C’erano altre possibilità di intervento?
Prendendo atto della oggettiva impossibilità di eliminare completamente il rischio di frane e alluvioni, è possibile mitigare il rischio indirizzando risorse su interventi realmente efficaci per la riduzione e la gestione del rischio.
Con il termine mitigazione del rischio si comprendono tutte quelle azioni, attive o passive, sul processo in azione (fenomeno pericoloso) finalizzate alla riduzione del rischio e attuabili agendo sulla pericolosità e/o sulla vulnerabilità (misure strutturali o non, interventi, monitoraggi, misure di salvaguardia territoriali).
In generale il rischio di frana può essere mitigato oltre che con interventi di stabilizzazione che incrementano il margine di sicurezza del pendio o intercettano il corpo di frana (interventi strutturali), con limitazioni d’uso del territorio (di tipo urbanistico) che riducono la presenza stabile di elementi a rischio sull’area minacciata dalla frana (interventi non strutturali) e provvedimenti di Protezione Civile che consentono in tempi adeguati l’allontanamento della popolazione e degli elementi a rischio di maggiore valore dall’area minacciata (piani di emergenza).
Gli interventi di stabilizzazione possono essere suddivisi in attivi o passivi. Gli interventi attivi mirano ad elevare la stabilità del pendio mediante la costruzione di opere di ingegneria civile in grado di incrementare il coefficiente di sicurezza del pendio. Gli interventi passivi intercettano la massa franata durante il suo percorso, proteggendo le strutture e le infrastrutture poste a valle.
Per puro esempio quanti sono i finanziamenti disponibili per attenuare il rischio idrogeologico?
Non osiamo immaginare quanti possibili finanziamenti si siano presentati in 10 anni, ma vogliamo citarne solo gli ultimi relativi al 2015 e al 2016 che evidentemente per l’amministrazione non hanno meritato di adeguato interesse.
Non risulta alcun finanziamento ottenuto dall’amministrazione Tordone (o almeno nulla è stato pubblicato sull’albo pretorio ad eccezione di un finanziamento per il consolidamento e il risanamento di una strada comunale) mentre dobbiamo dire che l’amministrazione Siciliani ottenne nel 2011 un finanziamento per i lavori di “Risanamento idrogeologico del movimento franoso in Serra Alta a monte dell’abitato di Case Alfonsi” di 747.606,00 € come certificato acquisito al protocollo comunale in data 22.02.2011 n. 1174 e risulta firmataria di un altro intervento seppur di piccolo importo.
Ma tornando agli ultimi anni, il 20 febbraio 2015, con la delibera Cipe numero 32, venivano assegnati 100 milioni di euro del «Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020», confluiti nell’apposito «Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico» del ministero dell’Ambiente, destinato alle attività progettuali delle opere di mitigazione, sulla base di un apposito Piano nazionale pluriennale degli interventi contro il dissesto idrogeologico.
Per questo tipo di intervento l’amministrazione sembra non abbia presentato alcuna richiesta non diciamo per ottenere il finanziamento ma almeno per mostrare l’interesse verso il problema.
Sempre lo stesso anno la Regione Abruzzo stanziava altri 25 milioni per gli interventi urgenti di riduzione del rischio idrogeologico attingendo al Fondo sviluppo e coesione Regionale, ai quali sembra che nuovamente la nostra amministrazione si è dimostrata non interessata.
Nel 2016 la regione stanziava altri 66 milioni. Si tratta di risorse derivanti da Fondi sviluppo e coesione (FSC) 2014-20 e dai fondi europei di sviluppo regionale (FERS) 2014-20 tramite i quali sono stati finanziati un totale di 74 interventi. Considerato che tutti i ribassi verranno trattenuti dalla Regione per finanziare ulteriori interventi è ipotizzabile che circa 10 milioni di euro verranno utilizzati per allungare l’elenco.
Tra i comuni beneficiari e i relativi progetti citiamo:
- mitigazione del rischio idrogeologico nel capoluogo del comune di Capistrello (AQ) che ha ricevuto 1,2 milioni di €,
- lavori mitigazione rischio idrogeologico territorio comunale Collelongo Loc.Fossato Rio e Paratella che ha ricevuto 1,5 milioni di €, Sante Marie (AQ)_Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico Fraz.ne Valdevarri. che ha ricevuto 1 milioni di €,
- lavori urgenti di messa in sicurezza dissesto idrogeologico nel comune di Avezzano PATERNO 860.093,28
- dissesto idrogeologico nella Fraz.ne Casali D’aschi del comune di Gioia dei Marsi (AQ) 900.000,00.
Come è evidente, la nostra amministrazione si è dimostrata nuovamente indifferente a questi investimenti.
La stima della regione per mettere in sicurezza l’intero territorio è di 1 miliardo e mezzo e in futuro ci saranno altre occasioni per richiedere finanziamenti ma è altrettanto evidente che almeno qualcuno debba farne richiesta.
Alle amministrazioni vanno quindi i nostri ringraziamenti per aver “volontariamente” ignorato un rischio così ben documentato che non farà altro che complicare qualsiasi richiesta dei privati in relazione agli interventi edili quali nuove costruzioni e/o ampliamenti, movimento terra, estirpazione degli alberi, etc.
A proposito di alberi. Vi ricordate il grido di allarme lanciato SOLO dal nostro blog, poi ripreso da Margani Tutor dimostrando l’indifferenza se non l’incapacità dell’altra Margani che non aveva rilevato nulla di anomalo nella gara? Bene se prendete la mappa del rischio idrogeologico e la adattate in maniera da visualizzare tutto il territorio comunale, potete notare come le zone colorate di rosso (ovvero le zone soggette a vincolo idrogeologico) coprono buona parte delle pareti montuose il che fa presumere che per la realizzazione dell’intervento era necessario il nulla osta dell’autorità di bacino in quanto obbligatoria per l’apertura sentieri pedonali e piste di esbosco, per i rimboschimenti e le ricostituzioni boschive ovvero vieta il taglio e/o l’eliminazione delle essenze arboree ed arbustive.
E la cosa singolare è che, dopo aver creato il problema e reso difficoltoso qualsiasi intervento sul territorio, interventi che necessariamente avranno un iter più lungo e costoso, sono riusciti a far passare un’autorizzazione ad un ampliamento di un epificio (la “cartularia”), sicuramente la più importante realtà industriale locale, come un successo dell’amministrazione.
Complimenti !!!!
Febbraio 11, 2017
Non credo che si possa dire”menefreghismo”.Quasi fossero” nemici”.Credo nella buona fede…tuttavia no si esclude si possa fare meglio…il dialogo sempre aperto e sopratutto la comunicazione fluida.Chi come me…con dieci anni di attuazione nei meandri della amministrazione pubblica sa che il labirinto burocratico…gli interessi di parte…i soldi necessari…ecc mantengono molti progetti e desideri fermi nelle paludi.Si fa quel che si puo….se si può. Poi la politica ….spiciola…e non meno la non conoscenza del funzionamento della cosa pubblica….e ancora altri aspetti non meno rilevanti
Febbraio 11, 2017
Grazie Andres per il commento che è condivisibile in gran parte. Tuttavia le responsabilità degli amministratori sono evidenti perché hanno rallentato se non paralizzato l’edilizia pubblica e privata complicando di molto ogni intervento. Tutto si può fare, se si ha la volontà di farlo. E se si fa bene la soddisfazione è inevitabile. Continua a seguirci perché ci fa piacere ascoltare i pareri dei nostri concittadini. Ed è per questo che è nato il blog e la pagina su questo social.
Febbraio 12, 2017
Ok.Un” abrazo” e complimemti per questa iniziativa.La domanda curiosa e…in quale stato si trova veramente la amministrazione comunale?e gia partito il solito tram tram di promesse cercando adesioni.Le sentiremo delle belle declamazioni…staremo a sentire e vedremo
Febbraio 12, 2017
Ne abbiamo parlato ma ci ritorneremo presto.
Febbraio 12, 2017
Voglio semplicemente aggiungere e che da sempre ho cercato di innestare senza riuscire che ci sono tanti altri aspetti della cosa pubblica che va oltre le opere urbane.Forze interessano meno perche non hanno un tornaconto …?
Febbraio 12, 2017
Fino ad oggi le cose hanno preso forma solo se c’era l’interesse di qualcuno. Vedrai che con noi è diverso e siamo disposti a “metterci la faccia” come fin’ora abbiamo sempre fatto. Nessun timore di sorta e disposti al dialogo con tutti coloro che la pensano alla stessa maniera (fatte le dovute eccezioni verso chi ha dimostrato più agli interessi personali che della collettività).