L’esternalizzazione dei servizi…. prima parte …. premessa

Di 28 Gennaio, 2015 0 0
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omino-perplesso 150 Alla continua ricerca di un maggior coinvolgimento nelle decisioni dell’amministrazione, cercheremo di spiegare le sue scelte e i risvolti che ne scaturiscono. Non siamo costantemente contrari alle decisioni, ma crediamo che una scelta così radicale come l’esternalizzazione di alcuni servizi, sia un argomento che dovrebbe essere condiviso dalla maggior parte della popolazione e non una decisione presa da poche persone, che probabilmente la considerano come l’unica soluzione. Ma per fare ciò è estremamente importante non solo sottolineare gli aspetti positivi, ma anche quelli negative e vedere quali sono più rilevanti.

Con il termine di esternalizzazione si intende l’affidamento di un servizio ad imprese esterne. Il CAM è un “tipo” di esternalizzazione anche se nella forma pubblico-pubblico, tralasciando i risultati pessimi raggiunti. Questo tipo di esternalizzazione appena presentato dal comune è un po’ diversa visto che mentre con il CAM si è cercato essenzialmente di ottimizzare il costo del servizio, qui parliamo di un contratto pubblico-privato dove al privato viene concesso in gestione un servizio (manutenzione ordinaria, adeguamento, monitoraggio etc) sul quale dovrà investire (finanziamento conto terzi) in cambio di un canone fisso versato dall’amministrazione (che vedremo in realtà essere variabile).

Ma questa esternalizzazione sembra più una conferma dell’incapacità nel gestire questi servizi internamente che una reale necessità di finanziamento esterno.

Ma procediamo con ordine. Il 7 gennaio è stato pubblicato sull’albo pretorio un avviso di gara relativo all’affidamento del “Servizio Energia Plus” e per la gestione degli impianti di illuminazione pubblica. Non è stato affatto semplice trovare il disciplinare con i dettagli della gara, visto che invece di essere pubblicato su “bandi di gara e contratti” era stato pubblicato nella sezione “notizie”, per poi venir inserito nell’home page del sito istituzionale del comune solo qualche giorno fa.

Il bando riguarda due servizi, il servizio “A” energia termica (fornitura combustibile, conduzione e manutenzione degli impianti di riscaldamento degli immobili, stimato a 52.460€ annui per 20 anni) e servizio “B” illuminazione pubblica (manutenzione degli impianti della Pubblica Illuminazione compresa la fornitura di Energia Elettrica stimato a 106.820€ annui per 20 anni), per un totale di 3.281.149,87 € in 20 anni girati all’impresa (meno il ribasso offerto).

In particolare viene affidato ad una ditta esterna, tramite la corresponsione di questo canone:

  • la manutenzione ordinaria e programmata;
  • la manutenzione straordinaria (però a carico dell’amministrazione);
  • le verifiche periodiche per accertamento del corretto funzionamento degli impianti;
  • l’eliminazione delle situazioni di pericolo (se richiedono interventi di messa a norma sono a carico dell’amministrazione);
  • pulizia dei riflettori, quadri etc;
  • il pagamento dell’energia elettrico e/o la fornitura del combustibile;
  • la progettazione di interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica;
  • l’ammodernamento normativo degli impianti non ancora a norma;
  • eventuali lavori di adeguamento normativo che possono nascere dopo la concessione;
  • eventuali interventi non previsti nel canone, ad esempio per cause di forza maggiore o per danni (a carico dell’amministrazione);
  • la predisposizione di un sistema informativo web oriented (cioè accessibile tramite internet) per il monitoraggio dei consumi e del corretto funzionamento;
  • l’istituzione di un call-center e un servizio di pronto intervento.

Gli obiettivi che si pone l’amministrazione sono:

  • affidare l’incarico ad un unico soggetto;
  • mantenimento dello stesso livello di confort (con valori di luminosità non inferiori agli attuali);
  • il risparmio energetico;
  • la programmazione degli interventi di manutenzione e monitoraggio dell’insieme degli impianti.

Direte voi, tutto ok. Ma come in tutte le cose c’è sempre il “rovescio della medaglia”.

L’altro lato della medaglia

Per il comune il risparmio si concretizzerà solo alla fine della concessione, cioè solo dopo 20 anni, quindi il costo del servizio al cittadino resterà teoricamente invariato per 20 anni, con il risparmio reale che si potrà avere a partire dal 20° anno (sempre se poi sia in grado di riprendere in carico un sistema che è stato creato e gestito da un soggetto esterno e su cui avrà perso ogni competenza).

Ma questo canone, se pur spacciato come fisso, in realtà è variabile (come giusto che sia, per carità, se il costo di fornitura di energia raddoppia è giusto adeguare il canone) e quindi verrà revisionato con tempistiche ben precise. Per quanto riguarda il costo dell’energia termica questo è dato da un formula che contiene l’indice di riferimento del prezzo del combustibile (aggiornato ogni 3 mesi) e il costo della manodopera (aggiornato ogni anno). Per il servizio di illuminazione pubblica è un po’ più complesso. Questo viene preso come composto da due fattori, il costo dell’energia elettrica (70%) e quello della manodopera (30%). La revisione dei prezzi viene fatta con una particolare formula che tiene conto di questi due parametri e viene fatta ogni 3 mesi. Il costo dei servizi tenderà comunque a crescere, visto gli andamenti degli ultimi anni.

Riepilogando

Con l’esternalizzazione si hanno questi vantaggi:
  • il finanziamento dell’intero intervento è a carico dell’impresa aggiudicatrice;
  • l’impianto di illuminazione pubblica sarà censito (anche se il comune avrebbe già dovuto censirlo da tempo);
  • gli impianti che non rispettano le norme di sicurezza saranno messi a norma (anche se buona parte già lo è visto i recenti lavori);
  • miglior efficienza energetica;
  • verrà programmata una manutenzione ordinaria (che il comune avrebbe già dovuto avere e che non ha);
  • si avrà un sistema di monitoraggio;
  • sarà istituito un call center attivo 24 ore su 24 ore;
  • i tempi di intervento sono molto rapidi.
Mentre si hanno i seguenti svantaggi:
  • il canone che verserà il comune, se pur indicato come fisso, in realtà verrà revisionato ogni 3 mesi e/o 1 anno e, visto il trend degli ultimi 10 anni, sarà sicuramente un canone crescente;
  • tutto il risparmio, dalla fine lavori alla fine della concessione (20 anni) va nelle casse dell’impresa aggiudicatrice;
  • la manutenzione “straordinaria” resta comunque a carico dell’amministrazione;
  • per l’amministrazione non ci sarà alcun risparmio per tutto il tempo della concessione, ossia 20 anni;
  • i primi reali risparmi dell’amministrazione ci saranno solo a partire dal 20° anno (dal 2035);
  • l’amministrazione, tra 20 anni, potrebbe non essere in grado di gestire un sistema di cui non ne ha curato lo sviluppo (pubblica illuminazione),
continua nella seconda parte

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