Il falso spirito collaborativo di un’amministrazione sempre più goffa

Di 16 Gennaio, 2017 0 0
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Sono stati pubblicati nella giornata di sabato alcuni documenti relativi al precedente consiglio comunale dai quali emergono alcuni spunti di riflessione.

Le dimissioni dell’ex presidente del consiglio comunale (che in una piccola realtà come la nostra fa un certo effetto) e la sospensione dell’ex vice sindaco, omettendo tutte le altre “disavventure” legali che ribadiamo hanno coinvolto tutti i membri della precedente giunta comunale (ivi compreso il sindaco) oltre che il responsabile LL.PP. incarico affidatogli dallo stesso sindaco, hanno generato un intreccio di vicende che evidenziano ancora una volta una maggioranza sempre più goffa.

Innanzitutto la carica di presidente del consiglio è passata al vice mentre il posto vacante da consigliere è passato di diritto al primo non eletto (Sig. Servio Tullio). Il primo dei non eletti però rinunciava, sia per motivi di salute che personali, alla carica che veniva affidata al secondo dei non eletti (Dott.ssa Giulia Giorgi) la quale in un primo momento aveva surrogato il consigliere (Sig. Gino Capoccitti), carica che non potrà più essere surrogata in quanto sono finiti i consiglieri non eletti.

Nello schema possiamo vedere l’evoluzione delle varie cariche (attualmente non ci sono più elementi sostituibili ed è vacante il posto di vice presidente nonostante il tentativo infruttuoso di assegnarlo alla minoranza per questioni di mancanza di candidati),

Comunque nelle urne delle elezioni da presidente del consiglio veniva eletto il Cons. Roberto Gismondi e con sorpresa generale in qualità di vice veniva votata la consigliera di minoranza Antonella Buffone la quale dichiarandosi sorpresa dell’esito rinunciava alla carica,

rinuncia che veniva richiamata anche dal capogruppo di minoranza Cons. Guido Laurini. A queste dimostranze il sindaco ribadiva che “la collaborazione nasce, secondo lui, da un atteggiamento di reciproca disponibilità che, invece, nel corso della consiliatura è mancato del tutto da parte della minoranza, sterilmente abbarbicata su posizioni di preconcetta ostilità”, posizione rimarcata dal vice sindaco il quale si rammarica del “rifiuto alla collaborazione proprio quando viene loro richiesta ed offerta” che lascia il tempo che trova.

Scorrendo il testo si capisce che in realtà questa apertura non è frutto di improvvisa generosità da parte della maggioranza, più semplicemente perché non hanno altri candidati per tale carica. In effetti nel comma 11 dell’articolo 29bis dello statuto comunale (quello modificato per inserire la figura di presidente del consiglio mai attuata nel nostro comune in quanto prevista solo per i comuni al di sopra dei 15.000 abitanti) cita “al Presidente (e al vice che ne può prendere il posto) è fatto divieto di assumere o esercitare ogni altra funzione o incarico all’interno dell’ente”, forse per limitarne i movimenti. Per queste ragioni e in considerazione del fatto che il comma 10 cita “il vice-presidente sostituisce a tutti gli effetti il Presidente in caso di sua assenza o impedimento temporaneo in loro assenza o impedimento provvede il Sindaco”, non viene eseguita alcuna votazione in quanto con l’indisponibilità delle uniche due persone che possono ricoprire quell’incarico (ovvero i membri della minoranza), questo passa di diritto al sindaco. Quindi siamo passati da un potere che è partito dal sindaco e ritornato al sindaco per ribadire ancora una volta l’inutilità di una siffatta figura.

Ora fin dall’inizio abbiamo contestato questa carica in quanto superflua è attivata solo ed esclusivamente per mere finalità politiche da una parte e di convenienza da un’altra. Sarebbe stato illogico accettare una carica così duramente contestata.

In riferimento alla collaborazione vogliamo far presente alla maggioranza che l’opposizione non è stata mai e ripetiamo mai coinvolta nelle scelte dell’amministrazione soprattutto quelle relative a scelte caratterizzate da lunghe evoluzioni, basti citare le decisioni sulla scuola prese sempre senza mai aprire un vero confronto, o sulla gara di concessione degli impianti di illuminazione, o le opere di urbanizzazione, o la commissione per le baracche (proposta dalla minoranza, accolta dalla maggioranza ma mai nominata), l’attivazione continua di nuovi mutui, la rinegoziazione dei mutui (tra l’altro non ci sono neanche i soldi per pagare le rate visto che è stato necessario ricorrere al fondo di riserva) e potremmo continuare a riempire pagine e pagine di casi simili.

Anche le molte interrogazioni che abbiamo fatto sul blog, che hanno sollevato consensi nei cittadini (quando abbiamo proposto) o dissenso della maggioranza (quando abbiamo rivelato “verità scomode”), non hanno mai avuto alcuna risposta ma tanta gratuita arroganza, basta citare i disservizi della nuova scuola, da noi sollevati più volte, ma inesistenti secondo l’amministrazione se pur recentemente confermati da chi ha potuto vedere lo stato di fatto e tutti i documenti.

È inutile continuare a prendere in giro le persone. Troppo facile cercare collaborazione ora che la partita volge al termine e soprattutto quando è diventato inevitabile.

Interessante quando il capogruppo di minoranza solleva la strana prassi usata per ritirare le dimissioni, annuncio fatto su facebook invece della sede naturale quale è il Consiglio comunale quale massima rappresentazione della volontà popolare, alla quale il sindaco rimarca nuovamente le ragioni che lo hanno portato a ritirare le dimissioni. In particolare, “a suo giudizio, incalzano adempimenti e scadenze in primis il finanziamento per la scuola di via Madonna dell’Orto ma anche il mutuo di 250.000 € già contratto con la Cdp che esigono la presenza di una amministrazione nel pieno delle sue capacità operative”.

Premesso che l’eventuale commissario aveva comunque potere per fare le stesse identiche proposte. Ora sul mutuo da 250.000€ considerando che la precedente giunta è coinvolta proprio per questioni relative ad appalti (che comunque dubitiamo siano rimasti del tutto estranei agli altri membri della maggioranza), sarebbe illogico dire che la migliore delle soluzioni per gestire questi soldi sia proprio quella continuare con alcuni di questi personaggi, mentre per la scuola ci saremmo aspettati, anche alla luce dei problemi scaturiti con la realizzazione della nuova scuola, una revisione del progetto di messa in sicurezza.

L’unica cosa positiva è che nutriamo molta fiducia verso il nuovo responsabile LL.PP..

Una cosa comunque è certa. La minoranza è chiamata in causa solo se obbligati dalle circostanze. E questo è inammissibile soprattutto quando gli effetti delle loro decisioni si propagano nel tempo e coinvolgono generazioni future che non devono scontare i loro madornali errori.

Ora con chi dovremo prendercela visto che sembrano saltate tutte le scadenze imposte in quel consiglio? Qualcuno pretendeva in quell’occasione un nome ed un cognome. Eppure sembra che nessun peccato possa essere attribuito al loro “capro espiatorio” (Arch. Tuzi) visto che sta eseguendo nel migliore dei modi un lavoro passatogli come estremamente facile che invece si è dimostrato molto più complesso. Alla fine della fiera possiamo allegramente dire che mai miglior detto calza a pennello di questo: “chi sputa in aria, in faccia gli ritorna”.

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