che oggi è usata come sede di altre associazioni. Se la risposta fosse negativa, sarebbe la conferma che in questo comune ci sono associazioni di serie A e associazioni di serie B? violando il principio delle pari opportunità visto che le altre associazioni hanno lo stesso identico diritto concesso al circolo pensionati e altre che ne condividono la sede. E poi equiparare le scuole e l’annessa palestra al centro anziani, non sembra un po’ esagerato? In fondo dentro quell’edificio non c’è alcuna istituzione pubblica, ma associazioni private (banda musicale, circolo pensionati, associazione arma aeronautica, working progress e l’associazione nazionale carabinieri) se pur aperte a tutti.

Un piccolo esempio della redditività dell’intervento

Dalla tabella dove si descrivono gli impianti oggetto della gara avrete sicuramente notato che tutti gli impianti sono alimentati a gasolio. Gli impianti alimentati a gasolio (che è un combustibile inquinante) sono caratterizzati da un alto costo del combustibile, invece gli impianti alimentati a metano (combustibile poco inquinante), oltre a non avere alcuna esigenza di stoccaggio, hanno un costo medio più basso. In numeri un impianto a metano consuma grosso modo la stessa quantità di un impianto a gasolio (in un impianto a gasolio 15kw corrispondono a 1500 litri, in un impianto a metano 15kw corrispondono a 1530 m3). Tuttavia il costo medio annuale di un litro di gasolio corrisponde a 1,285 € (dati 1° ottobre 2014) mentre un m3 di metano costa 0,805 €, questa differenza equivale ad un risparmio del -37,35%. Quindi se il costo del servizio è stato di stimato a 52.460 € (ipotizzando che il costo sia solo relativo alla fornitura di gasolio non conoscendo la percentuale relativa di manodopera), il risparmio del 37,35% corrisponde a 19.594€ che moltiplicati per 20 anni fa un guadagno di 391.876€ a fronte della sostituzione di n.5 caldaie a gasolio con 5 caldaie a metano (sempre ipotizzando una differenza tra gasolio e metano costante), e nello stesso tempo si è tutelati da aumenti del costo della materia prima (se il carburante costa di più il canone si adeguerà).

Un bel risparmio che si ripaga probabilmente in appena 3/4 anni tenendo presente che due di queste caldaie verranno tra poco sostituite con probabilmente 1 o 2 a metano (non sappiamo le specifiche del progetto) che alimenterà o alimenteranno entrambe le nuove scuole. E’ stimabile per entrambe le scuole un risparmio di 4.000 € ciascuna annue. Chi sa se lo hanno considerato?

Riepilogando

Questi sono gli aspetti positivi:
  • gli impianti eventualmente non a norma saranno messi a norma;
  • si avrà un sistema di gestione e monitoraggio;
  • si avrà un programma di manutenzione ordinaria.
Mentre quelli negativi sono:
  • il canone che verserà il comune, se pur indicato come fisso, in realtà verrà revisionato ogni 3 mesi e, visto il trend degli ultimi 10 anni, sarà sicuramente un canone crescente;
  • per l’amministrazione non ci sarà alcun risparmio per tutto il tempo della concessione, ossia 20 anni;
  • i primi reali risparmi dell’amministrazione ci saranno solo a partire dal 20° anno (dal 2035);
  • la manutenzione straordinaria(1) resterà a totale carico dell’amministrazione.
Queste sono le domande che rivolgiamo all’amministrazione:
  • considerando che la nuova scuola (che porterà alla chiusura della scuola media di Ridotti e della scuola materna di Balsorano) avrà un efficienza energetica superiore alle due scuole, come si prevede di contabilizzare questo risparmio (nel disciplinare di gara visto che non ce ne è traccia)?, cioè non si corre il rischio che il guadagno dovuto ad una rinnovata efficienza energetica totalmente a carico dell’amministrazione vada a finire all’impresa aggiudicataria?
  • C’è una nota al punto 14 del disciplinare che “tutela” l’Amministrazione e che cita testualmente “… La Stazione Appaltante si riserva altresì la facoltà di ridurre le prestazioni, le quantità, senza che l’Assuntore possa richiedere riconoscimenti particolari se non il corrispettivo economico relativo alle attività svolte”. Quindi si presume che per “attività svolte” si intenda i “lavori” svolti. Quindi il comune può decidere di escludere dalla gara le caldaie sopra citate, ma qualora una delle due siano comunque state trasformate il costo totale sarà a carico dell’amministrazione visto che dovrà pagate all’impresa il “lavoro svolto”, con il paradosso di ammodernare degli impianti che non verranno più utilizzati.  Non sarebbe stato più semplice escludere queste due caldaie sapendo che comunque la prima (scuola media) verrà spenta a breve e non verrà riattivata (grazie al cambio sede) e che la seconda seguirà lo stesso destino probabilmente già dall’anno scolastico 2016/2017?.
  • perché invece, tenendo conto che 2 di queste caldaie (scuola media e materna) verranno sostituite a breve con nuove caldaie probabilmente a metano, non si interviene sostituendo subito la caldaia della scuola elementare (probabilmente una delle più esose sia in termini di volume da riscaldare che di ore calore giorno) così da avere un ritorno economico praticamente immediato (2 caldaie sono già tecnicamente pagate con il mutuo e il finanziamento per le nuove scuole) invece di affidare lo stesso identico compito all’impresa aggiudicataria?
  • perché, dati alla mano, risulta che il comune di Balsorano ha meno giornate fredde di Sora e addirittura di Isola del Liri? Non sarebbe il caso di aggiornare la tabella che risale al 1994? Prima della gara si poteva accettare anche questo valore come uno “stratagemma per poter stare in una fascia climatica diversa e quindi poter posticipare l’accensione dei riscaldamenti” e tale scelta non aveva evidenti ricadute visto che bastava semplicemente un’ordinanza del Sindaco per poter ampliare tale periodo. Ma alla luce di quanto dichiarato in gara, non si corre il rischio che qualora sia necessario anticipare il periodo dell’accensione e/o posticipare il periodo di spegnimento, questa estensione sia a totale carico dell’amministrazione?.
  • perché riscaldare un edificio, se pur pubblico, che ospita associazioni private alla pari dello stesso municipio o delle scuole con annessa palestra?
  • perché si privilegiano le associazioni presenti nell’edificio che ospita il circolo pensionati (e altri) e si penalizzano le altre, anche quelle costrette a trasferirsi in altre sedi comunali non per loro volontà e che non avranno quindi gli stessi privilegi?
  • questo diverso trattamento, già da tempo in atto, fa pensare che per l’amministrazione esistono associazioni di serie A e associazioni di serie B?

Probabilmente non avremmo mai nessuna risposta, ma speriamo di sollevare almeno la questione.

(1) Dal capitolato speciale, per manutenzione straordinaria si intende “manutenzione eseguita dopo la rilevazione di un’avaria, volta a riportare un’entità nello stato in cui essa possa assolvere una funzione richiesta. Sono interventi non compresi nella manutenzione ordinaria e programmata, e consistono in interventi atti a ricondurre il funzionamento dell’impianto a quello previsto dai progetti e/o dalla normativa vigente, mediante il ricorso a mezzi, attrezzature, strumentazioni, riparazioni, ricambi di parti, ripristini, revisione e sostituzione di apparecchi e componenti dell’impianto. Rientrano nella presente categoria anche tutti gli interventi di riparazione ed adeguamento degli impianti dovuti a rotture, avarie di qualsiasi tipo e disservizi a qualsiasi causa dovuti” inoltre sono “gli interventi motivatamente effettuati al di fuori dell’orario contrattuale di presenza a seguito di guasti e/o situazioni di emergenza oggettivamente imprevedibili e non imputabili a carenza dei controlli preventivi svolti nella Manutenzione Ordinaria” e ancora “il complesso delle operazioni relative a grosse revisioni e/o riparazioni di notevole entità e/o sostituzione di apparecchiature” e ancora “Sono inoltre da considerarsi prestazioni a misura (a carico dell’amministrazione) gli interventi di riparazione dei danni derivati da atti vandalici e dolosi, da eventi imponderabili da richieste da parte dell’Amministrazione Appaltante dovute a inderogabili motivi d’urgenza”.

Fine seconda parte …

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